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RedditoPensione di Cittadinanza e Reddito di Inclusione

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RedditoPensione di Cittadinanza: osservatorio statistico – I dati riportati nella presente Appendice Statistica si riferiscono ai nuclei percettori di RdC/PdC nel periodo Aprile 2019 -Marzo 202

RedditoPensione di Cittadinanza e Reddito di Inclusione

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. INTRODUZIONE Il Reddito di cittadinanza (RdC) è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale; si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale. Come stabilito dal DL n.4/2019, convertito in Legge n.26/2019, i cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo 2019, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di cittadinanza (PdC) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni1. L’Osservatorio statistico sul Reddito/Pensione di Cittadinanza fornisce le essenziali informazioni statistiche sui nuclei familiari percettori del beneficio economico. I dati pubblicati in questo Report si basano sulle domande trasmesse all’Istituto dai Caf, dai Patronati e dalle Poste Italiane.

2. DOMANDE PERVENUTE All’8 aprile 2020, 1,8 milioni di nuclei hanno presentato una domanda2 di Reddito/Pensione di Cittadinanza all’Inps: 1,2 milioni (68%) sono state accolte, 118 mila (6%) sono in lavorazione e 473 mila (26%) sono state respinte o cancellate (Grafico 1). Da aprile 2019 ad oggi 155 mila nuclei sono decaduti dal diritto (Tavola 1 dell’Appendice Statistica).
Grafico 11 Per effetto della modifica introdotta in sede di conversione dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge è concessa anche qualora il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore a 67 anni, convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza (come definite ai fini ISEE), indipendentemente dall’età di tali soggetti. 2 L’unità di analisi è il nucleo familiare, pertanto domande multiple presentate dallo stesso nucleo vengano riaggregate.

Analizzando le domande pervenute per canale di trasmissione (Grafico 2) si evince che l’81% viene trasmesso dai CAF e dai Patronati e il 19% dalle Poste Italiane; quest’ultima percentuale sale al 30% se consideriamo le domande pervenute dalle regioni del Nord e scende al 13% per quelle pervenute dalle regioni del Sud e delle Isole.
Grafico 2 – Nuclei richiedenti RdC/PdC per canale di trasmissione
Le regioni del Sud e delle Isole, con oltre un milione di nuclei (56%), detengono il primato delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 500 mila nuclei (28%), e da quelle del Centro con 295 mila nuclei (16%) (Grafico 3 e Tavola 1 dell’Appendice Statistica).

Grafico 3 – Nuclei richiedenti RdC/PdC per data di presentazione della domanda e area geografica

Grafico 3 – Nuclei richiedenti RdC/PdC per data di presentazione della domanda e area geografica

3. DOMANDE ACCOLTE Dall’istituzione del beneficio risultano 1,21 milioni di nuclei le cui domande sono state accolte; di questi, 155 mila sono decaduti3 dal diritto. I nuclei restanti (1,07 milioni) sono costituiti per 948 mila da percettori di Reddito di Cittadinanza, con 2,4 milioni di persone coinvolte, e per 126 mila da percettori di Pensione di Cittadinanza, con 142 mila persone coinvolte (Tavola 2 dell’Appendice Statistica). La percentuale di composizione tra le due prestazioni erogate varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza passano dal 90% nelle regioni del Sud e delle Isole, all’86% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di due punti percentuali nelle regioni del Nord (Grafico 4).

Grafico 4 – Nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto per area geografica e tipologia della prestazione

Grafico 4 – Nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto per area geografica e tipologia della prestazione
I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61% del totale, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%. La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (20% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (18%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 56% dei nuclei beneficiari. A fronte di 1,1 milioni di nuclei percettori sono state coinvolte 2,6 milioni di persone, di cui 1,7 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 525 mila nelle regioni del Nord e 343 mila in quelle del Centro (Tavola 2 dell’Appendice Statistica).

3 Nel presente Report vengono analizzate le domande accolte al netto di quelle decadute dal diritto dall’istituzione del beneficio fino al momento attuale, la cui analisi è contenuta nel paragrafo ‘DOMANDE DECADUTE’ a pag.5

Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, nell’89% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 6% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 4% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari dei casi precedenti (Grafico 5 e Tavola 3 dell’Appendice Statistica).

Grafico 5 – Nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto per cittadinanza del richiedente

Grafico 5 – Nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto per cittadinanza del richiedente
4. DOMANDE DECADUTE Ad oggi risulta che 155 mila nuclei, di cui 137 mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza e 18 mila di Pensione di Cittadinanza, hanno perso il diritto al beneficio. Come si evince dal Grafico 6, i motivi di decadenza sono: rinuncia del beneficiario (5% dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (4%), variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (30%) e infine variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (58%). Il numero di nuclei decaduti è sensibilmente aumentato nei mesi di Febbraio e Marzo a causa della presentazione della DSU 2020, con i relativi diversi puntamenti temporali di riferimento per la valutazione della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo, determinando di conseguenza un consistente numero di decadenze per perdita dei requisiti.

