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’INTERVISTA- L’allenatore del Poggiomarino ci ha raccontato le prime impressioni sulla vittoria del campionato facendo il punto anche sulle altre squadre del campionato
“Quest’anno abbiamo proseguito il lavoro della stagione scorsa, mantenendo quasi l’intera rosa inserendo quei giusti innesti,soprattutto a dicembre che ci hanno dato una grossa mano come De Luca e Savarese. Abbiamo pensato solo a noi stessi, partita dopo partita senza pensare agli altri. Alla fine il campo ha dato questo responso”
Simone Vicidomini– Il Poggiomarino è in Eccellenza, un sogno diventato realtà. Sabato scorso la formazione guidata da Angelo Teta ha festeggiato la promozione con un turno di anticipo. La squadra del Presidente Luca Filosa è riuscita nell’impresa per la prima volta nella sua storia di approdare in un campionato regionale ai massimi livelli. Una promozione arrivata grazie ad una stagione straordinaria frutto delle tante vittorie,voglia e determinazione di crederci fino alla fine con un gruppo sempre compatto. A timbrare il gol nel big match contro il Sant’Antonio Abate è stato un sussulto dell’attaccante De Luca. Per l’occasione il Poggiomarino è ritornato a giocare allo stadio “Europa”, la vera casa della squadra del patron Filosa, che purtroppo per impraticabilità e tanti altri problemi non hanno mai potuto disputare nessuna partita per l’intero arco della stagione. Infatti la società ha dovuto mettersi alla ricerca di un campo dove potesse ospitare la squadra napoletana da poter permettere di giocare le così dette gare casalinghe,forse più trasferte. C’è da dire che Agnello & Co non hanno mai sbagliato nulla ma soprattutto non hanno mai perso uno scontro diretto con altre pretendenti per la vittoria finale. L’unica partita persa risale alla prima di campionato contro il Vico Equense,un match che poi non ha pesato per il prosieguo della stagione. Un Poggiomarino che ha vinto contro qualsiasi tipo di pronostico,anche perché nessuno avrebbe scommesso come si vuol dire un euro sulla possibile vittoria al campionato in virtù proprio dei tanti fattori che non la davano per niente protagonista,ma soprattutto a differenza del budget che si è investito per affrontare il campionato,rispetto a società come Sant’Antonio Abate (ad inizio considerata la corazzata del girone), Procida e la stessa Ischia. Tra i tanti protagonisti del sogno che è diventato realtà c’è certamente l’allenatore Angelo Teta che più volte è stato il valore aggiunto, una sorta di dodicesimo uomo in campo, dove ha saputo guidare una squadra dandogli in primis un impronta di gioco fino a renderla veritiera e combattiva. Proprio per questo abbiamo deciso di intervistare in esclusiva ai nostri microfoni il tecnico Teta, dove ha commentato la promozione in Eccellenza e dare un giudizio sulle squadre isolane: Ischia e Procida fino ad arrivare a chi potrebbe vincere i play-off. Ecco le sue dichiarazioni.
Mister Teta, quando ha capito che questo sogno avrebbe potuto trasformarsi in realtà?
“ I sogni si concretizzano alla fine. Dovevamo crederci fino alla fine. Non c’è mai stato un momento in cui ho detto c’è l’abbiamo fatto,fin quando la matematica non ci dava la certezza. E’ stato un susseguirsi di emozioni,di lavoro e di crederci fino alla fine. Questo è stato il nostro segreto. E’ stata una nostra sfida,che abbiamo portato avanti da quando abbiamo iniziato la stagione. Credo che questi ragazzi hanno messo il cuore oltre ogni ostacolo,ogni partita ed ogni allenamento” .
Per l’intero arco del campionato non avete mai giocato nel vostro stadio. Ecco la scelta di giocare allo stadio “Europa” contro il Sant’Antonio Abate è dovuta proprio perché si voleva festeggiare la promozione davanti ai propri tifosi ?
