La Juve Stabia chiude la regular season regalando la vittoria casalinga ai propri tifosi. Contro il Taranto è decisivo a tempo scaduto Marco Rosafio
PODIO
Medaglia d’oro: a Marco Rosafio, che trafigge a tempo ormai scaduto il Taranto. La rete della vittoria è il giusto riconoscimento per il numero 27 della Juve Stabia, in grado ogni qualvolta subentra in campo, di dare la scossa ai compagni. Anche oggi Rosafio entra in partita con la solita vivacità e voglia di fare, risultando uno dei pochi “non titolari” a sfruttare bene il turn over di Carboni. Il gol in zona Cesarini è più da attaccante che da uomo di fascia: Rosafio è bravo a rubare il tempo a De Toni, più attento a perdere tempo che a scegliere il giusto..tempo dell’uscita su calcio d’angolo; la spizzata di testa di Rosafio è perfetta per regalare la vittoria alle Vespe. Giornata perfetta dunque per Rosafio, che si candida ad essere jolly inaspettato anche contro il Catania.
Medaglia d’argento: a Tommaso Cancellotti, solito treno sull’out destro. Anche quando c’è ben poco da dimostrare, il numero 2 gialloblù sfoggia la solita prestazione fatta di corsa, grinta e precisione. Quasi tutte le palle gol create dalla Juve Stabia nella prima frazione di gioco nascono dalle sgroppate di Cancellotti, i cui traversoni non sono sfruttati a dovere dai compagni di squadra. La fascia di Capitano recapitatagli nella ripresa legittima l’ottima prestazione di Cancellotti, che fino all’ultimo spinge per cercare il gol da 3 punti. Prestazione di spessore.
Medaglia di bronzo: a Stefano Salvi, finalmente autore di una prova convincente. Carboni rispolvera il mediano ex Lecce che, finalmente, si rende protagonista di una prestazione concreta ed efficace. Salvi duella con Maiorano, non cadendo nelle provocazioni dell’ex di turno ed uscendo sempre vincitore dai contrasti. Pur dedicandosi più al gioco di rottura, il numero 17 stabiese si fa apprezzare anche per almeno un paio di sventagliate con cui “apre” il campo; non certo la specialità della casa ma giocate che fanno intuire come il calciatore stia riacquistando sicurezze. Anche lui potrà essere un “nuovo” innesto importante nel lungo (si spera) percorso dei playoff.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Daniele Paponi, a tratti evanescente in campo. La prestazione dell’ex punta del Latina stride se rapportata a quelle offerte dal suo “avversario” per il ruolo di centravanti, Spider Ripa. Paponi sembra essere non coordinato con il resto dei compagni, andando quasi sempre a fare il movimento opposto rispetto ai passaggi della squadra. La punta poi si fa spesso pescare in fuorigioco e, quelle poche volte in cui non accade, sbaglia in maniera grossolana facili occasioni. Così lo stop con cui aggancia l’ottimo cross di Cancellotti è da horror, come la successiva conclusione; allo stesso modo nella ripresa la punta si fa più volte recuperare dagli avversari, pur essendo in netto vantaggio. Legnoso.
Medaglia d’argento: a Nicolas Izzillo, brutta copia del centrocampista meraviglioso ammirato nella prima parte di stagione. L’emblema della metamorfosi di Izzillo potrebbe stare nella conclusione con cui il centrocampista spara la palla al di fuori del Menti, quasi non sembrando lo stesso calciatore in grado, nella prima parte di stagione, di trovare la porta con una facilità incredibile. Il centrocampista sardo si muove poco, non lasciando spazio ai micidiali inserimenti con cui tante volte ha fatto male agli avversari. Recuperare il vero Izzillo sarebbe di fondamentale importanza per la difficile gara che attende le Vespe domenica; magari il numero 19 sceglierà di tornare se stesso proprio contro il Catania, punito due volte nella gara del 22 dicembre scorso.
Medaglia di bronzo: a Maxime Giron, molto lontano dall’essere il terzino sinistro che i tifosi delle Vespe si aspettavano di vedere. Altra gara incolore per l’ex difensore della Reggiana, che non mostra né quantità né qualità sull’out mancino. Poche volte Giron si sovrappone agli esterni andando al cross, così come non mancano le volte in cui va in affanno in fase di ripiegamento difensivo. Gli ultimi dieci minuti di gara fanno registrare i primi traversoni, uno teso ed uno invece sbilenco, del calciatore francese. Troppo poco per chi era arrivato per far fare il saltò di qualità in quella zona di campo.
R
affaele Izzo