Pompei Marcia della Pace 2023 – Dalla Basilica di Pompei, dedicata alla pace universale, un messaggio di Speranza: No ad un mondo di conflitti e di violenza
Pompei Marcia della Pace 2023
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n un clima di gioiosa festa, a Pompei, ieri mattina venerdì 28 aprile, si è svolta la 25ª edizione della Marcia della pace, con la presenza degli alunni delle scuole di Pompei e delle città limitrofe – circa 10.000 studenti – sei bande musicali e quattro gruppi di majorettes.
La Marcia, organizzata dal Centro educativo “Bartolo Longo”, diretto da fratel Filippo Rizzo dei Fratelli delle Scuole cristiane, col patrocinio del comune di Pompei, è stata presieduta dall’arcivescovo Tommaso Caputo, con la presenza di numerose autorità civili, militari e religiose.
Alle 9.30 gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado di Pompei e dei comuni vicini si sono ritrovati in varie zone della città, da cui sono poi partiti i cortei, convergenti in piazza Bartolo Longo davanti alla basilica mariana.
Lungo il percorso, le bandiere arcobaleno che sventolavano nell’aria, l’allegria dei ragazzi, gli striscioni inneggianti alla pace, le coinvolgenti musiche eseguite dalle bande hanno creato un’aura di speranza, di amicizia e solidarietà.
La marea di giovani, accompagnati dai loro docenti, ha poi pacificamente invaso la piazza principale della città mariana per chiedere la fine di tutte le guerre nel mondo.
Sul palco, allestito sul sagrato della basilica dedicata da Bartolo Longo proprio alla pace universale, molti giovani e giovanissimi delle scuole del territorio sono saliti per portare il loro messaggio di pace e di speranza.
Proprio sulla speranza di una gioventù costruttrice di pace era incentrato il messaggio dell’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo che, rivolgendosi ai tanti giovani e giovanissimi presenti, li ha invitati a difendere la pace, a costruire un mondo più giusto, a non dimenticare l’importanza dell’amicizia e della concordia:
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- “Voi, nelle cui mani la Chiesa ripone la sua speranza, non potete accettare un mondo di conflitti e di violenza, dove prevale la legge del più forte, dove si dimentica il senso dell’amicizia e della fraternità, dove l’odio prevale sull’amore, dove l’egoismo e l’indifferenza sono più forti della compassione”.
“Custodite la vita umana con tutte le vostre forze e impegnatevi a rendere la terra sempre più vivibile per tutti. – ha continuato mons. Caputo – La Madonna del Rosario, che dall’alto della facciata del santuario, dedicata proprio alla pace universale, vi benedice con il suo sguardo materno, custodisca il vostro desiderio di pace e il vostro cammino”.
- “Voi, nelle cui mani la Chiesa ripone la sua speranza, non potete accettare un mondo di conflitti e di violenza, dove prevale la legge del più forte, dove si dimentica il senso dell’amicizia e della fraternità, dove l’odio prevale sull’amore, dove l’egoismo e l’indifferenza sono più forti della compassione”.
Anche il messaggio del sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, era rivolto ai giovani, invitati a ricercare con ogni mezzo la pace, avendo come punto di riferimento la vita esemplare di Bartolo Longo.
La biografia del beato, illustrata in un fumetto edito dal santuario, sarà a breve distribuita ai giovani dall’amministrazione comunale.
Di Bartolo Longo ha parlato nel suo intervento anche don Ivan Licinio, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile della Prelatura, ricordando agli studenti pompeiani che la città mariana è nata proprio grazie all’opera dell’apostolo della carità.
A conclusione, dai Vigili del Fuoco è stata posta una ghirlanda di rose ai piedi della statua della Madonna sulla facciata della basilica mariana, dedicata proprio alla pace universale.
Dal campanile, intanto, gli uomini dell’Edilizia Acrobatica di Napoli si sono calati con delle corde da un’altezza di circa ottanta metri, mentre venivano sparsi sui presenti coriandoli e variopinti petali di fiori.
Immagini suggestive, che hanno reso la manifestazione ancora più bella e coinvolgente.
La moltitudine di pacifisti si è poi spostata nel piazzale “San Giovanni XXIII” dove molti alunni si sono esibiti in musiche, canti e balli, per dire no all’odio e alle ostilità, nella speranza, come disse Jim Morrison: che “Un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono di una chitarra”.
Adelaide Cesarano