La definizione di “insularità” era stata spiegata il 4 febbraio 2016 dal Parlamento europeo che aveva approvato una risoluzione con la quale aveva riconosciuto in modo formale lo stato di insularità di Sicilia e Sardegna, ovverosia una condizione di svantaggio proprio in quanto isole non direttamente collegate alla Penisola, pertanto con uno discapito economico e costi superiori nella mobilità, trasporti aerei, infrastrutture stradali e ferroviarie. Nella costituzione italiana tuttavia la Sicilia e la Sardegna sono solamente regioni a statuto speciale e non considerate isole.
Fece seguito un parere del Comitato europeo delle Regioni nel 2017 e qualche anno dopo anche in Italia, a partire dalla legge di bilancio 2020 (l. 27 dicembre 2019, n. 160, art. 1, c. 867), si era aperto un dibattito sulla necessità di riconoscere alle isole il “costo dell’insularità”, mentre l’Europa avrebbe dovuto riconoscere alle due Isole gli scapiti strutturali che derivano da tale logistica condizione per la gestione del complesso degli impianti e delle strutture dei rispettivi territori sui quali pesano maggiori aggravi finanziari per garantire un corretto svolgimento dei processi di movimentazione di persone e merci
Adesso l’aula del Senato con 223 voti favorevoli ha dato il via al ddl costituzionale, d’iniziativa popolare, per la modifica dell’articolo 119 della Costituzione, sul riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità. Si tratta della prima deliberazione di Palazzo Madama. Ora saranno necessari quattro passaggi, due alla Camera e due al Senato, perché si tratta di un ddl che modifica la Carta costituzionale.
«Il via libera del Senato all’introduzione in Costituzione del riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità è un traguardo storico atteso da decenni per la Sicilia e per i siciliani, così come per la Sardegna e per tutte le isole italiane. Lo abbiamo raggiunto anche grazie a una “battaglia” condotta congiuntamente dalle due grandi isole “sorelle”. Ringrazio i senatori di tutti gli schieramenti per questo primo fondamentale passaggio che dovrà completarsi con quelli ulteriori, previsti dalla nostra Carta costituzionale. Un plauso va anche al vice presidente della Regione, Gaetano Armao, per il costante impegno nel perseguire questo obiettivo, a partire dalla Relazione sui costi dell’insularità che ha presentato con oggettività il salatissimo conto che pagano i siciliani per vivere su un’isola, approvata anche dalla Commissione paritetica Stato-Regione. Oggi si è posto un principio fondamentale, ma adesso sono necessarie iniziative legislative consequenziali per compensare concretamente le popolazioni isolane, consentire loro di godere degli stessi diritti e di competere alle stesse condizioni di quelle residenti in altre parti d’Italia». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
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