Romeo Menti ancora stregato per la Juve Stabia, che contro il Matera subisce la doccia fredda della sconfitta a tempo praticamente scaduto
PODIO
Medaglia d’oro: a Tommaso Cancellotti, nettamente il migliore in campo tra i gialloblù. L’esterno, che da ormai tre anni veste la maglia delle Vespe, anche in un periodo non certo splendente per la squadra, offre prestazioni di quantità e qualità, risultando nel ruolo uno dei calciatori più affidabili del girone. Cancellotti è puntuale in ogni transizione di gioco, sia che si tratti di difendere che di spingere alla ricerca del vantaggio. Così è proprio grazie alle scorribande del numero 2 che, nella ripresa, la Juve Stabia va più volte vicina alla rete del 2 – 1; è sempre Cancellotti ad offrire a Ripa la rete del sorpasso, ma annullata per un fuorigioco che lascia parecchi dubbi. La stessa presenza costante il terzino la offre anche in fase di copertura, spazzando via la palla dopo un contropiede del Matera destinato a concludersi con la rete di Carretta. Sicurezza.
Medaglia d’argento: a Mario Marotta, che regala l’illusorio vantaggio delle Vespe. Il numero 10 trova con il destro la rete del vantaggio, chiudendo alla perfezione l’azione del suo gemello diverso, Lisi. Marotta trova spesso la superiorità numerica nello stretto, saltando senza difficoltà Mattera e compagni. Se in avanti nella prestazione di Marotta non manca la fantasia, nei ripiegamenti difensivi il fantasista gialloblù ci mette grinta, impegno ed abnegazione, aiutando spesso Cancellotti a frenare le folate offensive del Matera. Porta la firma di Marotta anche il passaggio perfetto che lancia Cancellotti verso l’assist a Ripa..azione dai movimenti quasi sincronizzati se non fosse per la segnalazione del guardalinee che vede un millimetrico e presunto fuorigioco della punta stabiese.
Medaglia di bronzo: a Kelvin Matute, cuore e polmoni al servizio delle Vespe. Partiamo dal presupposto che al mediano ex Casertana non vanno chieste sventagliate, passaggi filtranti ed assist; il centrocampista camerunense è fatto per un gioco prettamente, o esclusivamente, fisico, dove il dinamismo lo fa da padrone. Il match disputato da Matute rispecchia perfettamente le sue caratteristiche: prestazione rocciosa, fatta di corsa e pressing costante sugli avversari, messi in più di un’occasione in difficoltà dalla fisicità dilagante di Matute. Partita da promuovere; unica pecca della gara del mediano, l’ammonizione che gli farà saltare per squalifica il match di Francavilla.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Matteo Liviero, autore di una prestazione carente e deludente. La stagione di Liviero sembra ripercorrere quella del suo predecessore Contessa: prima parte di campionato da urlo seguita da un girone di ritorno a tratti inaccettabile, viste le qualità del calciatore. Liviero soffre costantemente le scorribande di Infantino, Negro e Carretta; se gli altri compagni di reparto riescono a tamponate gli avanti del Matera, Liviero si fa saltare con troppa facilità, venendo poi costretto al fallo che gli costa la giusta ammonizione e la squalifica per la prossima gara. Il giudizio negativo non è dettato dal presunto autogol commesso dal terzino (ancora non è chiaro se la prima rete del Matera sia effettivamente di Carretta, o se l’ultimo tocco sia proprio di Liviero), quanto piuttosto dalla disattenzione messa in campo oggi: proprio sul primo gol degli uomini di Auteri, Liviero perde nettamente la marcatura di Carretta, a prescindere che si tratti di gol o autogol.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Mastalli, ancora non sui livelli del girone d’andata. Il centrocampista scuola Milan, oggi, è sembrato cadere nello stesso dilemma tattico accusato da Hamsik nel Napoli allenato da Rafa Benitez. Mastalli ha dato il meglio di sé come mezz’ala in grado con i suoi inserimenti e con le sue conclusioni dalla distanza di fare malissimo agli avversari; oggi, schierato da regista, visto che Matute ha compiti e prerogative ben diverse, Mastalli ha giocato una partita non sua, sbagliando spesso la scelta e la misura del passaggio. Proprio quanto avveniva ad Hamsik ai tempi di Benitez. Scelta comunque da apprezzare quella di Carboni, che ha preferito giustamente Mastalli all’improponibile Izzillo visto in campo per buona parte del secondo tempo.
Medaglia di bronzo: a Nicholas Allievi, su cui pesa il clamoroso errore sotto porta. La gara del difensore arrivato a gennaio nello scambio con Liotti è stata ancora una volta positiva. Nessuna incertezza in difesa e tanta sostanza messa al servizio della squadra. Inevitabilmente, però, pesa, analizzando il match del difensore, l’incredibile errore con cui Allievi vanifica un gol praticamente fatto. All’88esimo minuto l’accelerazione di Kanoute è travolgente, così come il cross perfetto ma Allievi a mezzo metro dalla porta appoggia di testa il pallone nelle mani di Tozzo, già pronto a raccogliere la palla in fondo alla rete. Errore che pesa come un macigno e che cancella un’ottima prova.
R
affaele Izzo