Alfonso Scibelli è uno studente della Federico II alla facoltà di Lettere Moderne, che ha coronato il suo sogno, ha scritto un libro di poesie
Napoli, Alfonso Scibelli, classe ’94 è nato a Nola ma è cresciuto in piccolo paesino in provincia di Avellino, Casola di Domicella, una frazione di cinquecento abitanti, dove ci si conosce tutti. Sin da bambino ha dimostrato di essere un’anima diversa dalle altre, con una sensibilità spiccata che ha sempre riversato negli scritti di poesie e brani. Infatti sue grandi passioni sono la musica e la poesia. Diplomato al Liceo Classico A.Rosmini di Palma Campania (Na), dopo svariati cambi di percorso, si è iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso L’Ateneo Federico II di Napoli.
Alfonso oggi ha coronato un dei suoi più grandi sogni da bambino, ha scritto e pubblicato un libro di poesie dal titolo “Meditai”. La Redazione di ViViCentro.it da grande spazio ai giovani ed ha avuto l’onore di scambiare due chiacchiere con Alfonso
Come nasce la tua passione per la poesia ela scrittura?
Come e quando nasce la passione per la poesia e la scrittura non so dirlo. Posso solo affermare che è un qualcosa che è nato con me, è un qualcosa del quale io non mi sono mai accorto di avere come supplemento aggiuntivo. Per me scrivere in versi o in prosa, al di là degli impegni scolastici o di hobby, è sempre stato come il fare la tosse, come starnutire o sbadigliare, un istinto atavico del quale non so spiegarmi ancora oggi il punto di partenza. Ricordo che ero alle scuole elementari e la maestra ci assegnò un compitino per casa: “apro la finestra e vedo”. Ricordo che mi feci prendere da mamma un tavolo di plastica ed una sedia e le dissi il punto in cui doveva posizionarmelo fuori al terrazzo. Mi sedetti, feci allontanare mia madre e da lì il foglio si riempì di grafemi; il giorno seguente mi aspettò qualcosa di veramente imbarazzante a scuola: la maestra prese un banco ed una sedia e mi mise da solo a ripetere il compito, con un altro scenario, ovviamente. Non credeva che quel compito l’avessi scritto io e, solo dopo averle consegnato anche il secondo compito mi soprannominò “penna magica”.
Parlami del libro che hai scritto cosa si cela dietro la stesura e come è capitata la sua pubblicazione?
Il libro nasce così per caso. Io non ho mai avuto intenzione di pubblicare le mie poesie, alcune manco le trovavo più, giusto perché erano frutto di un bisogno tutto da esprimere, frutto di un urlo mai dato, di un pianto nascosto, frutto di una delusione mai mostrata, di una gioia trattenuta e in quanto tale segreta. Il libro è venuto fuori dalla rivalutazione di tutte le mie poesie e sinceramente alcune sono andate perdute, dopo uno sprono sincero nei miei confronti da parte della mia compagna a partecipare ad un premio letterario conosciuto per caso sul web. Così inizia la carrellata di partecipazioni e premi e fu proprio ad uno di questi premi che ebbi l’opportunità di conoscere questa casa editrice con la quale ho dato alle stampe la mia raccolta e conoscendoci meglio siamo giunti a portare avanti e al termine questo meraviglioso lavoro editoriale. Oggi sinceramente mi ritrovo con questo libro fra le mani e a vederlo fra le mani di diverse persone, foto di poesie condivise sugli stati di whatsapp, instagram, facebook, alcune stampate e fissate nelle stanzette in forma privata, io mi sento insieme a loro, io mi sento in braccio a loro ogni qual volta prendono in mano quel libro, perché per me è davvero il percorso della mia vita e in quanto tale è la mia vita. Il libro non è dedicato ad una singola persona, infatti nello spazio apposito alle dediche si trova “A te, viandante della mia vita”, perché ogni viso, ogni mano che mi ha sfiorato, ogni esistenza piccola o grande che sia, che è stata capace di lasciarmi un segno sul cuore, è lì, fissata per sempre nei miei versi, versi che nascono dall’esigenza di nascere, proprio come un parto, vero, naturale e sincero.
A chi ti sei ispirato per scrivere le tue poesie, a qualche poeta illustre?
Io mi sono ispirato ad ognuno che è passato nella mia vita, alle persone che sono passate di corsa, a quelle che sono state con me, ma che la vita ha voluto in un’altra dimensione, a quelle che hanno sorriso e pianto con me, a quelle che ancora oggi ho la fortuna di avere al mio fianco, come i miei genitori, la mia compagna, qualche amico vero e la mia più grande confidente, la musica. Infatti ho pensato di dividere questa raccolta in quattro compendi: “Meditai”, “Viaggio ad uno”, “Espressione d’amore” e “Dediche”.