Grafico 6 – Nuclei percettori di RdC/PdC decaduti dal diritto motivo di decadenza

Grafico 6 – Nuclei percettori di RdC/PdC decaduti dal diritto motivo di decadenza
5. IMPORTI EROGATI L’importo medio mensile erogato dall’istituzione della prestazione ad oggi è pari a 513 euro, con un importo superiore del 7% rispetto a quello nazionale nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore dell’8% e del 14% rispettivamente nelle regioni del Centro e del Nord (vedi Tavola 2 dell’Appendice Statistica). L’importo medio mensile varia anche in funzione della prestazione percepita: mediamente vengono erogati 552 euro per il Reddito di Cittadinanza e 233 euro per la Pensione di Cittadinanza. Il 66% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e l’1% un importo mensile superiore a 1.200 euro (vedi Tavola 6 dell’Appendice Statistica); la classe modale risulta quella dei nuclei con un solo componente che percepiscono un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (221 mila).

6. DISTRIBUZIONE MENSILE DELLE PRESTAZIONI EROGATE Nel primo mese di erogazione del Reddito/Pensione di Cittadinanza (Aprile 2019) sono state pagate 570 mila prestazioni per un importo medio di 498 euro; nei mesi successivi, fino a Ottobre 2019, si è registrato un incremento del numero dei pagamenti e una diminuzione degli importi medi mensili erogati; successivamente, nei mesi di Novembre e Dicembre, si è verificata un’inversione di tendenza soprattutto negli importi medi erogati: infatti, come emerge dal Grafico 7, nell’ultimo mese dell’anno 2019, il valor medio degli importi erogati è pari a 552 euro. Tale incremento è imputabile alla rideterminazione del valore della prestazione a seguito del nuovo indirizzo ministeriale in materia di non valorizzazione del Reddito d’Inclusione erogato nel 2019 nel computo del reddito familiare: nel mese di Dicembre si è provveduto quindi a conguagliare gli importi precedentemente decurtati ovvero a ripristinare le domande decadute a causa della valorizzazione del ReI nel reddito familiare. Nei mesi di Febbraio e Marzo dell’anno in corso, l’importo medio si è stabilizzato sui 541 euro, valore più alto della serie storica se si trascura l’importo di Dicembre 2019 che, come già accennato, è comprensivo dei conguagli. Tale aumento è imputabile all’aggiornamento della dichiarazione ISEE (indispensabile per poter proseguire con l’erogazione) con quella per l’anno 2020, con i conseguenti relativi diversi puntamenti temporali di riferimento per la valutazione della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo: l’attuale platea di beneficiari ha, pertanto, un reddito familiare mediamente più basso nel 2020 rispetto a quella del 2019, ottenendo così un importo mediamente più alto del beneficio. A partire dai rinnovi del mese di Febbraio (che prevedono la verifica dei requisiti al 31 Gennaio 2020), un numero consistente di pagamenti è stato sospeso per mancata tempestiva presentazione della DSU per l’anno 2020: ad oggi, delle 168 mila domande sospese, il 42% è rappresentato da domande già accolte che per motivi amministrativi sono in attesa di pagamento e il restante 58% da domande con DSU 2020 non ancora presentate o in corso di aggiornamento.

Grafico 7 – Distribuzione mensile dei nuclei percettori di RdC/PdC e degli importi medi mensili erogati (Aprile 2019 – Marzo 2020)

Grafico 7 – Distribuzione mensile dei nuclei percettori di RdC/PdC e degli importi medi mensili erogati (Aprile 2019 – Marzo 2020)

7. CARATTERISTICHE DEI NUCLEI FAMILIARI: NUMERO COMPONENTI, PRESENZA DI MINORI E DISABILI L’importo medio varia sensibilmente per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 403 euro, per i nuclei monocomponenti, ad un massimo di 659 euro, per i nuclei con cinque componenti. I nuclei con minori sono 376 mila e rappresentano il 35% dei nuclei beneficiari coprendo il 57% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con minori è quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale (Tavola 4 dell’Appendice Statistica). I nuclei con disabili sono 221 mila e rappresentano il 21% dei nuclei beneficiari, coprendo il 20% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 38% del totale (Tavola 5 dell’Appendice Statistica). Delle 2,6 milioni di persone coinvolte, 656 mila sono minorenni; la distribuzione per numero componenti del nucleo vede la prevalenza (60%) di nuclei composti da una o al massimo due persone; il numero medio di persone per nucleo familiare è pari a 2,4 e l’età media dei componenti è pari a 36,2 anni.

