Dopo Ferrara, anche Ravenna, Comune romagnolo alla fine del 2015 è partita la raffica di avvisi di accertamento: pagate l’Ici, cominciando da quella arretrata relativa a tre anni, 2009, 2010 e 2011. E dalla Curia partono i ricorsi
RAVENNA Anche il Comune di Ravenna, come quello di Ferrara, chiede alla Curia di pagare l’Ici arretrata sulle scuole private. Come si legge sul Corriere di Romagna, l’amministrazione comunale, a fine 2015, ha inviato 42 avvisi di accertamento relativi a 14 delle 16 scuole paritarie della città (due risultano in regola con i pagamenti), per un totale di 181.248 euro: il conto è relativo agli anni 2009, 2010 e 2011. Accertamenti contro i quali la Curia ravennate ha presentato sette ricorsi: due sono ancora pendenti, mentre sugli altri è stato raggiunto un accordo, e l’arcivescovado sta già pagando.
L
a richiesta di pagamento deriva da una Cassazione del 25 luglio scorso: non importa se le rette delle scuole paritarie consentano a mala pena il pareggio in bilancio, non importa se gli utili siano pari a zero o addirittura il bilancio sia in rosso. È sufficiente la «natura commerciale», ossia che le famiglie paghino una qualsiasi retta. E la scuola deve versare lei e Imu, arretrate, presenti e future.
A Ravenna le scuole paritarie da spremere sono 14 per un totale di oltre 181mila euro, relativi ai tre anni dal 2009 al 2011.1 ricorsi sono partiti immediatamente: su alcuni è stato raggiunto un accordo, altri sono pendenti.
A Ferrara – dove gli accertamenti ammontano a 100 mila euro – l’arcivescovo Luigi Negri ha annunciato ricorsi, e ha anche scritto una lettera di protesta al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
vivicentro.it/nord/cronaca – Ravenna chiede 181mila euro di tasse arretrate alla Chiesa
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