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Castellammare di Stabia

Presi i rapinatori di Piazza Garibaldi: narcotizzavano le loro vittime

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Si tratta di una banda che agiva in orari notturini

N

apoli, sono stati arrestati i rapinatori che derubavano per lo più extracomunitari, nella zona di Piazza Garibaldi, anche nelle vicinanze della stazione. Grazie ai racconti delle vittime è stato possibile tracciare un profilo dei rapinatori e capire come operavano.

Secondo quanto appreso i rapinatori agivano durante il periodo notturno e avevano inizialmente un atteggiamento amichevole: offrivano alle loro vittime delle bevande contenenti sostanze soporifere come le benzodiazepine, pericolosi ipnotici che possono causare gravi danni alla salute e, se abbinati ad alcool o a sostanze stupefacenti, provocare addirittura il coma. Nel momento in cui perdevano la lucidità, la banda agiva.

Per fermarli, le forze dell’ordine hanno eseguito degli appostamenti in borghese lungo tutto il perimetro della zona presa di mira di ladri. Intorno alle ore 2.50 di notte, il personale Polfer è stato allertato dalla Sala Operativa Compartimentale per la segnalazione di persone in atteggiamento sospetto all’esterno dello scalo FS di Napoli Centrale. Sul posto sono stati individuati tre cittadini extracomunitari ed a breve distanza da loro un altro extracomunitario in evidente stato confusionale, riferiva di essersi sentito male dopo aver ingerito una bevanda offertagli dai tre uomini presenti. La stessa vittima ha raccontato che dopo aver accusato i primi sintomi di malore, era stato condotto dai tre nelle vicinanze della stazione dove gli erano state sottratte 4 confezioni di tabacco sfuso ed una banconota da 50 euro. La banda è stata condotta negli uffici dove, a seguito della perquisizione , sono state ritrovate le confezioni di tabacco e la somma indicata dalla vittima.

I tre rapinatori seriali, B.R. algerino classe 1978, B.B.M. camerunense classe 1986 e A.S. tunisino classe 1978, tutti pluripregiudicati sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria ed associati presso la Casa Circondariale di Poggioreale. (Il Mattino)

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