8. COMPONENTI DELLA PRESTAZIONE A livello economico il beneficio si compone di una parte a integrazione del reddito familiare fino 6.000 euro annui (elevata a 7.560 euro nel caso di Pensione di Cittadinanza) moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ai fini del RdC/PdC, oltre che di un contributo per l’affitto o per il mutuo sulla base delle informazioni rilevabili dalla dichiarazione ISEE. Il Prospetto 1 mostra come varia l’importo medio della prestazione in funzione delle componenti del beneficio: l’importo medio mensile più alto, 649 euro, risulta essere quello percepito dai nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza con a carico un mutuo, mentre quello più basso, pari a 228 euro, è percepito da coloro che godono della Pensione di Cittadinanza con a carico un canone di locazione.

Prospetto 1 – Nuclei percettori di RdC/PdC per componenti economiche del beneficio
Prospetto 1 – Nuclei percettori di RdC/PdC per componenti economiche del beneficio
9. CONFRONTO CON IL REI A Marzo 2020 risultano in pagamento 12 mila prestazioni di ReI; il picco massimo di pagamenti è stato raggiunto nel mese di Dicembre 2018 con 357 mila beneficiari e un importo medio mensile di 284 euro (Tavola 7 dell’Appendice Statistica). Il 37% dei nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza risulta aver percepito almeno una mensilità di ReI nel periodo Gennaio 2018 – Marzo 2020; al 93% di tali nuclei viene erogato un importo medio del Reddito di Cittadinanza superiore a quello del Reddito di Inclusione di circa 388 euro (Prospetto 2).

Prospetto 2 – Nuclei percettori di Rdc/PdC che hanno percepito almeno una mensilità di ReI nel periodo Gennaio 2018 – Marzo 2020 per zona geografica
Nel Grafico 8 è rappresentata la distribuzione mensile a partire da Gennaio 2018 dei beneficiari di ReI e dal mese di Aprile 2019 la somma di questi con i percettori di RdC/PdC: a partire da Agosto 2019 sono state erogate nel complesso oltre un milione di prestazioni di contrasto alla povertà. Come si evince dal grafico nei mesi di Febbraio e Marzo il numero di beneficiari è sceso sotto al milione a causa del mancato aggiornamento della dichiarazione ISEE, che ha determinato la momentanea sospensione del beneficio, o della decadenza della prestazione dovuta alla presentazione della DSU 2020 con parametri più alti rispetto alla precedente.

Grafico 8 – Distribuzione mensile dei nuclei percettori di ReI e RdC/PdC

Grafico 8 – Distribuzione mensile dei nuclei percettori di ReI e RdC/PdC
Limitando il confronto al Reddito di Inclusione con il Reddito di Cittadinanza, risulta che l’importo medio erogato mensilmente da Aprile 2019 a Marzo 2020, è pari a 296 euro per il Reddito di Inclusione e a 538 euro per il Reddito di Cittadinanza, quasi il doppio del primo. L’importo mensile massimo del Reddito di Inclusione (pari a 314 euro) erogato dall’istituzione di tale misura è comunque inferiore all’importo mensile minimo del Reddito di Cittadinanza (Grafico 9).

Grafico 9 – Distribuzione mensile degli importi medi erogati di ReI e RdC/PdC

Grafico 9 – Distribuzione mensile degli importi medi erogati di ReI e RdC/PdC

10. TASSO DI INCLUSIONE Dall’analisi della distribuzione regionale delle persone coinvolte nell’erogazione del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, risulta che le regioni con il tasso di inclusione più elevato appartengono al Sud e sono la Campania, la Sicilia e la Calabria (rispettivamente 103, 98 e 91 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il tasso di inclusione più basso fanno parte del Nord-Est e in particolare sono il Veneto e il Trentino AltoAdige (rispettivamente 8 e 13 per mille). Analizzando la distribuzione provinciale si evince che le provincie con il tasso di inclusione più elevato sono Crotone, Palermo, Napoli, Caserta e Catania in cui le persone coinvolte sono più di 100 ogni mille abitanti; quelle con il minor tasso di inclusione sono Bolzano e Belluno con meno di 10 persone coinvolte ogni mille abitanti.

Nei Grafici 10 e 11 si illustra l’analisi della regressione tra il tasso di inclusione del RdC/PdC e il tasso di disoccupazione (Grafico 12) e tra il tasso di inclusione del RdC/PdC e il tasso di povertà relativa (Grafico 13). Come risulta dal valore dell’R2, prossimo ad 1, riportato su ciascun grafico, si evidenzia una forte correlazione lineare tra la variabile di analisi (tasso di inclusione RdC/PdC) e la variabile esplicativa considerata, in particolar modo con il tasso di disoccupazione, in cui R² raggiunge il valore di 0,97

Grafico 10 –Tasso di inclusione RdC-PdC vs Tasso di disoccupazione

Grafico 11 –Tasso di inclusione RdC/PdC vs Tasso di povertà relativa

RedditoPensione di Cittadinanza e Reddito di Inclusione (foto da IMPS) /Redazione

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