b>La strage del Rapido 904 o strage di Natale è il nome attribuito a un attentato dinamitardo avvenuto il 23 Dicembre 1984 dentro la Grande Galleria dell’Appennino.
Nella strage persero la vita 16 persone, i feriti furono 267, venne compiuta a ridosso delle festivita’ natalizie, Il treno era stracolmo di viaggiatori che ritornavano a casa o andavano in visita presso amici o parenti.
La bomba venne fatta esplodere all’interno del tunnel della Grande Galleria dell’Appennino, mentre il treno procedeva ad alta velocita. Doveva procurare un altissimo numero di vittime e feriti, in questo vile gesto, gli attentatori hanno messo in campo tutta la loro “esperienza criminale”.
La detonazione fu causata da una carica di esplosivo radiocomandata, posta su una griglia portabagagli del corridoio della 9ª carrozza di seconda classe, a centro convoglio. L’ordigno era stato collocato sul treno durante la sosta alla stazione di Firenze Santa Maria Novella.
Per le modalità organizzative ed esecutive, per i personaggi coinvolti, è stato indicato dalla Commissione Stragi come l’inizio dell’epoca della guerra di mafia verso la fine del xx secolo.
Sono passati 33 anni, ancora la giustizia brancola nel buio, i colpevoli non sono stati scoperti, non vi e’ nessuna traccia che possa condurre ai responsabili, i familiari delle vittime continuano ad invocare “giustizia” e non vendetta.
In quell’epoca era in carica il Presidente Sandro Pertini, parlo’ di servizi segreti rinnovati, visto che i precedenti erano stati inquinati dalla P2, un’associazione dedita piu’ a delinquere che essere fedele servitrice dello Stato.
Il Presidente si espresse in questi temini :
I nuovi servizi segreti cerchino di indagare, non si stanchino di indagare, non si fermino ad indagare soltanto in Italia, vadano anche all’estero, perché probabilmente la sede centrale di questi terroristi si trova fuori dai nostri confini.
Torniamo al presente :
Nel mese di Ottobre il Giudice Salvatore Giardina va in pensione, e il processo per la strage del rapido 904 verra’ rimandato a data da destinarsi, con la conseguenza che dovra’ essere completamente riaperta l’istruttoria, come previsto dalla recente riforma Orlando del Codice di Procedura Penale.
Saranno carta straccia 20anni anni di ricerche, di testimonianze, di prove, anche se nel 2011 si era arrivati alla conclusione che l’attentato avesse una matrice terroristica-mafiosa.
Se tutto andra’ per il verso “giusto”, neppure i pronipoti delle vittime avranno modo di seguirne la fine, visto che gli attuali non avranno piu’ il tempo ne’ l’eta’ per essere ancora presenti.
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