Una Juve Stabia generosa non riesce a rimontare il Lecce, che passa al Pinto di Caserta per 2 – 3
PODIO
Medaglia d’oro: a Carlo Crialese, che col suo bolide rimette in partita la Juve Stabia. Crescono la consapevolezza e la condizione fisica del terzino sinistro ex Virtus Bassano, che comincia ad offrire prestazioni di spessore e convincenti. Gara solida per Crialese, bravo a proporsi bene in aiuto agli esterni alti, ma anche presente in fase di copertura, dove è il gialloblù che soffre di meno le scorribande del Lecce. La ciliegina sulla sua personale torta è il missile mancino con cui ristabilisce la parità: una conclusione perfetta per potenza, precisione e coordinazione. Prestazione la sua, come quella di tutta la squadra, che deve essere un punto di partenza.
Medaglia d’argento: a Simone Simeri, il cui ingresso dà la scossa alla Juve Stabia. Buttato nella mischia nel momento più difficile, il numero 9 delle Vespe sfodera una prestazione fatta tutta di grinta, cattiveria agonistica e voglia di rivalsa. Pur essendo un centravanti “vecchio stile” Simeri si muove bene, lasciando Paponi boa in area di rigore, e mette tutte le sue doti al servizio della squadra. Di generosità pura è l’assist che offre a Paponi e che porta alla seconda rete la Juve Stabia, così come sono almeno altri 3 gli spunti che Simeri conclude con palle in mezzo interessantissime. Ferma restando l’anima da 4-3-3 della Juve Stabia, a volte,affiancare subito Paponi e Simeri non sembra una soluzione da usare solo in casi di emergenza.
Medaglia di bronzo: ad Alessandro Mastalli, ieri vero leader della Juve Stabia. Nonostante il risultato finale, la gara di ieri segna una crescita enorme per Mastalli, che trascina per tutta la gara le Vespe con il suo entusiasmo. Mastalli è il più in palla nella mediana usando sciabola e fioretto, mostrando i denti quando il gioco si fa duro e giocando di fino quando il match lo consente. Il numero 24 sfiora l’eurogol con il tiro di prima intenzione da 40 metri con cui per poco non beffa Perucchini. Chiama in più occasioni la torcida stabiese all’incitamento e smista palloni verso tutti i compagni: bussola gialloblù. Menzione anche per Luigi Viola, onnipresente e continuo.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Santiago Morero, nervoso ed impreciso. Il Capitano già nel primo tempo mette tanto agonismo in campo, andando a duellare anche in maniera forte con i suoi avversari, rischiando il giallo. E’ un errore di Morero che purtroppo spalanca la strada al raddoppio del Lecce: palla banale persa dal numero 4 stabiese in una zona delicata di campo ed immediatamente trasformata dai salentini nella prima rete di Caturano. Errori difficili da accettare per un calciatore della sua esperienza.
Medaglia d’argento: a Paolo Branduani, non preciso sulla prima rete del Lecce. Primo errore della stagione per il portiere ex Spal, che in un’occasione appare meno sicuro del solito. Si tratta però di un’azione determinante, perché è quella che porta al primo vantaggio leccese di Di Piazza. Il tap-in dell’attaccante salentino è innescato da una respinta difettosa di Branduani, che non blocca un debole colpo di testa ravvicinato. Messo da parte l’errore, il portiere della Juve Stabia risponde sempre presente ed è incolpevole sulla doppietta di Caturano. Peccato che la sua unica indecisione sia costata cara.
Medaglia di bronzo: a Kelvin Matute, ancora impreciso e fuori condizione. Se Bisceglie era una gara alla portata della Juve Stabia e da vincere puntando sulle proprie qualità, la partita di ieri era da giocare sull’agonismo, sulla grinta e sul temperamento fisico: le armi migliori di Matute. Arriva però un’altra prestazione opaca del centrocampista camerunense; Matute non brilla in fase di impostazione, e sarebbe anche ingiusto chiedergli di guidare la manovra di squadra, ma non riesce nemmeno a fare da filtro come da lui ci si aspetterebbe. A ciò si aggiunga forse una forma fisica non ancora al top con un Matute sulle gambe già dopo i primi 45 minuti.
R
affaele Izzo