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Castellammare di Stabia

Presentato l’ultimo libro di Tonino Scala “Pastorale vesuviana”

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Presso la libreria Mondadori, il politico-scrittore Tonino Scala, ha presentato la sua ultima fatica letteraria. Storie della nostra quotidianità

Presentato l’ultimo libro di Tonino Scala “Pastorale vesuviana”

Castellammare di Stabia  “Pastorale vesuviana” (Utopia Edizioni), il titolo dell’ultima fatica letteraria di Tonino Scala che è stata presentata all’interno della Libreria Mondadori di Castellammare di Stabia.

P

resenti numerosi cittadini, come non frequentemente si riescono a mettere insieme, a trascorrere un paio d’ore esilaranti e nello stesso tempo prepotentemente culturali, che hanno condotto a inevitabili riflessioni e considerazioni che attengono alla vita di ogni giorno.

Proviamo a raccontare questa serata, partendo dalla fine, dalle domande che sono state poste all’autore che appunto attestano quanto l’obiettivo che lo stesso autore si è posto, è stato conseguito.
“Un grande schiaffo che può servirci a farci svegliare, personaggi che raccontano la quotidianità facendo intravedere poca speranza per un futuro migliore, e che invece vogliono trasmettere messaggi di speranza”.

E’ un libro militante e di militanti che vedono tutto nero, ha più volte sottolineato Scala, che appunto deve servire a tutti noi a diventare protagonisti all’interno della comunità, ritrovare la luce anche con piccoli gesti, a essere partigiani perché “chi oggi non prende posizioni non merita dignità”.

Un romanzo con storie e personaggi che s’incrociano “che ho acchiappato nell’area – riferisce l’autore – con l’intento di creare disgusto al lettore e dunque aprire una strada”.

Un libro che va sicuramente letto, con una trama semplice che racconta la complicata vita di ogni giorno, le varie problematiche, storie legate alla crisi economica, all’emigrazione, alla criminalità, al lavoro e alle sofferenze e i ricatti a esso legate, alla politica e il suo essere fuori tempo.

La fatica e il pericolo del fuochista Rosario; il dramma di Tonino costretto a lavorare lontano dalla sua città e dai suoi cari; la ricerca di una possibile azione di Mimmo a seguito della ventilata chiusura del Cantiere navale; la potenza e la contemporanea debolezza del camorrista Peppe ‘o Vichingo’.

Le violenze subite da Dolceremì legate alla necessità di avere un lavoro; alla inadeguatezza della politica con il comunista Saverio che prova a rivitalizzare una sezione politica ma con fumosi discorsi che appartengono al passato; Alì e Simone che tentano il loro viaggio di speranza; la processione dei fedeli dopo il “sequestro” della statua di San Catello sino ai Cantieri navali e il suo risvolto sociale.

Tante storie, tutte intrecciate che raccontano della realtà attuale e dell’apparente conclusione che nulla oramai si può fare per risollevarsi.

La capacità dell’autore è stata quella di articolare i tanti momenti che il libro descrive, e le domande poste dagli intervenuti, legandoli anche a fatti e questioni che, d’acchito potevano sembrare fuori contesto, ma che invece meglio hanno descritto quanto il libro si pone di trasmettere.

Nessuna incongruenza dunque tra il politico Scala, attivo, propositivo e con un bagaglio di concetti anche utopici da mettere in gioco e lo scrittore di un libro che intende dare un “pugno nello stomaco” a tutti per dire facciamo, partecipiamo, attiviamoci, diventiamo protagonisti.
Ogni racconto del libro è preceduto da una notizia diffusa da quotidiani o da tv che descrivono in poche righe un grave fatto accaduto.

Un modo, è la spiegazione di Scala, per affermare come a volte la realtà supera i racconti e dunque la fantasia.
Nel suo discorrere a 360gradi, tra la politica e il suo romanzo, gli è stata posta la domanda se è proprio così difficile governare bene.

“E’ difficile governare, è difficile governare l’Italia, è difficile governare il sud ed è difficile governare una città, come Castellammare, non governata da anni. E’ difficile governare i cittadini che complessivamente non partecipano e che vogliono tutto”.

La presentazione del libro e dunque la recensione è stata curata e illustrata all’inizio della serata, da Pierluigi Fiorenza, mentre le letture di alcune parti del libro sono state affidate a Giusy Somma.
Una bella copertina che mette insieme un po’ tutto e tutti, San Catello, portato in spalla dagli operai del cantiere, realizzata da Chiara Savarese.

Per quanto personaggio noto, pensiamo sia opportuno dare alcune informazioni dello scrittore, sceneggiatore, giornalista pubblicista e politico Tonino Scala.
Nato a Krefeld – Germania nel 1974, è sposato e ha due figli. Lui afferma che scrive per non andare in analisi.

Ha collaborato e collabora con molte testate giornalistiche, ha fondato Sinistra e Mezzogiorno, già Presidente della Commissione Speciale Regionale Anticamorra, è autore di diversi saggi, romanzi e libri di narrativa per ragazzi.

Da Felicissime Condoglianze è stato tratto un lungometraggio con la presenza di Sandra Milo. Il suo ultimo romanzo, Ed è subito sera, la storia di Dario Scherillo vittima innocente di camorra, è diventato un film di cui è sceneggiatore, che vede Franco Nero tra i protagonisti.

Giovanni Mura

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