“
Pour un oui ou pour un non”, “Per un si o per un no” : tradotto e diretto da Pizzi, interpretato da Branciaroli e Orsini è andato in scena con la prima martedì 5 aprile .
Un suono di sirena di guerra , per sottolineare la solidarietà verso il popolo Ucraino che sta subendo soprusi da parte di un dittatore chiamato Putin apre la serata al teatro sociale di Brescia, con la prima di Nathalie Sarraute e traduzione di Pier Luigi Pizzi “Pour un out ou pour un no”, con la partecipazione di Branciaroli e Orsini .
Due “grandi” dello spettacolo, due “mostri” del palcoscenico, Branciaroli e Orsini , hanno dato vita ad un’interpretazione magistrale, una prestazione di alto livello artistico . Tre librerie bianche piene di libri dalle copertine monocromatiche ,un divano rosso , due sedie-poltroncine , un tavolo che funge da scrivania compongono la scena presentata ,all’apertura del sipario agli antistanti.
Due vecchi amici d’infanzia si ritrovano dopo un periodo di distacco. Un distacco dovuto ad una frase detta con un certo tono e travisata . Una frase senza un significato profondo, che viene interpretata in vari modi a seconda del tono della voce e a seconda delle pause tra una vocale e una parola, tra una parola ed un verbo: “…a bene è così !”Leggendo tra le righe della loro conversazione capiscono che i silenzi e l’intensità del tono di voce hanno deformato ciò che si voleva trasmettere . Il dialogo tra i due amici è pieno di rancore .
Tutta la recita gira intorno all’importanza della comunicazione verbale e al significato delle parole . I due talentosi attori , con una forte presenza scenica catturano l’attenzione degli spettatori per più di un’ora.
Da vedere ! Repliche fino al 14 aprile
Elena Cecoro / Cronaca Lombardia
Lascia un commento