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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblú di Juve Stabia – Reggina 3 – 3

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Medaglia d’oro: a Mario Marotta, che brilla nella serata del Menti. Il calciatore forse che più ha visto vedere sfumare la maglia da titolare dopo il mercato di gennaio, si riprende di prepotenza il suo ruolo di mister fantasia nello schema di Fontana. Due gol per il numero 10, bellissimi nella loro diversità: una scivolata inzaghesca sotto porta ed un cross che il vento, forse una deviazione ed un pizzico di fortuna trasformano in un cucchiaio letale per Sala. Entrambi le reti poi arrivano di destro, non il piede preferito della casa. Unica nota stonata della prestazione di Marotta è un po’ di leziosità eccessiva che nella ripresa non gli consente di essere cattivo sotto porta e di mettere a segno la tripletta personale. Il quarto gol di squadra avrebbe chiuso i conti. Fantasia al potere.

Medaglia d’argento: a Spider Ripa e Francesco Lisi, partner perfetti di Marotta. Dopo settimane di panchina Ripa dimostra che, quando la voglia c’è, ha ben poco da invidiare al suo nuovo rivale offensivo, Paponi. La punta battipagliese colpisce non tanto per il gol quanto per le sponde, i lanci di prima, i passaggi di prima e gli assist che offre ai compagni. Un Ripa quasi trasformato, che mette la squadra al primo posto, senza dimenticare di essere un bomber quando arriva la palla buona. Sicuri che spedirlo in panchina sia la giusta soluzione? Per quel che riguarda Lisi, semplicemente una furia sulla fascia. La prima rete di Marotta nasce da una delle sue tante invenzioni, ed anche nella ripresa è sempre sul pezzo. Forza della natura.

Medaglia di bronzo: a Tommaso Cancellotti, che evita una drammatica sconfitta. La prestazione già positiva del terzino diventa da 8 in pagella quando al 94esimo Tommaso, con un recupero quasi sovrannaturale vista la distanza dal suo avversario, mura la conclusione calabrese, evitando il ribaltone che avrebbe avuto dell’incredibile. Unico a metterci cattiveria, cazzimma, grinta e impegno per ogni secondo di gara, Cancellotti si fa vedere spesso in avanti, sfiorando anche il gran gol nel primo tempo con un bolide dalla distanza. Sia da esempio per i compagni.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: al black out della Juve Stabia, che si lascia raggiungere in 3 minuti. Una squadra che punta(va) alla vittoria di campionato ed ora ai playoff non può permettersi di abbassare la guardia ad oltre mezz’ora dal termine della gara. Dormita clamorosa della squadra nel suo complesso, che poi si fa prendere dalla paura e rischia seriamente di perdere la gara. Ferme restando le responsabilità di società e allenatore, perché tutti hanno colpe in questa situazione, i due punti buttati via ieri portano la firma della squadra. Non perché Tizio è entrato al posto di Caio, non perché si è giocato con un determinato modulo: il pareggio è frutto dell’immaturità di tanti che ieri erano in campo.

Medaglia d’argento: a Yaye Kanoute, visto in campo nella sua versione peggiore. L’esterno entra al 27esimo della ripresa ed immediatamente (nel vero senso della parola), si lascia sfuggire l’avversario, consentendogli di andare al cross che porta al 3-2 di De Vito. Nessun contrasto, nessun corpo a corpo con l’avversario per Kanoute, che giochicchia con indolenza rabbrividente. Il 7 sembra quasi uno sconosciuto che si trova casualmente a giocare in una squadra e nell’unico spunto positivo preferisce buttarsi a terra in area di rigore anziché fare qualcosa di buono e concreto. Bell’addormentato.

Medaglia di bronzo: a Santiago Morero, lento e macchinoso su ogni pallone. Lentezza esasperante quella del difensore argentino, che va in difficoltà su palloni non difficili e dovrebbero essere alla sua portata. Che il leader del pacchetto arretrato sia Atanasov si comprende anche da come chi di solito gli sta a fianco va in difficoltà in assenza del bulgaro. Bangu scherza costantemente con Morero, che sembra il gigante Gulliver alle prese coi Lillipuziani..solo che i Lillipuziani ieri hanno avuto la meglio.

R

affaele Izzo


Juve Stabia TV


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