Con un gol per tempo Rende e Juve Stabia si dividono lo “spareggio” playoff del Lorenzon. A ristabilire il pareggio per le Vespe, Crialese.
PODIO
Medaglia d’oro: a Carlo Crialese, che con il suo gol suggella una grande prestazione. Il terzino mancino della Juve Stabia si vede finalmente nella sua forma migliore, risultando decisivo in entrambe le fasi di gioco. Fin dalle prime battute del match Crialese è attento e preciso in difesa; non è un caso che il 14 si renda protagonista di una diagonale perfetta che toglie dall’imbarazzo un Bachini impacciato. Nella ripresa Crialese replica, ma sul fronte offensivo, il movimento del primo tempo, tagliando perfettamente al centro per appoggiare in rete l’assist prezioso di Paponi. Negli ultimi minuti di sofferenza, il difensore romano è caparbio e stoico a non far passare né pallone né avversari dalle sue parti.
Medaglia d’argento: a Simone Simeri, senza gol ma che conferma di essere una certezza. Primo tempo di valore assoluto dell’attaccante gialloblù, che svaria su tutto il fronte d’attacco rubando una miriade di palloni ai difensori del Rende. Di potenza, d’astuzia o in velocità, Simeri fa a sportellate con la difesa calabrese sopperendo quasi da solo ai suoi angeli custodi (Canotti e Strefezza)per niente in vena. E’ del 9 stabiese l’unica occasione da gol creata dalla Juve Stabia nella prima frazione: la rovesciata di Simeri sul cross di Nava è coraggiosa quanto spettacolare e, se fosse finita in rete, sarebbe valsa da sola più dei tre timbri della scorsa settimana.
Medaglia di bronzo: a Paolo Branduani e Nicholas Allievi. Si dice spesso che un grande portiere non è quello appariscente, ma quello che all’unica, o quasi, conclusione difficile verso la sua porta risponde presente. Descrizione che rispecchia perfettamente Branduani, la cui gara di ordinaria amministrazione viene esaltata dal riflesso felino con cui il portiere strozza la gioia del gol al Rende, volando su un calcio d’angolo pochi istanti dopo il pareggio di Crialese. Elogio anche ad Allievi, puntuale e roccioso in fase di chiusura e che con il suo salvataggio in scivolata al minuto 65 evita il probabilissimo nuovo vantaggio del Rende.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad un insicuro Matteo Bachini. Gara opaca per il centrale difensivo delle Vespe, che appare impacciato in molte giocate. Che la giornata non sia delle migliori per Bachini, lo si vede subito, con il 19 legnoso in fase di disimpegno ed in più occasioni sofferente, con conseguenti rischi, sul pressing degli attaccanti del Rende. In occasione dello stacco di testa con cui Cuomo sblocca la gara è Bachini a perdere la marcatura dell’avversario, cercando di arrangiarsi alla buona senza successo. Anche nella ripresa non c’è la svolta nella prestazione di Bachini, il quale conferma il suo periodo di, si spera momentaneo, appannamento.
Medaglia d’argento: a Gabriel Strefezza, impantanatosi sul terreno di gioco pesante. Il clima uggioso di Rende non è certo quello a cui è abituato il brasiliano, che non entra mai in partita, non riuscendo ad offrire la solita qualità, mista a quantità, certezza delle sue prestazioni. Pochi spunti e poca velocità per Strefezza, che nemmeno quando le squadre si allungano riesce a “strappare” andando in percussione. Piccola battuta d’arresto in un campionato dagli stardand elevatissimi.
Medaglia di bronzo: a Bruno Vicente, la cui direzione non è assimilata dall’orchestra gialloblù. Nella costruzione di gioco della Juve Stabia qualcosa si inceppa proprio nella zona del brasiliano, le cui geometrie non sono precise come nelle altre uscite con la maglia stabiese. Non è un caso che spesso la squadra, per ovviare alle difficoltà in fase di costruzione, si affidi al lancio lungo e spesso errato su Strefezza e Canotto. Per il brasiliano anche un pizzico di nervosismo a condire una gara non brillante.
R
affaele Izzo