Il premier Conte sulla strage di braccianti a Foggia: “Caporalato tema ancora attuale, servono contromisure”
“In queste ore stiamo per approvare al Senato il decreto dignità. E questa parola – DIGNITÀ – è la parola che noi dobbiamo e vogliamo rimettere al centro. Lavoro e dignità sono due parole indissolubili: non ci può essere lavoro senza il rispetto della dignità della persona. E questo deve valere per tutti e sempre, senza distinzioni”. Questo quanto dichiarato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte commentando la triste vicenda dei dodici braccianti morti ieri a Foggia, vittime del caporalato.
“Qui a Foggia ieri sono morte dodici persone, che si sommano alle quattro morte sabato scorso. Sedici lavoratori sfruttati e umiliati dalle condizioni di lavoro e di vita a cui erano costretti. Questa non è dignità.” Continua il premier.
“A distanza di decenni sembrano ancora attuali le lotte condotte da Giuseppe Di Vittorio (Sindacalista e politico antifascista ndr) nato a pochi km di distanza da qui.”
“La bussola di questo governo – anche nell’approccio che abbiamo avuto nei confronti dell’immigrazione – è quella di garantire la dignità della vita e la dignità del lavoro.
Per quanto riguarda il fenomeno del caporalato dobbiamo rafforzare gli strumenti di controllo e prevenzione e introdurre misure di sostegno al lavoro agricolo di qualità.”
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