La giornata di ieri ha segnato una svolta sia nella lotta agli incendi appiccati nell’area vesuviana che sulla caccia ai colpevoli e, per finire, sul nuovo sistema di protezione e controllo del territorio.
Ma procediamo con ordine.
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unti Chiave Articolo
Nei giorni scorsi, come ormai è noto (leggi sotto), diversi incendi sono stati fomentati nell’area vesuviana da una o più persone con chiaro intento doloso e, a quanto sembra essere emerso nel corso delle indagini, anche con particolare “bestialità” se è vero che, come ha riportato il Mattino nei giorni scorsi, chi ha agito conosce bene quella montagna, s’è inoltrato nei boschi e per rendere più difficile l’intervento dei vigili del fuoco, ha utilizzato animali, probabilmente gatti, povere vittime da sacrificare che, cosparsi di benzina e dati alle fiamme, nelle loro disperata e inutile fuga hanno raggiunto la boscaglia più fitta dov’è impossibile intervenire con rapidità quando scoppia un incendio.
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Ieri sera le prime voci sul possibile fermo di una persona sospettata di essere uno dei feroci e bestiali piromani. Poi la conferma giunta direttamente dal ministro per l’ambiente Galletti che, pochi minuti prima del summit ai piedi del Vesuvio con i vertici del Parco e i sindaci delle zone colpite dagli incendi di queste ore, ha parlato della dolosità degli incendi, ed ha anche confermata la voce di un primo uomo fermato per l’atto criminale posto in essere nell’area vesuviana aggiungendo anche che l’azione sembra essere parte di un piano ben più ampio.
Secondo le prime indagini, infatti, l’uomo sarebbe stato assoldato apposta per appiccare l’incendio, insieme ad altre persone non ancora identificate e, da ieri sera, è sottoposto ad interrogatorio dagli inquirenti che vogliono ora risalire ad altre presunte persone coinvolte nel disastro ambientale..
Intanto si possono registrare , sin da subito, anche nuovi provvedimenti adottati per aumentare l’attenzione sulla zona e proteggerla da ulteriori atti criminali del genere che, purtroppo, si sono ripetuti già più volte in un continuum che viene portato avanti da mesi
Già da ieri sera, infatti, nell’area del Vesuvio interessata dall’emergenza incendi scatta ”una rimodulazione del piano d’impiego dei militari” orientato ”in funzione preventiva”. Nei prossimi giorni ”verrà ampliata la presenza in loco dei militari nelle situazioni più critiche, nell’ottica della prevenzione”: è quanto emerge dal Comitato per l’ordine e la sicurezza su iniziativa del ministro dell’Ambiente, Galletti, e della Prefettura, in accordo con i ministri dell’Interno e della Difesa. Il Comitato è stato convocato nel pomeriggio in Prefettura a Napoli alla presenza del ministro Gian Luca Galletti e del vice presidente della Giunta Regionale, Fulvio Bonavitacola.
I militari che prenderanno parte alla ‘rimodulazione’ sono quelli, si apprende, provenienti dall’operazione ‘Strade sicure’.
Ora non resta che confidare in un rapido spiegamento di queste nuove forze di controllo del territorio come anche che si possa risalire presto alle altre bestie coinvolte nel piano criminale e, ancor più, ai mandanti.
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