V
ersione minimalista de “Il Podio Gialloblù”, alla luce del rinvio della gara tra Virtus Francavilla e Juve Stabia per impraticabilità del terreno di gioco decretato dal direttore di gara al minuto 53.
PODIO
Medaglia d’oro: a Valerio Nava, ormai una certezza dello schieramento stabiese. Il terzino insicuro e spesso timido visto nelle prime uscite stagionali è cresciuto a dismisura, fino a diventare un elemento di spicco della Juve Stabia 2017/18. Buono l’equilibrio che Nava garantisce in entrambe le fasi di gioco: su un terreno inzuppato come quello di Brindisi, il 7 gialloblù è bravo a non farsi mai sorprendere, risultandoo anzi decisivo con una difficile diagonale difensiva in mezzo a due attaccanti del Francavilla.
Medaglia d’argento: a Luigi Canotto, pimpante anche sul bagnato. Il manto erboso allagato è l’habitat naturale per un “canotto” ma anche per Canotto! Il numero 18 in maglia gialla non si fa scoraggiare dal campo impraticabile ed anzi gioca con entusiasmo, tentando di creare la superiorità numerica sulla sua fascia, prima la sinistra e poi spostandosi sulla destra. Altrettanto importante, l’assistenza in fase di ripiegamento che Canotto offre ai propri difensori.
Medaglia di bronzo: a Luigi Viola, leone nel pantano di Brindisi. 53 minuti di spessore, come al solito, per il centrocampista della Juve Stabia, più presente nel match rispetto ai colleghi Calò e Mastalli. Viola è un martello che insiste sulla mediana pugliese, rubando palloni e tentando in più di un’occasione la soluzione dalla distanza. Difficile chiedergli di più nel tragicomico contesto di oggi.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: alla tenuta del manto erboso del “Fanuzzi” di Brindisi. Inaccettabile che la Lega consenta di ospitare gare a stadi che versano in condizioni disastrose: il terreno dell’impianto pugliese mostrava carenze visibili già prima che la pioggia si palesasse con forza, che ovviamente sono peggiorate alla luce delle pessime condizioni meteorologiche. Situazioni del genere stridono ancor di più se si guarda a società, come la Juve Stabia, costrette a dover rifare ex novo il proprio manto erboso, di certo non perfetto ma nemmeno così messo male come quello di Brindisi, con conseguenti costi e disagi ad incidere sulle casse societarie e sul rendimento della squadra. Mettere a rischio l’incolumità degli atleti, costringendo gli arbitri a rinviare le gare, andando ad ingolfare un calendario già colmo di impegni è inammissibile.
Medaglia d’argento: alle tempistiche della scelta del direttore di gara. Proprio alla luce di un campo che mostrava scarsa tenuta già prima dell’inizio della gara, sarebbe stata opportuna una valutazione diversa da parte dell’arbitro. Due le possibilità: non dare inizio alla gara oppure, una volta fattala iniziare, portarla a termine nonostante le difficoltà dovute al campo “di gioco”. Costringere, così, due squadre a dover riorganizzare una gara per giocare appena 37 minuti appare folle, soprattutto per la Juve Stabia che dovrà sobbarcarsi una nuova trasferta per poco più di mezz’ora di gioco.
Medaglia di bronzo: alla pesante assenza di Vicente. Probabilmente il terreno di gioco impraticabile avrebbe riservato insidie ai piedi buoni ed alla visione di gioco del brasiliano, condizionandone la prestazione, ma, per quel poco che si può valutare, pare che la Juve Stabia non abbia assimilato l’assenza del proprio regista. Poche le idee della squadra stabiese, che ha preferito puntare sulle iniziative dei singoli, con a centrocampo il solo Viola a non naufragare nel fango.