Pompei, l’urlo del vescovo di Nola: “Si continua a sparare, difficile vivere qui”

Lo riporta La Repubblica “Com’è difficile vivere nella nostra regione, dove si continua a sparare...

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Lo riporta La Repubblica

“Com’è difficile vivere nella nostra regione, dove si continua a sparare e a versare sangue, ad attentare alla salute e alla bellezza del territorio, dice il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, durante la celebrazione eucaristica della supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. L’appuntamento si svolge in una città sferzata dal maltempo, con la pioggia che impone una modifica dei programmi della vigilia, lasciando migliaia di fedeli all’esterno del santuario e costringendo gli organizzatori ha mettere al riparo persino il quadro della Madonna. Ma le condizioni meteorologiche, pur proibitive, non fermano la manifestazione religiosa che come ogni anno si tiene in occasione della prima domenica di ottobre. E dal pulpito, il vescovo Depalma non rinuncia a richiamare l’attenzione sui mali del nostro tempo e delle nostre terre. La violenza della camorra e di ogni altra forma di criminalità, gli abusi commessi ai danni del paesaggio. Mentre il vescovo parla, la basilica è stracolma. Seimila persone sono stipate fra i banchi, altrettante sono in piedi, pigiate una sll’altra. Fuori, ombrelli aperti e occhi verso la chiesa, ce ne saranno forse diecimila sistemati in strada o nelle cappelle esterne. La riorganizzazione logistica suggeritadalla pioggia battente ha indotto a rivedere e riorganizzare anche le misure di sicurezza predisposte dalle forze dell’ordine che, nei giorni scorsi, avevano messo a punto un piano teso a proteggere la celebrazione senza turbare la partecipazione dei fedeli. All’esterno della Chiesa erano stati dislocati cecchini ed era stata effettuata la consueta bonifica dei tombini e degli angoli della Piazza antistante il sagrato esterno. Tra i circa ventimila fedeli, molti stranieri, tra i quali le folte comunità ucraina e polacca. L’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, apre la concelebrazione con un saluto a Papa Francesco “che seguirà dall’Arzebaijan la supplica alla Regina delle Vittorie”. Caputo ricorda il legame che unisce le diocesi di Pompei e di Nola, rivolto al suo vescovo, Beniamino Depalma, chepresiede la concelebrazione. Quando prende la parola Beniamino cattura l’attenzione ed esorta “a non cadere nella trappola della rassegnazione, dell’indifferenza, della rabbia o della fuga nelle realtà virtuali”, una spia anche questa del malessere di questi giorni. “Com’è difficile fuggire alla speranza in tempi difficili – ragiona il vescovo di Nola – ma abbiamo bisogno della speranza, credenti e anche laici, perché senza la speranza resta solo la disperazione. O la speranza, o il nulla”. Ecco perché Depalma sollecita un risveglio della coscienza umana e sogna la costruzione di “un mondo fatto per tutti”, un mondo in cui “Dio non sia mandato in esilio e con esso si mandi in esilio anche l’uomo”.

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