span style="font-size: 16px; font-family: arial, helvetica, sans-serif;">Il Movimento Cinque Stelle, dopo vari tira e molla, detto e non detto, ed altri NI a cascata, oggi ha tentato il blitz sul ” Reddito di Cittadinanza ” dichiarando, a quanto sembra che, in pratica, avrebbero lavorato su due tavoli, uno ufficiale, con il ministero dell’Economia, e un altro riservato, sotto la regia del consigliere di Luigi Di Maio, Pasquale Tridico e con l’aiuto tecnico dell’Inps per cui, in giornata, il testo definitivo del progetto, con i costi e tutte le simulazioni, potrebbe essere consegnato alla squadra grillina del ministero dell’Economia, ossia la vice ministro Laura Castelli e il sottosegretario Alessio Villarosa, direttamente dal presidente dell’Inps Tito Boeri.
Così posta e lanciata, la “cosa” lascia(va) intendere che, di conseguenza, sul “Reddito di Cittadinanza” ci fosse – finalmente – anche la tanto agognata “bollinatura” dell’INPS e che quindi fosse finalmente diventato cosa non solo concreta ma anche “già approvata” dalla stessa INPS, ma ……
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Ma, a stretto e rapidissimo giro di comunicati, ecco che l’INPS si affretta ad emettere un comunicato con il quale smentisce ogni cosa fornendo sì una sua bollinatura, ma su quello che ormai viene definito “blitz sul reddito di cittadinanza”.
Questo il testo inviato dall’INPS a tutti gli organi di stampa:
In riferimento ad un articolo pubblicato oggi da alcuni quotidiani nazionali su un presunto coinvolgimento dell’Istituto a quello che viene definito “blitz sul reddito di cittadinanza”, si precisa che non vi è stata nessuna “bollinatura” dell’Inps riguardo alle proposte di reddito di cittadinanza avanzate dal Movimento 5 Stelle.
L’Istituto, su richiesta del Ministero del Lavoro, si è limitato a valutarne i costi e la fattibilità.
Si sottolinea, infine, che non ci sarà alcuna consegna della proposta da parte del presidente dell’Inps alla squadra del Movimento 5 Stelle al Ministero dell’Economia.
Le proposte avanzate dal presidente Boeri riguardo l’introduzione di un reddito minimo si possono trovare nel documento “non per cassa ma per equità”, disponibile sul sito istituzionale già dal 2015.
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