L’avvocato dell’ex allievo deciso a chiedere la perizia mentale. Oggi pomeriggio i funerali della Rosboch.
span style="color: #252525; font-family: Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 23px;">“Chiederò una visita per riconoscere l’infermità mentale di Gabriele. Magari parziale, ma insomma voglio farlo visitare perché troppe cose non tornano in lui”. Parola di Pierfranco Bertolino, il suo avvocato. Più di una volta ha definito il suo cliente – detenuto per l’omicidio della sua ex professoressa Gloria Rosboch dalla quale si era fatta consegnare nell’ottobre 2014 187 mila euro con il sogno di andare a vivere e lavorare insieme in Costa Azzurra – “una figura camaleontica” ma ora è deciso a giocare la carta della semifermità mentale, che se riconosciuta consentirebbe al ventiduenne di Gassino di non essere processato.D’altronde troppi cambi di versione, troppe bugie escono dagli interrogatori di Gabriele. Stamani la sua attendibilità verrà verificata un’altra volta. Verrà aperta la cassetta di sicurezza di Roberto Obert, il complice amante di Gabriele, ancora chiusa nella filiale Intesa Sanpaolo di Forno Canavese.I carabinieri del nucleo investigativo potranno aprirla e scoprire se custodisca il tesoro del giallo di Castellamonte o l’ennesima bugia.
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E Castellamonte si prepara questo pomeriggio a dare l’estremo saluto alla professoressa di sostegno uccisa il 13 gennaio proprio da uno dei suoi ex allievi, Gabriele Defilippi. Il sindaco di Castellamonte, Paolo Mascheroni, ha proclamato il lutto cittadino, mentre il preside della scuola media Cresto, Ennio Rutigliano, ha autorizzato “tutti i ragazzi che vorranno” a partecipare al funerale nella chiesa dei santissimi Pietro e Paolo. Le esequie saranno celebrate dal parroco di Castellamonte, don Angelo Bianchi, mentre ieri il vescovo di Ivrea Edoardo Cerrato si è recato a casa Rosboch, in via Barengo. Un momento privato di raccogliemento e preghiera con mamma Marisa e papà Ettore, gli anziani genitori dell’insegnante che si preparano a dire per l’ultima volta addio alla loro “colomba” Gloria.
La madre, dopo aver lottato per oltre un mese per scoprire la verità su che fine avesse fatto la loro unica figlia, si è chiusa in un dignitoso dolore. Ancora domenica ha voluto vedere il corpo straziato della donna all’ospedale di Cuorgnè. Una visita tragica che l’ha molto provata: “Non potevo non andare. Dovevo sapere cosa le hanno fatto” avrebbe detto scossa la donna. Ieri sera durante la recita del rosario la comunità che il parroco ha definito “attonita e sconvolta” si è trovata numerosa nella chiesa. “Siamo qui a pregare perché Gloria trovi la luce del Signore e mamma Marisa e papà Ettore trovino la forza di affrontare questo tragico momento”. La famiglia Rosboch si è stretta attorno alla donna, mentre il padre Ettore ha preferito restare nella villetta di via Barengo da cui la professoressa era uscita il tragico pomeriggio in cui è morta
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