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risi in casa giallorossa, la Roma non segna più. Di Francesco nel post Bologna Roma.
di Maria D’Auria
Roma- Brutta gara quella disputata dalla Roma al Dall’Ara che viene battuta per 2 a 0 dal Bologna.
Mancano le idee, manca il gioco, manca la squadra. La Roma subisce ancora, incapace di reagire ma soprattutto non sembra più capace di fare gol. Imprecisi, disgregati, i giallorossi sono in evidente difficoltà nonostante un 72% di possesso palla piuttosto sterile. Fazio e Manolas imbarazzanti. il Bologna stravince senza neanche sforzarsi troppo.
Prima della gara, il ds Monchi aveva confermato la sua fiducia a Di Francesco e al suo lavoro, ma rifiuta le critiche al mercato che ha portato avanti: “Mi sembra che parlare di mercato sbagliato a settembre, sia un po’ presto”. Eppure, dopo l’ennesima disfatta, questa Roma sembra soffrire proprio le assenze di Alisson, Strootman e Nainggolan. Subire 12 gol in 5 partite è un dato che fa riflettere e questa solenne sconfitta arriva ad una settimana dal derby.
I tifosi della Roma, strapieni nel settore degli ospiti, hanno contestato pesantemente la squadra.
“Battere la Roma è stata per noi un’impresa”, afferma Simone Inzaghi nel post partita. Forse, non ci sperava neanche tanto il Bologna, ad inizio gara, che conquista così la sua prima vittoria in campionato.
È crisi acclarata in casa Roma, ingessata a 5 punti in classifica. Di Francesco, ai microfoni di Sky, commenta così questo momento così delicato della squadra. “Cerco di trovare delle soluzioni ma non ci sono riuscito e mi sento responsabile”. E aggiunge: “Si parla molto di numeri ma poco di atteggiamento. Se fai il 72%, significa che stai facendo la partita, che la filosofia c’è. Non sono abituato a cercare alibi, quando devi avere la personalità di fare giocate importanti e creare superiorità numerica o finalizzare le occasioni e non lo fai, è solo demerito tuo. Ad oggi io non so dirvi le soluzioni e il modulo che farò perché devo andare a cercare gli uomini giusti, più che il modulo giusto”.
E sull’atteggiamento dei calciatori, su cui il tecnico sta continuamente lavorando, afferma: “L’atteggiamento di crescita, dentro, deve avvenire il prima possibile. Ma un contrasto non è una cosa tattica, un calciatore deve averlo dentro, non lo si può insegnare. Io non faccio il giornalista, ho fatto il calciatore e so di cosa sto parlando, di come ci si sente dentro quando affronti una gara. Oggi abbiamo sbagliato un gol da un metro, e questo è vero che si può allenare, ma devi avere la cattiveria dentro ”.
“Oggi abbiamo chiuso tante volte sotto rete, ma non abbiamo fatto gol. Non ho avuto le risposte che cercavo. Valuterò… devo scegliere la soluzione giusta. C’è poca solidità difensiva, è quello che ci ha fatto fare le figuracce”.
Di Francesco sostiene che quest’anno, paradossalmente, dal ritiro, sia riuscito a lavorare di più con i suoi uomini rispetto all’anno precedente. “E questo mi fa diventare matto. Certi meccanismi non riusciamo a interpretarli come vorrei e per quello io cerco di cambiare qualcosa, non posso rimanere fermo e aspettare. Vorrei dare continuità… ma se non scatta qualcosa di più dentro è impossibile andare avanti. Tanto vale mettersi sotto la traversa e aspettare l’occasione buona, ma non è questa la mia filosofia di calcio”. E conclude: “I dati di oggi mi condannano. In questo momento Dobbiamo solo stare zitti e pedalare è tutto contro di noi. Non conta chi è arrivato”.
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