La Juve Stabia centra la terza vittoria consecutiva con una bella rimonta ai danni del Messina. La vittoria delle Vespe porta le firme di Marotta e Atanasov.
Medaglia d’oro: a Mario Marotta ed alla sua magia che regala il pareggio alla Juve Stabia. Inutile girarci intorno; da quando Marotta è arrivato alla Juve Stabia è lui a generare le maggiori aspettative, la maggiore curiosità tra i tifosi. Basta osservare il 10 per 10..minuti per chiedersi: “Ma come faceva a stare in Eccellenza fino a tre stagioni fa?”. L’ottima partita contro il Melfi è stata solo l’anteprima della prestazione di ieri. Il numero 10 regala una perla ai tifosi della Juve Stabia andando a insaccare nel sette una punizione ideale per un mancino come lui. Sia chiaro non è un gol tentato ma è un gol assolutamente voluto dal numero 10 che infatti poco dopo ci riprova con un sinistro dalla distanza dopo aver fatto venire il mal di testa a suon di dribbling ai suoi avversari. A queste perle Marotta aggiunge tanta quantità in fase di non possesso, andando spesso ad aiutare i centrocampisti. Trascinatore.
Medaglia d’argento: a Zivko Atanasov, difensore goleador che regala la vittoria alle Vespe. Nelle settimane di precampionato avevamo sottolineato l’ottimo apporto del difensore bulgaro, che oggi conferma le buone sensazioni estive. Dopo le prime partite passate in panchina, il turnover promuove Atanasov titolare e la prova del difensore è di assoluto livello. Puntualità, precisione e velocità negli interventi per il bulgaro. Atanasov si toglie lo sfizio di fare da match winner sfruttando al meglio l’assist di Morero ed andando ad inzuccare di testa. Schema che ormai la Juve Stabia esegue ad occho chiusi: la sponda sotto porta ha infatti portato al gol Izzillo e Del Sante nelle scorse gare e Zivko ieri. Atanasov lancia dunque una forte candidatura alla maglia da titolare anche per la gara di domenica con il Siracusa
Medaglia di bronzo: a Yaye Kanoute, che cambia la partita con il suo ingresso. La pantera ex Ischia riesce sempre a dare un’impronta particolare alle sue giocate, sia che parta dal primo minuto che solo nella ripresa. Kanoute viaggia a velocità diverse rispetto agli avversari, saltati e strapazzati costantemente dalle finte dell’esterno, che dribbla a destra ed a sinistra senza differenze. Ci vorrebbe forse un autovelox al Menti sulla fascia di competenza di Kanoute che nel secondo tempo piega praticamente da solo il Messina. L’unico rammarico della sua gara riguarda la conclusione ravvicinata parata da Berardi perchè Yaye avrebbe meritato il gol.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Lisi, non in palla come siamo abituati a vederlo. L’esterno romano ha la sfortuna di giocare sulla fascia opposta a quella dove si sviluppano le azioni dei gialloblù e la sua prestazione ne risente. Pochi i guizzi di Lisi che non riesce mai a sfondare le linee della difesa siciliana, tanto da essere rilevato già nell’intervallo da Kanoute.
Medaglia d’argento: alle noie fisiche di Zibert, che hanno inciso sul match dello sloveno. Il centrocampista recupera in extremis per la gara e dalla sua partita traspare che le gambe non girano al meglio. Uniche vere magie della partita di Zibert sono lo stop a seguire ed il cross con cui lo sloveno per pochissimo non manda in porta Lisi nel primo tempo. Si spera che possa tornare presto al 100%.
Medaglia di bronzo: ai 100 spettatori in meno rispetto alla gara con il Melfi. Una squadra così meriterebbe un Menti pieno invece si è registrato un leggero calo di spettatori rispetto alla prima gara casalinga. Qualcuno dice che in un match infrasettimanale era impossibile chiedere di più, allora aspettiamo i 100 tifoso mancanti ieri, e tanti altri, domenica per il derby della fratellanza col Siracusa.
R
affaele Izzo