Impresa gialloblù al Via Del Mare. La Juve Stabia espugna lo stadio del Lecce grazie ad una rete di Mastalli, giusto premio per la prestazione di qualità e quantità delle Vespe
PODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Mastalli, match winner della giornata da favola della Juve Stabia. Partita non appariscente del Capitano stabiese che, però, al 70seimo con un colpo da biliardo beffa Perucchini. Gran merito della rete va certamente a Paponi ma Mastalli è chirurgico nel trovare il giusto mix tra precisione e potenza, miscela non semplice sul terreno impantanato del Via Del Mare, con cui calciare verso la porta giallorossa. E’ la rete che scaccia i fantasmi non solo delle Vespe ma anche di Mastalli, che cancella così l’errore che aveva innescato il vantaggio del Bisceglie al Menti la scorsa settimana. Forte non è chi non cade mai ma chi, dopo essere caduto, si rialza; il giovane 24 lo aveva scritto qualche settimana fa sui propri social ed ha oggi messo in pratica questo mantra.
Medaglia d’argento: a Daniele Paponi, sublime nella versione assistman. Inutile sbuffare guardando le prestazioni del numero 10, pretendendo da lui un senso del gol inzaghesco che non fa parte del suo repertorio. Se l’ex Latina è uno degli elementi a cui Caserta non rinuncia mai, a prescindere dai suoi numeri sotto porta, è per le sue doti di uomo squadra, palesi anche oggi. Dopo un paio di occasioni non clamorose, ma che una punta di razza avrebbe potuto sfruttare meglio, lo Scorpione gialloblù lavora alla perfezione una palla lunga: controllo non semplice, finta, sterzata e appoggio di esterno destro delicatissimo per l’accorente Mastalli, che piazza in rete. Una sorta di scambio in salsa stabiese, ed in miniatura, Gilardino – Del Piero della semifinale Mondiale 2006: non è un gol che vale un mondiale, ma tre punti fondamentali sì.
Medaglia di bronzo: a Fabrizio Melara e Bruno Vicente.La nomination la meritano, insieme, i due nuovi arrivati che, come avvenuto a Fondi due settimane fa, firmano la vittoria della Juve Stabia con ottime prestazioni. Melara, soprattutto nel primo tempo, danza sotto la pioggia, smistando cross e palloni per i compagni con eleganza ed intelligenza; da apprezzare inoltre, nella ripresa, il suo contributo in fase di ripiegamento nonostante le gambe comprensibilmente pesanti. Il brasiliano Vicente mostra ancora come la sua presenza sgravi Mastalli e Viola da qualche onere, soprattutto nella fase di copertura, rappresentando l’elemento in grado di dare l’equilibrio che spesso è mancato. Accanto al dinamismo del brasiliano non mancano i piedi buoni; suo è infatti il lancio di quaranta metri per il diagonale pericoloso di Paponi.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al primo tempo di Valerio Nava. Impatto con il match non felice per il terzino destro gialloblù, troppo timido e frettoloso in fase di disimpegno. I passaggi del numero 7 spesso non sono precisi, così come almeno in un’occasione la scelta di tentare l’uscita palla al piede in difesa non premia Nava, che perde ingenuamente il pallone. Svolta nella ripresa, con l’ex Catania decisamente più in palla e propositivo.
Medaglia d’argento: a Carlo Crialese ed al suo motore diesel. Nonostante ci siano tutte le qualità per diventare una Testarossa, l’ex terzino del Bassano non entra subito in partita, dovendo prima fare riscaldare il motore. Come per Nava, il secondo tempo segna ritmi diversi anche per Crialese, bravo a spingere, nonostante il campo pesante, senza farsi bloccare dagli oneri in fase di copertura assolti comunque senza affanni.
Medaglia di bronzo: a Matteo Bachini, la cui gara non è priva di sbavature. Prestazione non scintillante del giovane centrale difensivo che, in qualche occasione di troppo, lascia troppo spazio a Saraniti e Di Piazza. Imprecisioni quanto mai comprensibili e perdonabili per un elemento giovane che sta proseguendo nel suo imperioso percorso di crescita. Forse meno perdonabile è l’appoggio di testa, su corner di Viola, con cui Bachini da pochi passi non inquadra incredibilmente la porta del Lecce.
R
affaele Izzo