La Sicilia e’ famosa per i suoi venti, in politica, quelli di burrasca, quando iniziano a soffiare, non si sa quale direzione possano prendere.
S
enza troppi giri di parole, andiamo al nocciolo della questione. Il Governo, con la Finanziaria (Dicembre 2018), aveva varato una norma, quella di ridurre i vitalizi a tutti quei deputati, che nel corso degli anni non fossero stati in regola con i contributi versati.
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Tutte le Regioni devono ottemperare a questa Legge, anche quelle a Statuto speciale: fra queste vi e’ la Sicilia.
Il nocciolo:
Gianfranco Micciché, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, nonché Commissario di Forza Italia nell’Isola, ha annunciato pubblicamente che non e’ disponibile alla riduzione degli emolumenti degli ex deputati regionali, perché il taglio sarebbe talmente forte da non permettere a molti parlamentari una “vita dignitosa”.
Micciche’ ha fatto un solo esempio, senza farne il nome, quello di un ex deputato comunista, che oggi prende un vitalizio di 6 mila euro al mese. Dal mese di Aprile prossimo, in ottemperanza alla nuova Finanziaria, la sua “piccola pensioncina”, sarebbe decurtata a 600 euro, un gradino piu’ in basso di quella sociale.
In analogia con quanto fatto da Camera e Senato, Nello Musumeci non ha opposto alcuna resistenza politica alla riduzione degli stipendi dei consiglieri ed ex consiglieri, cio’ ha mandato su tutte le furie il Micciche’.
Ragion per cui, si potrebbe presto aprire una diatriba tra Musumeci e Micciche’, dalle conseguenze politiche imprevedibili.
Quest’ultimo ha annunciato che se la norma dovesse essere messa in atto, lui andrebbe sfiduciato dal Presidente Musumeci. Cosi’ oltre ai venti di burrasca politica, se ne aggiungerebbero altri, molto piu’ forti ed impetuosi.
I vitalizi, sono stati per decenni uno schiaffo morale per milioni di Italiani, bastava aver fatto “panza e presenza” anche per un solo giorno nei Palazzi parlamentari, per avere vita natural-durante una pensione magnum.
In politica, i venti cambiano sempre direzione, quello che prima era un diritto e una certezza, che si tramandava da parlamentare in parlamentare, ora non lo e’ piu’.
Se la Regione Sicilia, non ottemperasse a quella norma, le verrebbero decurtati 70 milioni di euro di trasferimenti statali, una bella sommetta a cui sarebbe difficile rinunziare, considerate le condizioni economiche in cui versa l’Isola, Musumeci non fara’ certo karakiri.
A questo punto cosa avverra’? Micciche’ ha affermato che, se questa norma verra’ messa in atto, sarebbe giusto che il Presidente della Regione lo sfiduciasse. In dialetto siciliano si userebbe l’espressione “bbuddellu supa bbuddellu”, inutile la traduzione.
Come e’ attuale un vecchio proverbio siciliano che dice : “a li burraschi, nun si mancia pani senza muschi”: traduzione, durante una burrasca e’ impossibile mangiare pane senza ingoiare mosche.
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