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Adnkronos) – “I reati informatici non bastano più.Essendo le mafie organizzate ormai da 20 anni a navigare in internet e compiere i loro reati su internet noi abbiamo il problema dell’attribuzione di questi reati al singolo, perché non lo trovi perché spesso è delocalizzato all’estero, per cui abbiamo il problema della punibilità delle piattaforme, degli attori, che sono dietro le piattaforme e dei gestori.
Ed è quello di cui ci siamo occupando nel Comitato che disegnerà la strategia italiana, per espressa previsione del premier Meloni, cioè di creare una intelligenza artificiale a servizio anche del contrasto alle mafie”.Lo ha detto all’Adnkronos Ranieri Razzante, componente del Comitato per la strategia sull’IA della Presidenza del Consiglio, a margine del convegno su ‘Le mafie nell’era digitale’ organizzato a Palermo dalla Fondazione Magna Grecia. “L’intelligenza artificiale potrebbe essere utile come parimenti dannosa – prosegue Razzante – Noi la vogliamo sfruttare in chiave di utilità, evidentemente.
I danni che può produrre sono enormi e lo dico da studioso della materia.Quindi, se non si da un perimetro all’Intelligenza artificiale e gliela deve dare l’intelligenza umana, che è superiore all’IA, tende a sfuggire.
E quando si sfugge alle regole, le mafie sono pronte”.il comitato dovrà presentare i lavori il 31 gennaio del 2024 “e noi stiamo lavorando alacremente e devo dire che i colleghi sono tutti super tecnici, non si poteva scegliere meglio”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)