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Castellammare di Stabia

Raffaele Ametrano: Contro il Messina per chiudere la pratica salvezza e programmare il futuro. Sui giovani…

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Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato in collegamento telefonico l’ ex calciatore della Juve Stabia e dell’Avellino, Raffaele Ametrano.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Il calcio italiano piange la scomparsa di Cesare Maldini: Si, sono giorni tristi. Ricordo il mister con affetto, calcisticamente mi ha insegnato valori importanti, tanto da volergli bene come un secondo padre. Un grande maestro che purtroppo ci lascia, da sempre distinto per la sua umiltà, generosità e capacità di capire e comprendere i ragazzi. Fu allenatore dell’Italia under 21 nel 1996 e io ne facevo parte, fu un’esperienza indimenticabile e fondamentale per la mia carriera. Lo ricordo con immenso amore e con tanti aneddoti da raccontare. Indimenticabile quella cavalcata che si concluse con la vittoria dell’europeo del 1996, un successo da incorniciare. Il mister mi convocò nonostante le due giornate di squalifica, non l’avrebbe fatto nessun allenatore al mondo, effettivamente mi premiò per l’ottimo biennio disputato.

Sei legato all’Udinese in quanto allenatore del settore giovanile, la vittoria dei friuliani ha in pratica chiuso il campionato: Si, ora per il Napoli diventa tutto più difficile con 6 punti da recuperare. Indubbiamente un duro colpo da digerire se consideriamo la marcia inarrestabile della Juve che continua a non perdere colpi. Credo che la Juve continuerà a mantenere questi ritmi, poi ovvio tutto può succedere, Il calcio italiano è strano e non è detta l’ultima parola. Chissà che non si possano aprire nuovi scenari, magari già dal prossimo turno, laddove sabato sera la Juve farà visita in casa del Milan. È pur sempre una partita delicata e aperta a qualsiasi pronostico, ed eventualmente il Napoli che giocherà in casa contro il Verona potrebbe riaccorciare.

Domenica, al Menti la Juve Stabia affronterà il Messina, cosa ti aspetti da questo gara: Il Messina è virtualmente salvo, mentre la Juve Stabia ha bisogno di punti per raggiungere la salvezza prima possibile. Come spesso accade nel calcio, la squadra che ha bisogno di punti, scenderà in campo agguerrita con la consapevolezza di non poter fallire. Sarà importante centrare questo successo per archiviare il discorso salvezza e iniziare a programmare con tranquillità la prossima annata, gettando le basi per un campionato da vertice.

Immaginavi un’annata in chiaroscuro da parte delle vespe: Quest’anno per impegni di lavoro ho seguito poco le vicende della Juve Stabia, non nascondo però, di chiedere info e di dare sempre un’occhiata ai risultati. Le annate sono sempre particolari, quest’anno è andata così. Spero, e di questo ne sono convinto, che ci sia ancora la voglia e l’entusiasmo di ripartire per l’anno venturo con un progetto serio e ambizioso. Lo merita una piazza così bella e affascinante, e soprattutto i tifosi che hanno a cuore le sorti di questi colori.

L’ex presidente Roberto Fiore, ha espresso il suo disappunto sul mancato decollo da parte della Juve Stabia, a differenza di altre piccole realtà attuali. Ritiene che ci siano ancora tutt’ora stabiesi che non amano questa squadra. Non so a chi si riferisse. Per quanto mi riguarda, appena ebbi la possibilità di giocare, accettai subito la proposta con entusiasmo. Quell’annata balorda si concluse catastroficamente, partimmo con ambizioni di vincere quel campionato, e addirittura culmino’ con la retrocessione in serie C2. Solo con l’unione di tutte le componenti riuscimmo a riscattarci nell’annata seguente vincendo quel campionato. Nel calcio conta la programmazione, il Sassuolo lo ha dimostrato in questi anni; sono partiti dal basso con un progetto importante, per poi consolidarsi in serie A senza recitare il ruolo da meteora. Ci sono stabiesi che non amano la Juve Stabia?  Dispiacere se cosi fosse, la squadra è un patrimonio di tutti visto che da sempre la società stabiese, all’apice del suo blasone ha portato in alto il nome di questa città.

Il calciatore più forte che hai avuto come compagno di squadra, e in particolare chi ti ha impressionato da avversario: Indubbiamente il talento di Zinedine Zidane, l’ho ammirato sia da compagno di squadra alla Juventus, e sia da avversario. Era un fenomeno. Ho avuto la fortuna di aver giocato in serie A quando militavano tanti campioni. Purtroppo oggi si vedono tanti calciatori potenti fisicamente, ma con poca qualità, e nello stesso tempo si da poco spazio a calciatori italiani. Alleno da due anni il settore giovanile qui ad Udine, ci sono ragazzi bravi, ma in Italia trovare dei talenti puri si fa molta fatica. Quando giocavo nel settore giovanile c’era talento, infatti lo dimostrano le tre vittorie consecutive nell’ europeo di categoria nel 1992-94-96. In quell’ Italia under 21 vittoriosa nel 1996, ebbi la fortuna di giocare quel torneo, facente parte di quel gruppo  virtuoso con ragazzi di prospettiva. La crescita fu esponenziale e si confermó quasi in toto quell’ossatura appena 10 anni dopo, con la vittoria della Coppa del Mondo conquistata in Germania.

A

rmando Mandara


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