“Assolutamente no. Come ben sapete tutti, abbiamo girovagato per i campi perché da quando siamo andati via dallo stadio del Sant’Antonio Abate, abbiamo avuto grosse difficoltà a trovare le strutture per poterci ospitare. Ovviamente le strutture sono poche,poi ci sono i lavori sul alcuni campi per le Universiadi. Su ogni campo già giocano due-tre squadre alla volta. Per noi è stata dura trovare un campo disponibile ogni volta che dovevamo giocare le gare casalinghe. Infatti abbiamo giocato ad Angri,Gragnano ecc. La partita contro il Sant’Antonio Abate,la dovevamo giocare a Mercato San Severino, perché noi siamo abituati a giocare su un campo di erba sintetica e ci alleniamo così. Non potevamo mai fare una scelta di giocare una partita così importante su un campo di terra battuta. Purtroppo a San Severino, il giovedì nessuno si prese la responsabilità di farci giocare la partita. Siamo stati anche fortunati,perché il campo “Europa” era chiuso da un anno. Abbiamo dovuto fare dei lavori straordinari anche di sera,per rimuovere tutte le sterpaglie che erano cresciute attorno al campo. Abbiamo dovuto aggiustare gli spogliatoi e non c’era nemmeno l’acqua calda. E’ stato fatto un vero miracolo,grazie sia alla società che all’amministrazione comunale. Siamo stati lontano un anno e in una partita così importante è normale che la gente era presa un po’ dall’entusiasmo ed è corsa numerosa allo stadio. Per noi oltre ad essere stata la partita più importante che abbiamo giocato, è stato coronato anche quel ambiente, quell’entusiasmo che si era creato attorno a noi. Sinceramente non c’è l’aspettavamo”.
Ad inizio campionato siete partiti con tutti i pronostici contro e pure alla fine a vincere forse è stata la squadra che ha speso di meno rispetto a tutte le altre formazioni che ormai vi precedono in classifica…
“Assolutamente si. Lo possiamo dire tranquillamente,a noi non ci consideravano proprio. Le candidate alla vittoria finale erano Sant’Antonio Abate, Procida, Vico Equense, Ischia ed inizialmente anche la Torrese che fece una rosa di oltre 25 calciatori. Noi sicuramente siamo quelli che abbiamo avuto un budget ridotto, però spesi con curatezza in un progetto di due anni. Lo scorso anno il Poggiomarino ha detto la sua, in un campionato altrettanto difficile. Siamo usciti nella semifinale play-off contro il Procida. C’era una corazzata l’anno scorso che si chiamava Afro Napoli, quindi non c’èra proprio storia contro di loro. Quest’anno invece abbiamo proseguito il lavoro della stagione scorsa, mantenendo quasi l’intera rosa ed inserendo quei giusti innesti,soprattutto a dicembre che ci hanno dato una grossa mano come De Luca e Savarese. Abbiamo pensato solo a noi stessi, partita dopo partita senza pensare agli altri. Alla fine il campo ha dato questo responso”.
Il Poggiomarino per la prima volta approda in Eccellenza,senza dubbio il merito è di tutti partendo dalla squadra,società,addetti a lavori, tifosi ma forse il valore aggiunto è stato proprio lei in panchina ?
“ Il merito è sicuramente di tutti questi ragazzi che sono andati oltre le loro aspettative. Non ci sono nomi altisonanti, però ci sono giocatori che potevano fare molto di più in categorie diverse. Magari chi per scelta lavorativa o per scelta di vita, chi l’ha fatto solo per passione e forse si sono accontentati. Quest’anno invece è scattato qualcosa, che volevamo toglierci questa soddisfazione ed hanno dimostrato tanto. Da parte mia ci ho messo un duro lavoro, grande entusiasmo, volontà,determinazione e ho cercato di trasmettere quanto più è possibile la mia esperienza ai ragazzi per il passato da calciatore. Devo dire la verità mi hanno sempre seguito in ogni singola partita ed allenamento. Quando si vince il merito è di tutti. Il calcio è uno sport di squadra è l’unione di tutti”.
L’Eccellenza ormai è conquistata. E’ presto però le chiedo quali saranno gli obiettivi per il prossimo anno, salvezza tranquilla o si ambisce a qualcosa di importante ?
“Sicuramente per una neo promossa e per una città che si affaccia al massimo campionato regionale dilettantistico è quello di ambire a mantenere la categoria. Io credo che questa società ha ambizione, ha una base solida ed è fatta di persone serie e competenti. L’unico problema è il fattore stadio,che purtroppo il campo “Europa” resta in pessime condizioni. Dovrebbero fare qualcosa in futuro ma non molto lontano per questa struttura. Adesso c’è molto tempo per organizzarci, sicuramente si farà qualcosa di importante e buono”.
Mister secondo lei chi è stata la squadra che ha deluso in negativo e quella che sorpreso in campionato?
