Grazie ai gole dei suoi gemelli diversi, Mastalli e Viola, la Juve Stabia schianta il Matera mandando un messaggio chiaro a tutte le pretendenti ai playoff
PODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Mastalli, sempre più presente, anche in zona gol. L’inzuccata con cui il 24 gialloblù gela il Matera proprio a pochi secondi dal termine del primo tempo è solo l’emblema della grande prestazione del Capitano. Mastalli ha le caratteristiche ormai del centrocampista completo, abile ed arruolabile per tutte le fasi del gioco: da mediano diventa mezz’ala, passando per le giocate di un trequartista ed i movimenti di un incursore. Proprio la sua presenza costante in zona gol, ricorda quella del Perrotta della prima Roma spallettiana, un centrocampista col senso del gol di un attaccante. Sono già cinque le reti in questa stagione, record personale già migliorato ed ora da incrementare. Capitano, mio Capitano.
Medaglia d’argento: a Bruno Vicente, la luce di questa Juve Stabia. La svolta alla stagione gialloblù, insieme a tanti altri fattori, l’ha data l’arrivo del brasiliano dall’Akragas, che in pochi giorni si è preso la Juve Stabia. Se Mastalli ha in sé le caratteristiche di diversi centrocampisti, Vicente è il regista puro, un Capodaglio con ancora più qualità, come confessato poche settimane fa ai nostri microfoni dal D.S. Polito. La gara di stasera è l’ennesima prestazione sopra le righe del nuovo 8 gialloblù, che innesca l’azione del vantaggio delle Vespe con un lancio di almeno 30 metri che finisce esattamente sul piede di Canotto, bravo poi a servire Mastalli in area. Dinamismo, grinta e qualità per Vicente, che col suo spartito fa suonare tutta la squadra. Direttore d’orchestra.
Medaglia di bronzo: a Daniele Paponi, il factotum del reparto offensivo stabiese. Un dato, soprattutto, parla per il numero 10. Sono cinque gli assist vincenti di Paponi nelle ultime cinque gare: per Mastalli a Lecce, per Canotto contro Sicula Leonzio ed Akragas, per Crialese a Rende ed oggi per Viola. I numeri mostrano come la punta nativa di Ancona sia imprescindibile per la squadra stabiese; la sua presenza fa giocare meglio la Juve Stabia, che senza il suo attaccante di riferimento appare incompleta. A fare la differenza, inoltre, l’esperienza, la caparbietà e l’abnegazione che Paponi dedica alla maglia gialloblù. Calciatore trasformato rispetto a quello spento arrivato nel gennaio 2017. Le metamorfosi.
CONTROPODIO
V
ista la prestazione pressoché perfetta della Juve Stabia, quelle che seguono solo mere piccolezze.
Medaglia d’oro: ai rischi da calcio piazzato. Prerogativa della Juve Stabia è quella di soffrire un pizzico troppo sui calci da fermo degli avversari; anche contro il Matera le Vespe hanno rischiato di capitolare e solo il grossolano errore di Maimone ha evitato il peggio. Perfezionare anche questi aspetti può essere un fattore determinate nel finale di stagione.
Medaglia d’argento: al non potersi più nascondere. La Juve Stabia come organico giovane che punta alla salvezza tranquilla è stata smascherata dal cammino straordinario della squadra di Caserta: i gialloblù sono seri candidati agli spareggi promozione e come tali saranno affrontati dagli avversari. Da qui alla fine, ed all’inizio dei playoff, si spera, la Juve Stabia verrà affrontata da big, quale è, trovando spesso squadre chiuse e che non concederanno quasi niente. Vincere questi match sarà un’ulteriore prova di maturità.
Medaglia di bronzo: ai poco più di 100 paganti effettivi sommati ai circa 400 abbonati. In un Menti ancora una volta spettrale, i ragazzi di Caserta hanno deliziato i pochi presenti e soprattutto l’indomabile Curva Sud. Il modo perfetto, in campo, per festeggiare il compleanno della società, ed i relativi 111 anni di Storia, ma non certo sugli spalti. Sì che vale il detto “pochi ma buoni” ma a tutto c’è un limite.
Raffaele Izzo