L’amichevole col Wolfsburg lancia un allarme
Davvero poco convincente il Napoli che ieri sera ha affrontato, e perso 3-1, un Wolfsburg non irresistibile. Gli allarmi sono più di uno, a partire dal portiere Karnezis che non dà sicurezza al reparto arretrato, passando per una difesa distratta ed un centrocampo in balia delle giocate avversarie. Un passo indietro rispetto al match vinto contro il Borussia Dortmund.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna de La Repubblica:
“Una nota positiva che viene soprattutto da Milik, ma per il resto l’allarme in casa Napoli, ad una settimana dal debutto in campionato, non va trascurato. La fase difensiva è diventata fragile: gli azzurri sembrano aver perso le certezze di qualche mese fa e concedono troppo all’avversario. Dopo i 5 gol rimediati dal Liverpool, ecco il 3-1 firmato dal Wolfsburg che mette a nudo tutti i problemi di un Napoli poco incisivo in fase passiva. Protagonista negativo ancora una volta Karnezis — sulla seconda rete di Mehmedi — che rilancia la necessità di acquistare al più presto un portiere affidabile. Ma sul banco degli imputati non ci finisce soltanto il greco: il reparto arretrato non è attento e non ha protezione. L’esperimento del centrocampo di qualità voluto da Ancelotti non funziona. Fabian, Hamsik e Zielinski garantiscono zero interdizione. Allan è imprescindibile e il Napoli ritrova verve nella ripresa, quando Ancelotti si affida pure a Mertens. L’indicazione è chiara: il belga torna all’antico e gioca sulla fascia sinistra dimostrando un buon feeling con Milik. Mertens giostra da punta solo nel finale dopo l’uscita del polacco. La panchina di Inglese potrebbe essere un indizio di mercato: un altro attaccante sarebbe gradito, ma al momento la necessità è quella di ritrovare le certezze in copertura. Sicuramente la condizione di alcuni singoli (Albiol su tutti) crescerà, ma gli automatismi vanno rivisti. C’è troppa distanza tra i reparti, quindi è il Wolfsburg a mantenere il controllo della gara sin dai primi minuti. Il ritmo è ancora da calcio d’agosto, ma al Napoli manca anche la giusta determinazione. La manovra offensiva si limita al minimo indispensabile: Callejòn e Insigne sono poco reattivi. Milik ci mette l’impegno, ma da solo può poco. Una sola conclusione targata Fabian Ruiz e nulla più, questo il bilancio di un primo tempo in cui il Wolfsburg spinge soprattutto sulla fascia sinistra con la velocità di Brekalo, bravo a dialogare col gigante Weghorst. Il ventenne talento si mette in proprio al 43’: il Napoli perde malamente palla con Zielinski, Steffen è bravo a trovare Brekalo da dentro l’area che supera Karnezis. Il vantaggio è meritato. Ancelotti prova a cambiare pelle alla squadra e cambia quattro elementi all’intervallo: Malcuit per Hysaj, Allan per Zielinski, ma le indicazioni principali sono in attacco. Perché Milik gioca al centro del tridente e Mertens viene schierato a sinistra al posto di Insigne. C’è spazio pure per Verdi, al posto di Callejòn. Il Napoli ritrova un pizzico di velocità e l’occasione migliore è firmata proprio dal belga, il cui diagonale si spegne di poco a lato. Gli azzurri hanno maggiore incisività e l’intesa tra Mertens e Milik funziona. La conclusione del polacco al 20’ impegna Casteels. È il segnale di un Napoli diverso. Mertens dialoga bene con Mario Rui, il cross è perfetto per Milik che al 25’ trova di testa l’1-1. Ma la fragilità difensiva ormai è conclamata e sul ribaltamento di fronte il Wolfsburg torna avanti con Mehmedi, bravo a sfruttare il cross di Ginczek ( Albiol non fa bene il fuorigioco). L’attaccante svizzero si ripete dopo pochi minuti: l’assist è sempre di Ginczek, Malcuit — al debutto — non è perfetto in marcatura, così Karnezis esce avuoto e il 3-1 diventa realtà”.
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