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Castellammare di Stabia

Progresso turistico; nuovo progetto per i musei stabiesi

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a nuova idea del Sindaco di Castellammare per promuovere pezzi della storia stabiese e portare avanti il progresso turistico

Prossimamente sarà possibile effettuare una suggestiva visita al chiaro di luna presso alcuni musei della città in un’immersione alternativa e affascinante della storia di Castellammare di Stabia

Un’esperienza magica

Sabato 3 luglio i musei Villa San Marco ed il Museo Archeologico Libero D’Orsi daranno la possibilità ai turisti di essere visitati in un orario compreso tra le 20 e le 23 permettendo a chi lo desidera di osservare ed apprendere la storia locale in un’atmosfera diversa dal solito e sicuramente più accattivante; nel rispetto delle restrizioni ancora in vigore, ci saranno turni da 30 minuti ciascuno con un numero massimo di partecipanti per ciascun turno per immergersi nella cultura stabiese tenendo conto della situazione attuale

L’analisi dei musei

Villa San Marco è una delle abitazioni più grandi presenti sul nostro territorio sin dai tempi antichi; il suo nome deriva da una cappella costruita nel 18esimo secolo proprio nella zona della villa, dedicata appunto a San Marco.

La sua costruzione risale all’età augustea, mentre alcune aggiunte alla residenza (ad esempio giardino e piscina) sono state fatte durante la dinastia Giulio-Claudia; come ben sappiamo, essa venne sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 Dopo Cristo, e furono i Borboni ad esplorarla per la prima volta nella seconda metà del 700 constatando le buone condizioni di conservazione della stessa grazie allo strato di circa 5 metri di cenere e lapilli che l’avevano sepolta e protetta dalle incurie del tempo

Nel 900 l’opera fu ripresa da Libero D’Orsi, preside di una scuola e grande appassionato di archeologia; egli iniziò a scavare nella zona di Varano, e grazie alle indicazioni lasciate dai Borboni alcuni secoli prima riuscì a riportare alla luce alcuni ambienti appartenenti a Villa San Marco e Villa Arianna.

 Gli scavi e le successive ricerche proseguirono per circa 10 anni, fin quando non si interruppero per mancanza di fondi; i lavori diretti da Libero D’Orsi portarono al ritrovamento di numerosi reperti che ora sono esposti nel Museo Archeologico situato in Quisisana

La notizia si diffuse già al tempo, attirando l’interesse di molti personaggi illustri e capi di governo anche esteri che visitarono la città di Stabia e si immersero nella sua storia. Tutti quei reperti sono attualmente esposti nei musei stabiesi e grazie ad una modica cifra è inoltre possibile tuffarsi in un periodo storico i cui Stabia era un frequentatissimo centro cittadino nonché luogo caratterizzato da un gran viavai di persone che la visitavano per godere delle sue bellezze

Progresso turistico; nuovo progetto per i musei stabiesi/Antonio Cascone/redazionecampania


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