Il Presidente del Pescara, il ragionier Sebastiani, ha portato la sua Ferrari alla vittoria del GP della serie B. Dopo 3 stagioni non sempre al top.
Lo abbiamo visto festeggiare la promozione, come è giusto che sia, in maniera goliardica e ridondante, presso alcuni stabilimenti balneari della città, così come lo abbiamo visto saltare felice e gioioso sul palco allestito nella centralissima Piazza della Repubblica a Pescara, mentre veniva premiato insieme a tutta la sua squadra ed il suo staff, per avere conquistato la promozione in serie A. Il tutto sotto lo sguardo vigile ed attento di una parte della stampa locale, che si è dimostrata nel corso degli anni essere piuttosto benevola nei suoi confronti e non sempre giustamente critica. Misteri dell’informazione.
Eppure, le cose per il Pescara e per il ragioniere Sebastiani, non sono andate sempre bene in questi ultimi anni. Facendo un po’ di dietrologia, ci salta in mente la rovinosa ultima stagione nella massima serie, dove il Pescara concluse il torneo all’ultimo posto, conquistando la miseria di 22 punti. Le cose non andarano tanto meglio l’anno successivo, quando il Delfino, chiamato ad un pronto ritorno in massima divisione, e paragonato ad una Ferrari dallo stesso Sebastiani, si fermò malamente ai box del Gran Premio cadetto, non riuscendo nemmeno a conquistare il giro di consolazione nella griglia play off. Obbiettivo centrato l’anno successivo, all’ultima giornata, con le credenziali di settima forza del campionato, situazione poi risultata fatale all’undici di Massimo Oddo, che si vide la promozione sfumare in finale proprio in virtù del peggiore piazzamento riportato nella stagione regolare nei confronti del Bologna (felsinei promossi dopo la doppia sfida terminata con 2 pareggi ndc). Il resto è storia recente, con un Pescara dominatore assoluto dei play off, dopo una stagione disputata al di sopra delle righe e con un Gianluca Lapadula mattatore cadetto con le sue 30 reti.
Il sodalizio del presidente Sebastiani ha dunque vissuto le ultime stagioni caratterizzate da una perenne “doccia scozzese” anche se il finale è stato lieto. Almeno per il momento. Ora, però, dopo i festeggiamenti, gli applausi ed il bagno di folla, arriva il momento delle scelte e delle decisioni. Se la stagione appena conclusa è stata positiva sotto il piano dei risultati, lo stesso non lo si può dire per quel che concerne la gestione complessiva. I rapporti con la stampa risultano ancora essere non ben definiti e definibili, dal momento che la comunicazione non è mai stata il fiore all’occhiello di questa società, visto e considerato l’atteggiamento del ragioniere Sebastiani, il quale ha dato l’impressione a più riprese di volere essere circondato da cronisti pronti a stendergli il tappeto rosso, piuttosto che da giornalisti pronti a fargli domande scomode, come ad esempio, chiedere i motivi dell’allontanamento del Direttore sportivo Repetto, avvenuto alla fine del campionato, oppure, sapere quali sono i rapporti con l’ex amministratore delegato Danilo Iannascoli, il quale si è dimesso dalla sua carica a stagione in corso, pur mantenendo le quote societarie, ma senza mai chiarire veramente i motivi del suo allontanamento. Sicuramente, per questo e per tanto altro, ci sarà tempo e modo di discutere. Intanto, bisognerà pensare ad allestire una formazione competitiva per il prossimo anno: si susseguono le voci che parlano delle probabili partenze di pezzi pregiati dello scacchiere del Pescara: da Lapadula a Zampano, per passare da Memushaj a Verre. Come dire, un dèjà vu… O Presidente! O mio Presidente!
CHRISTIAN BARISANI
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