Il Reddito di Cittadinanza, vituperato da delatori ed heaters, oggi nell’anno del Coronavirus, può evitarci di dovere chiedere l’elemosina.
span style="font-size: 14pt;">Questo vuole essere un semplice e indicativo articolo d’incoraggiamento e speranza per chi, in questo drammatico periodo di Coronavirus, si è visto dall’oggi al domani senza lavoro o prospettive economiche. Mentre siamo in attesa dei provvedimenti che prenderà il Governo del Premier Giuseppe Conte per far fronte alla grave crisi economica conseguente al diffondersi del Covid-19 e quindi al generale forzoso arresto di quasi tutte le attività economiche, ritorna più che attuale il supporto finanziario personale del Reddito di Cittadinanza. L’INPS mette on line a disposizione degli utenti delle istruzioni su come compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la richiesta dell’ISEE (l’indicatore della situazione economica equivalente, in acronimo ISEE, uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie e che tiene conto di reddito, patrimonio e delle caratteristiche di un nucleo familiare). Peraltro anche per chi percepiva il Reddito di Cittadinanza c’è l’obbligo quest’anno di rinnovare l’Isee.
Prendiamo due potenziali casi.
Lei, seppure disoccupata, è ha a carico del coniuge che lavora in una ditta privata con un normale stipendio che supera i parametri per potere accedere la compagna al Reddito di cittadinanza. Con la crisi in atto del Coronavirus la ditta chiude e il marito si ritrova senza lavoro. Prende al momento la disoccupazione ma per una percentuale sulla precedente remunerazione che non può bastare alla famiglia in quanto hanno anche un mutuo da pagare. A questo punto si può riformulare l’Isee per potere richiedere il Reddito di Cittadinanza.
Lei era sposata e a carico del marito. Ora ha chiesto la separazione che il coniuge non vuole darle seppure continua a tenerla a proprio carico prendendosi i benefici fiscali. Per tutto questo è in corso un giudizio. Le udienze vengono rinviate e tanto più in questa fase emergenziale del coronavirus. La donna dovrebbe farsi fare un attestato da parte del proprio avvocato che le udienze vengono rinviate in un giudizio nel quale lei ha chiesto la separazione e che di fatto non è più a carico del marito non percependo alcun sostegno economico. Con l’attestato fa un’autocertificazione e la presenta all’Inps per accedere il Reddito di Cittadinanza.
E si potrebbe continuare con altri esempi, ma in generale valgono due regole basilari.
La prima: non pensate di fare i furbetti come tanti endemici ‘delinquenti’ o truffaldini, dichiarando o nascondendo eventuali vostri redditi o altro in nero, poiché oggi con i mezzi tecnologici, informatici e l’incrocio delle banche dati, è possibile per gli Organi preposti scoprire in tempo reale le truffe. E le conseguenze sono penali, ovverosia sarete soggetti a processi, spese e tempo trascorso nei tribunali. Quindi dichiarare ciò che è vero e nessuno potrà smentirci.
La seconda: anche in questo tempo del coronavirus, sarebbe bene prendere contatti con un Caf possibilmente noto, serio e non di quelli improvvisati, oppure rivolgersi agli sportelli delle Poste italiane, prendendo un appuntamento e recandosi per discutere la situazione (portatevi la autocertificazione prevista dal DPCM dell’8 marzo 2020 per potere per adesso uscire di casa “10 Marzo 2020 Si va fuori casa solo per lavoro, salute e spesa”) così da avviare l’iter. In caso di accoglienza della domanda, si riceve l’importo spettante su una apposita Carta detta Carte RdC 2020, così si può nuovamente in attesa di tempi migliori avere una vita un po’ più dignitosa.
Ieri si sono ricevuti e letti degli ansiosi e, si dovrebbe aggiungere, quasi disperati appelli di persone che non sapevano più cosa mettere in pentola per se stessi e soprattutto i propri figli. I meri suggerimenti che si sono potuto dare, compenetrandosi con preoccupazione e anche conoscenza da trincea del problema, sono quelli sopra. E si è ritenuto pure farli conoscere ai lettori che dovessero trovarsi in analogo bisogno.
Ci si augura che il nostro Premier Giuseppe Conte e il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, sappiano affrontare questa drammatica situazione, non solo sanitaria, ma adesso pure economica, tenendo anche presente che non tutti si è iscritti ai sindacati (ciò vale anche per certa Giustizia politicizzata) e pertanto non per questo si deve essere sostenuti meno di altri.
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