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Castellammare di Stabia

Primarie, irrompe Saviano: “In Campania dov’è il Pd?”. OTTAVIO LUCARELLI*

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Lo scrittore a Ballarò, frecciata a Bassolino: “Le clientele pesano”. L’ex sindaco: “Al Sud manca tutto e dico sì anche all’uso dei soldati”.

span style="color: #252525; font-family: Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 23px;">Roberto Saviano attacca: “Dov’è il Partito democratico in Campania? La più credibile appare oggi la vecchia generazione che con Antonio Bassolino ha le clientele. E pesano”. Lo scrittore attacca nella puntata di Ballarò dedicata alla camorra e all’emergenza Napoli ma Antonio Bassolino, in studio con Valeria Ciarambino dei Cinque Stelle, incassa senza reagire.

Bassolino non raccogle l’affondo di Saviano: “Al Sud manca lo Stato. Manca tutto. Bene l’Esercito in città, bene ogni intervento. Anche il governo negli ultimi tempi sta dando segnali. La Apple con un centro di formazione a Bagnoli è un esempio”.

Una puntata aperta con un duro servizio sulle faide a San Giovanni, Forcella e Sanità con interviste a parenti di vittime di camorra e parroci. Poi il dibattito. Lo apre proprio Bassolino, in piena corsa per le primarie del 6 marzo per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra: “A Napoli serve tutto. Bene l’esercito per liberare polizia e carabineiri per altri compiti. Ma servono strutture sportive, interventi per l’infanzia. Serve lo Stato”.

Tocca alla Ciarambino, capogruppo dei Cinque stelle in Consiglio regionale, seduta di fronte a Bassolino: “L’Esercito non serve, il governo non sta facendo nulla per Napoli e il Mezzogiorno. Fino a quando lo Stato non si renderà conto di un’assenza totale?”.

E’ il momento del collegamento esterno registrato con Roberto Saviano che cala il suo affondo contro il governo: “A Napoli è un bollettino di guerra, 110 organizzazioni criminali continuano a essere ignorate. E intanto i giovani vanno via. Una generazione è andata al Nord o all’estero. Mentre i camorristi pentiti non raccontano più. Si dissociano ma non raccontano. Il governo annuncia il completamento dei lavori per la Salerno-Reggio Calabria, ma non è il momento dei proclami. Al Sud non serve carità. Serve giustizia”.

Un intervento che convince Marco Sarracino, leader dei Giovani democratici in corsa anche lui per le primarie del 6 marzo, che scrive in diretta sui social: “Caro Saviano, hai detto le cose che sto raccontando in questa campagna elettorale. La mia generazione sta abbandonando Napoli in silenzio e questo è uno dei motivi per cui mi sono candidato a sindaco. Ma quando chiedi dove sono le novità del Pd commetti un errore talmente evidente che una persona attenta come te non può permettersi. E, sinceramente, me ne dispiaccio perché noi vogliamo cambiare Napoli anche per permettere a quelli come te di tornarci e poterci trascorrere una vita normale. Ti abbraccio”.

In città, intanto, è proseguita la marcia dei candidati alle primarie. Il deputato Valeria Valente ha avviato la campagna programmatica con “nove proposte per cambiare il volto della città in cinque anni” e “un progetto per restituire il mare ai napoletani”. La Valente ha incontrato Raffaele Calabrò del Nuovo centrodestra e la notizia ha fatto infuriare proprio Sarracino: “Mentre sono al lavoro con tanti volontari in giro per Napoli illustrando il programma e convincendo tanti elettori di centrosinistra a ridare fiducia al Pd, i competitor si affannano in improbabili alleanze con pezzi della destra. In questo atto si palesa tutta la nostra distanza politica”.

Venerdì pomeriggio alla Stazione marittima Sarracino riceverà il sostegno di Roberto Speranza, coordinatore nazionale dell’area riformista, nell’iniziativa “Cambiando Napoli: lavoro, sviluppo, opportunità” assieme al consigliere regionale Gianluca Daniele.

E tornano a far sentire la propria voce i cattolici che si sono riuniti, nel salone del Mandato in via Portamedina, in un convegno chiuso dall’intervento del professore Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte costituzionale, che lancia un appello: “Ovunque i cattolici occupino la scena pubblica, devono restituire la dignità umana a chiunque perché oggi viviamo in una difficilissima crisi in cui è a rischio la cittadinanza attiva”.

A presiedere l’incontro, moderato da don Tonino Palmese, è stato Vincenzo Galgano, già procuratore generale a Napoli. L’introduzione è stata affidata a Raffaele Cananzi, ex sottosegretario.

*larepubblica

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