La Roma viene battuta dal Milan a San Siro per 2 a 1. Di Francesco, ai microfoni di Sky, ammette i suoi errori
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i Maria D’Auria
Roma- Subito dopo la sconfitta dei giallorossi a San Siro, dopo una prestazione imbarazzante, a tratti confusa, l’allenatore capitolino riconosce le sue “colpe“.
“Ultimamente partiamo sempre in ritardo”, afferma Di Francesco. E infatti la Roma prova a svegliarsi ancora una volta nel secondo tempo, dopo aver chiuso l’half time in passivo, con un gol di Kessiè al 40’. Il pareggio di Fazio al 59’ lascia ben sperare, all’inizio. Ma di fronte ad un Milan poco incisivo (che ha tuttavia totalizzato 26 tiri contro i 6 degli ospiti), la Roma riesce a fare anche peggio. La squadra appare sconclusionata, imprecisa, lenta, in affanno. Quella che si presentava come una partita chiave per le ambizioni dei giallorossi- dopo il deludente pareggio contro l’Atalanta in terra capitolina- è diventata l’emblema del tracollo di un gruppo poco integrato e senza identità. Un’altra Roma, non certo quella ereditata da Di Francesco due anni fa. Complice un mercato che ha puntato a troppi nuovi acquisti e a cessioni rilevanti.
La beffa del gol al 94’, a firma di Cutrone, ha fatto calare il silenzio sui tifosi giallorossi che, a denti stretti, lanciano frasi al vetriolo al ds Monchi, reo di aver smembrato una squadra compatta e, con sé, il duro lavoro portato avanti da Eusebio Di Francesco nel biennio precedente.
Non viene premiato lo schieramento iniziale di Di Francesco che aveva puntato su una difesa a tre. “Le mie scelte non hanno dato i frutti sperati”, sostiene il tecnico giallorosso. E nella ripresa arrivano pochissimi cross per Dzeko e Schick in attacco. “Loro due hanno funzionato meglio quando siamo passati a tre, ma dipende anche dall’apporto degli altri. A Dzeko sono arrivati pochi palloni, ma non è stato niente di plateale. L’ho visto anch’io sbuffare”. Poi aggiunge: “Peccato per l’ultimo gol, è stata un’ingenuità. È mancata lucidità, freschezza mentale. Le scelte si indovinano o si sbagliano, in questo caso le ho sbagliate”.
Ma l’ammissione più preoccupante riguarda l’assetto difensivo, oltre all’evidente difficoltà della squadra di gestire le gare. “Non siamo più compatti nella fase difensiva, anche con gli stessi calciatori dell’anno scorso. Abbiamo preso troppi gol, sbagliamo troppe scelte, dobbiamo curare con attenzione i particolari, perché in partita dimostriamo poca lucidità“.
Sarà un lavoro lungo e duro quello che attende Di Francesco e i suoi, in vista della prossima gara all’Olimpico, in programma il 16 settembre (data da definire) contro il Chievo. Dopo questa “brutta Roma”, che è ferma a 4 punti in classifica, ci si aspetta di ritrovare una Roma rigenerata e con un volto completamente nuovo.
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