“Diciamo che le prime quattro in classifiche non è che non hanno mantenuto le aspettative. Ognuno ha fatto la sua. La differenza da parte nostra è stata quella che abbiamo dato una continuità incredibile ai risultati, venivamo da 24 risultati utili consecutivi. Togliamo la prima partita di campionato contro il Vico Equense non abbiamo perso mai uno scontro diretto. Tre le altre squadre c’è stato più un equilibrio: l’Ischia ha vinto contro il Sant’Antonio Abate, il Sant’Antonio ha vinto all’andata contro il Vico Equense poi ha vinto nella gara di ritorno. Diciamo che non c’è stato nessuno che ha dato continuità negli scontri diretti,noi invece si. Sono partite che valgono doppio. Vincere ad Ischia non è stato affatto facile,come contro il Procida. Quello che ha rotto gli equilibri sono stati proprio gli scontri diretti. Squadra negativa? Sulla carta, il Procida poteva fare qualcosa in più, perché è una squadra che ha mantenuto la sua ossatura facendo acquisti importanti. A dicembre qualcosa è cambiato. Stesso discorso per l’Ischia che mi aspettavo che facesse un girone di ritorno più importante. Il Vico Equense è venuto fuori soltanto nell’ultimo periodo”.
Parlando proprio dell’Ischia,le volevo chiedere un giudizio sulla stagione dei gialloblu. Lei ha affrontato la squadra isolana sia all’andata che al ritorno,dove avete vinto. Ha notato qualcosa di diverso?
“Io all’andata ho visto una grossa squadra,dico la verità ben messa in campo e giocavano con voglia e determinazione. Da parte nostra è stata la partita perfetta di tutta la stagione. Ci ha girato tutto bene,dove abbiamo rischiato poco. Nella partita di ritorno, ho visto una squadra un po’ demotivata,un po’ sulle gambe e non c’era quell’anima di squadra che ho visto all’andata. E’ un peccato perché veramente c’era un ottimo organico e potevano fare molto di più, quanto meno arrivare nei play-off. Alla fine si è mollato e si è già pensato alla prossima stagione. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso definitivamente. Parlando della prossima stagione, sicuramente ha potuto incidere molto sulla mentalità delle squadra. Non conosco le vicende interne.
Mister lei da esterno, per i rinforzi che ha fatto l’Ischia nel mercato di dicembre prendendo ben quattro calciatori dall’Eccellenza e non aver raggiunto i play off, è d’accordo se le dico che è un fallimento?
“Mah… quando si parla di acquisti importanti e magari fare una spesa anche extra budget di come si pensava all’inizio ci si aspetta molto di più. Significa che qualcosa è andato male. Non conosco i problemi di fondo. L’Ischia aveva tutte le carte in regola per fare molto di più, in virtù della rosa e degli innesti fatti nel mercato di riparazione”.
L’Ischia, ovvero la società ha annunciato a pochi giorni prima della partita contro il Procida il nuovo allenatore per il prossimo anno. Mister Billone Monti, un allenatore che conosce molto bene queste categorie. Secondo lei è la scelta giusta di puntare su di lui e potrebbe essere il valore aggiunto per condurre la squadra isolana alla vittoria del campionato ?
“Io credo di si. Mister Billone Monti, è un allenatore di tutto rispetto,conosce l’ambiente. Credo che iniziare a programmare la stagione molto tempo prima può essere l’arma in più. Dispiace per chi era a lavoro o in campo che si è sentito parlare già per il prossimo anno. Tutti quanti avrebbero trovato difficoltà. Billone Monti è la persona giusta per il prossimo anno. Ora non so quali saranno gli obiettivi o la categoria. Ischia a tutti gli effetti è uno dei blasoni più importanti in Campania. Ci si potrebbe aspettare anche un ripescaggio o un acquisto di un titolo. Spero che sia così,perché rivedere l’Ischia in Promozione fa un certo effetto”.
Il Procida dove può arrivare nei play off, ha tutte le carte in regola per lottare e conquistare l’Eccellenza?
“ Il Procida attualmente è una mina vagante. E’ una squadra in netta ripresa. Quando li ho visti giocare contro di noi, erano anche in una buona forma. Ha giocatori importanti e di categoria. Ha un allenatore che conosce bene la categoria, mister Ferraro. Sicuramente potrà dare fastidio sia al Sant’Antonio Abate che al Vico Equense, anche se in questo momento i costieri hanno qualcosa in più sotto l’aspetto mentale. In difficoltà sarà il Sant’Antonio Abate,perché da che poteva vincere il campionato si è ritrovato terzo in classifica. Dovrebbe resettare il tutto e ripartire e credere nei play-off, perché ovviamente è un secondo campionato e si può raggiungere anche così l’Eccellenza”.
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