b>E’ ufficiale, 400 mila famiglie indigenti, avranno la possibilita’ di usufruire di un bonus mensile su carta prepagata REI.
Per accedervi bisogna avere : un indice ISEE non superiore ai 3 mila euro, che il capo famiglia aderisca ad un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa messo in campo da Comuni e Regioni e di accettare la proposta di eventuali corsi di formazione professionale.
La cifra messa a disposizione dallo Stato e’ di 2.2 MLD di euro, per i fortunati che dovessero avere i giusti requisiti, la nuova carta prepagata REI, verrebbe ricaricata con un minimo di 320 euro mensili, ad un massimo di 485.
Questa nuova ricaricabile, sembra piu’ una fotocopia che una carta velina delle vecchie SIA, e REIS, mutano le sigle ma il prodotto non cambia.
La durata della “ricarica”, e’ triennale, mentre annualmente dovranno essere presentati tutti i certificati che ne attestino la perdurante indigenza.
Poi, se la vita di questi “fortunati”, dovesse prolungarsi oltre un triennio, questi ultimi potranno morire “artificialmente”, visto che lo Stato non garantira’ piu’ questo favoloso sussidio.
In Italia si va avanti con sigle sempre diverse e spesso in contrasto fra loro, questo sistema e’ abbastanza collaudato per confondere la gente.
Se il REI prenderà il posto dell’attuale SIA e dell’obsoleto REIS, (parliamo di tre facce della stessa medaglia), e’ evidente che non sono in contrasto tra loro, vista la loro cumulativita’.
In Italia vi sono 6 milioni di famiglie gia’ collassate da anni di siccita’ economica, dare “una tantum” un contentino, un pezzo di pane, una manciata di riso, una boccata d’ossigeno,non basta a far risollevare un’economia che e’ ancora ferma al palo.
Far salire l’eta’ pensionabile, non offrire ai giovani e meno giovani, un’opportunita’ lavorativa, non abbassare le tasse, non aiutare le piccole e medie imprese, foraggiare le banche truffaldine, non essere vicini ai seri problemi delle persone, non porta da nessuna parte.
Se quasi l’ottanta per cento degli elettori diserta le urne, e’ la prova lampante del fallimento della politica clientelare.
Il politico per natura e’ un imbroglione, se non lo fosse, o lo fosse stato, non occuperebbe un posto nel firmamento amministrativo italiano, ancora non ci si e’ resi conti che i tempi cambiano, se quasi 40 milioni di Italiani voltano le spalle alla politica, un motivo ci deve essere.
Il lavoro non e’ di destra, ne’ di sinistra, o di centro, rappresenta la dignita’ di una persona, in Italia questo concetto non e’ ancora chiaro, quanto tempo ci vorra’ perche’ qualcosa cambi?
A questa domanda potranno rispondere i cittadini nella prossima tornata elettorale, sempre che la maggior parte di essi si decidano a non disertare piu’ i seggi. Solo cosi’ si potrebbe avere una ricarica economica senza limiti di tempo ne’ di spazio.
Lascia un commento