Cosa pensi della carriera dello scrittore, pensi sia valorizzato al giorno d’oggi?
Per quanto riguarda la carriera di scrittore beh non saprei se oggi è valorizzata o meno. Dipende da molteplici fattori, dipende cosa si scrive, come si scrive e perché si scrive secondo me. Io scrivo per una mia personale esigenza e infatti di questo ne parlo ampliamente nella premessa fatta all’interno del libro. Il mondo editoriale oggi è un mondo molto alla mercé del denaro, del commercio e questo mi dispiace tantissimo, perché ciò comporta anche una poca valorizzazione dello scrivere in generale. Oggi proporre uno scritto, soprattutto se si tratta di poesia è davvero difficile e penso, onestamente, che se si volesse vivere di questo, probabilmente non ci si potrebbe assicurare manco un panino tutti i giorni. Ciò che resta secondo me è la verità intellettuale, quella che i grandi scrittori della storia ci hanno trasmesso e per avere ciò c’è bisogno di gente esperta che sappia giudicare e non sparare ad altezza d’uomo su ognuno che si accinge a scrivere qualcosa, si finirebbe col fare la fine di tanti grandi della storia sottovalutati e dimenticati dai contemporanei e poi rivalutati nel corso della storia quando di quella gloria semmai ne hanno assaporato le gioie le generazioni a seguire.
Parlami dei premi che hai vinto. Come ti sei sentito al riguardo?
Ho partecipato a diversi premi Nazionali ed Internazionali. Anche questo è nato per gioco, ma guarda caso, al primo concorso al quale ho partecipato è arrivata la prima premiazione, e così via fino ad arrivare ad oggi, tra menzioni di merito, menzioni d’onore, al podio. Beh avere la comunicazione che si è rientrati tra i finalisti di un premio internazionale con sezioni in lingua straniera, vernacolo, lingua italiana, con giurie di prestigio, formate da professori universitari, critici d’arte, letterati, è da non poca emozione. Tra i premi vinti ricordo: premio “Menzione d’onore” al Concorso Letterario Nazionale “diciamolo con la Poesia” dell’associazione culturale e teatrale “I Matt…attori” con la poesia “L’Uomo” in Roccarainola (Na); premio “Menzione di merito” al Concorso Letterario Nazionale “Pino Daniele” dell’associazione culturale “La Madia dell’Arte” con la poesia “A te amico mio … Suicida”, in Napoli; premio “Secondo Posto” alla XXIV edizione del premio Poseidonia Paestum con la poesia “I colori della confusione”, dell’associazione Lion Club, in Paestum (Sa); classificato come Poeta Federiciano presso il “paese della poesia” in Rocca Imperiale; Premio “Terzo Posto” alla VI edizione del premio “Emozioni in Versi” dell’associazione culturale “La Madia dell’Arte” con la poesia “Silente sinfonia”, in Napoli.
Hai un personale consiglio da dare ai ragazzi, in riferimento ai loro sogni da seguire e realizzare?
Vorrei davvero invitare tutti i ragazzi a non lasciarsi andare, perché lasciarsi andare è semplice, è istinto, ma tener duro e andare avanti è coraggio! Vorrei spiegare ai ragazzi che avere coraggio non significa sopraffazione e che non esiste il più forte in mezzo a noi, ma ognuno ha le sue potenzialità da poter sfruttare; i sogni è vero che spesso sono nel cassetto, ma sta a noi se aprirlo e realizzarli o chiuderlo per sempre e io cari ragazzi, cari coetanei, il cassetto lo tengo sempre aperto, non si sa mai. Infatti vi invito a non scoraggiarvi, perché è da un punto debole che possono nascere grandi cose, è da un difetto caratteriale che può nascere la vostra più grande potenzialità. Lo so che il mondo gira ormai intorno all’asse del denaro, della sopraffazione, ma noi dobbiamo essere quella forza che è capace di far fermare l’asse e farlo girare nel verso opposto, siamo noi la sfida del futuro, siamo noi l’antidoto a questo veleno che ci circonda, ma tutto ciò è possibile solo se ci nutriamo di un cibo che non ha mai danneggiato la vita di nessuno: la cultura. Leggete ragazzi e non smettete mai di leggere, solo così sarete liberi da ogni forma di schiavitù.
a cura di Vincenza Lourdes Varone
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