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rent’anni fa moriva Cesare Zavattini e proprio a lui è dedicata l’esposizione che prenderà il via il prossimo 14 dicembre promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, Regione Emilia-Romagna-IBC, Comune di Reggio Emilia e Archivio Cesare Zavattini nella storica sede di Palazzo da Mosto a Reggio Emilia.
L’oggetto dell’esposizione dal titolo “Zavattini oltre i confini avrà al centro l’uomo nelle diverse vesti di sceneggiatore, scrittore, fumettista e personaggio dal forte impegno politico. A lui – nel corso degli anni – sono stati dedicati molti studi in Italia e nel mondo.
Tuttavia su un aspetto si è indagato poco: il ruolo di Zavattini all’estero, in tempi, i suoi, impregnati dal clima della Guerra Fredda e delle contrapposizioni ideologiche. Ed è proprio su questo snodo che per anni la Biblioteca Panizzi e l’Archivio Cesare Zavattini hanno investito le proprie risorse e studi.
I risultati di queste ricerche hanno così arricchito l’esposizione dedicata al maestro Zavatini,in cui emerge il suo ruolo cruciale nel promuovere aspetti salienti della cultura italiana del secondo Novecento e in particolare del neorealismo, nell’orizzonte europeo e più in generale nel panorama internazionale, grazie alla sua intensa partecipazione a convegni, congressi, conferenze, corsi di formazione nei paesi decolonizzati o in via di sviluppo, alle collaborazioni con riviste e a co-produzioni cinematografiche.
Il progetto espositivo – curato da Alberto Ferraboschi – si dirama in due linee direttrici, da un lato indaga l’attività svolta nei diversi ambiti artistici (cinema, letteratura, pittura, ecc.) e geografici (sia in Europa che nel Nuovo Continente); dall’altro approfondisce temi e vicende particolari, come quello del viaggio (ad esempio sulle orme di Van Gogh), della pace, dei rapporti con lo scrittore latino-americano Garcia Marquez e con gli ambienti cosmopoliti ebraici.
A raccontare l’uomo e artista ci saranno anche materiali documentari e iconografici capaci di far maggiormente luce su tutte le attività e la rete di rapporti intessute da questa eclettica personalità: migliaia di carte originali, dattiloscritte e manoscritte, annotazioni autografe, insieme a fotografie, video, manifesti e libri.
Arricchiscono la mostra alcuni dei suoi inseparabili oggetti, la macchina da scrivere, il basco, la borsa da viaggio, oltre ai 150 quadri provenienti dalla Pinacoteca di Brera di Milano, facenti parte della celebre collezione di 8X10 che Cesare Zavattini aveva raccolto nel corso degli incontri con alcuni tra i più importanti artisti del Novecento.
Questo l’omaggio di Reggio Emilia a una grande figura della cultura italiana, straordinaria e complessa. Un reggiano diventato cittadino del mondo grazie alla sua arte.
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