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Pompei, cifre assurde per la bolletta della luce: una famiglia dovrà pagare oltre 3mila euro

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Pompei, ad un utente l’Enel ha inviato una fattura di 2,800 euro per una utenza domestica con un faraonico ricalcolo che parte da settembre 2012.Secondo quanto riportato dal giornale “InterNapoli”, l’utente nel mese di luglio si è visto recapitare dall’Enel, ben 3 bollette della luce: “il 10 luglio ha ricevuto una bolletta di 78 euro regolarmente saldata mentre il 23 luglio ha ricevuto un’altra bolletta pari a – 260 euro con rimborso nota di credito e infine la stangata del 30 luglio con una fattura – frutto di un ricalcolo del periodo settembre 2012 – novembre 2017 – pari a 2.822,26 euro. Non è finita, perchè il 2 luglio l’Enel recapita allo stesso utente un rimborso pari a 1,678 euro”, come racconta Federcontribuenti a cui si è rivolto il cittadini pompeiano.

Federcontribuenti attacca: “Sono anni che segnaliamo al governo di turno la necessità di porre un freno all’arroganza dei fornitori di luce, gas e acqua. La stessa manovra contenuta della Legge di Bilancio non ha voluto tener conto degli escamotage adottabili dalle varie società come in questo caso perchè, conguaglio e ricalcolo sono sinonimi; non solo. La fattura mostruosa è composta da 36 pagine di cui 30 di dettaglio di ricalcolo soggetti a IVA e sapete quanto costerebbe all’utente ingaggiare un perito capace di ricostruire i costi di energia dal settembre 2012?”

“Il nostro assistito ha anche provveduto ad inviare regolare autolettura per cui è esente da responsabilità a lui riconducibili. Abbiamo richiesto all’ENEL una verifica urgente del caso e qualora non si trovasse una soluzione bonaria del caso, oltre alle varie segnalazioni alle Autorità competenti, a nostro avviso c’è materia sufficiente per andare in procura”.

“Se si rispettasse la Legge evitando conteggi assurdi, il non rispetto contrattuale e tanti altri illeciti non ci sarebbe bisogno di conciliare nulla tra operatore e utente e inoltre, per molti cittadini è difficile capire come avviare la procedura di conciliazione e il rischio è di restare incastrati nel complesso aggeggio e pagare di proprio le lacune legislative. Per questo agiremo diversamente, per non allinearci con chi tutto ha tranne l’interesse a metter fine a questi mezzucci strappa soldi”.


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