Prestazione solida e concreta di una ottima Juve Stabia, ripresa dal Matera solo al minuto 92
PODIO
Medaglia d’oro: a Luigi Viola, uomo ovunque della squadra stabiese. Ennesima prestazione di spessore per il centrocampista napoletano che, dopo le tre partite saltate per squalifica, si è letteralmente preso la Juve Stabia. Filtro a centrocampo, lanci da regista, assist al bacio per i compagni e, da ieri, il gol: nel repertorio del 15 gialloblù c’è tutto, nonché la sensazione di avere a che fare con un calciatore a 360 gradi, completo per la categoria. In questo momento l’anima della Juve Stabia è lui più di tutti. Unica pecca della gara di Viola, quel pizzico di agonismo di troppo che a volte lo porta a polemizzare troppo con avversari e direttore di gara.
Medaglia d’argento: a Polo Branduani, che alza un muro avanti alla sua porta. Se il pareggio del Matera arriva solo a tempo scaduto il merito è soprattutto dell’estremo difensore stabiese che, soprattutto nella ripresa, non solo abbassa la saracinesca, ma la chiude anche a chiave. Sono almeno 4 gli interventi decisivi del portiere della Juve Stabia, sempre essenziale in ogni prestazione. Nessun volo per i fotografi, nessuna presa plastica: semplicemente riflessi pronti e concentrazione altissima al servizio della squadra. La rete di Scognamillo non è certo imputabile a Branduani, che anzi per poco non riesce ad evitare anche il gol del pareggio materano.
Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi, finalmente tornato sui suoi livelli. Dopo un inizio di stagione sottotono, Lisi si toglie di dosso la polvere accumulata dopo qualche panchina inaspettata, scatenando a Matera tutta la sua potenza. E’ il 23 a servire l’assist perfetto per la rete di Viola, così come nella ripresa è lo stesso Lisi a sfiorare lo 0 – 2 con un bel destro a giro che Golubovic deve smanacciare non senza difficoltà. Soprattutto nella seconda frazione di gioco Lisi sembra finalmente tornare ai ritmi dello scorso anno e sovrasta fisicamente e tecnicamente i difensore avversari. Potenza, tecnica e cuore: nella gara di Francesco c’è tutto: la speranza è che la prestazione di ieri sia solo l’inizio della sua risalita.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Carlo Crialese, ingenuo nel beccarsi la seconda ammonizione. Gara ben giocata quella del terzino delle Vespe, ritmo perpetuo sull’out sinistro e preciso nei cross per i compagni. Se la prima ammonizione è una “invenzione” del direttore di gara (il giallo per perdita di tempo sulla rimessa laterale si vede poche volte, anche in Serie A), la seconda è decisamente meritata. Fallo plateale, ingenuo ed inutile quello commesso da Crialese, tra l’altro in una zona di campo non pericolosa. Inevitabile il secondo giallo, con la squadra che rimane in 10 proprio nel momento di maggiore sofferenza della gara.
Medaglia d’argento: a Valerio Nava, ancora poco incisivo. Sarebbe ingeneroso raffrontare le prestazioni del terzino destro a quelle del suo predecessore, non a caso volato in Serie B, ma la sensazione è che Nava debba ancora “smaliziarsi” ed acquisire sicurezza sia dal punto di vista della personalità che tecnico tattico. Poche le discese al cross per il 7 mente tanta è la sofferenza in fase di copertura, soprattutto nei minuti finali del match.
Medaglia di bronzo: Kelvin Matute, poco lucido nella gestione dei cartellini. Stesso discorso fatto per Crialese va fatto per Matute, fortunatamente con un cartellino in meno. Dopo appena 15 minuti il centrocampista “si gioca” un’ammonizione con un fallo inutile a centrocampo su un avversario di spalle e a circa 40 metri dalla porta della Juve Stabia. Il giallo immediato condiziona la gara del camerunense, costretto a giocare per larghi tratti col freno a mano tirato.
R
affaele Izzo