La Juve Stabia cancella un ottimo primo tempo con una ripresa da film horror e regala la clamorosa rimonta al Lecce. I pugliesi espugnano il Menti per 2 – 3.
PODIO
Medaglia d’oro: a Yaye Kanoute, che premia la scelta di Fontana di schierarlo dal primo minuto. Impatto devastante il senegalese ha sulla gara, messa apparentemente in discesa dal tap-in da opportunista su cross basso di Sandomenico. Molto positiva la prova dell’ex Ischia che in campo fa tutto quello che piace vedere agli allenatori: segna, fa ammattire Contessa (irriconoscibile rispetto al formidabile esterno della prima stagione in gialloblù), torna spesso ad aiutare Cancellotti in fase difensiva pur rimanendo propositivo in fase di spinta. La solida prestazione di Kanoute, e la naturalezza con cui l’esterno antepone gli interessi della squadra ai propri, non possono che risaltare agli occhi di Fontana, tecnico da sempre attento all’aspetto umano quanto a quello tecnico.
Medaglia d’argento: a Nicolas Izzillo, sempre più leader (Capitan Capodaglio ce lo consenta) del centrocampo. Altra prova maiuscola del talentino sardo, che si fa apprezzare sia di sciabola che di fioretto. Izzillo sguaina la sciabola quando decide di trafiggere dalla distanza Gomis con il siluro del 2 – 0, preferendo invece il fioretto quando c’è da duettare con i compagni di reparto e con il resto della squadra. Continua quindi il processo di maturazione di Izzillo, notevolmente accelerato dalla cura Fontana. Proprio Izzillo e Mastalli stanno assorbendo alla perfezione tutti i consigli del loro allenatore, che come pochi sapeva disimpegnarsi con sciabola e fioretto.
Medaglia di bronzo: al pubblico del Romeo Menti. Finalmente il colpo d’occhio che offre lo stadio di Castellammare è da brividi, con i botteghini che fanno registrare il tutto esaurito. Ancor più che la coreografia iniziale, che la spinta per tutti i 90 minuti, che i boati dopo i gol delle Vespe, sono da apprezzare gli applausi tributati a fine gara dai tifosi ai calciatori della Juve Stabia. Il pubblico stabiese ha compreso quanto impegno ci sia stato nella prestazione dei propri calciatori, ed ha fatto prevalere la riconoscenza alla comprensibile arrabbiatura per la sconfitta, esortando la squadra con cori ed applausi anche a fine gara. Spesso leggiamo che per assistere a scene del genere bisogna necessariamente guardare al calcio d’oltremanica: evidentemente non è così.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Daniele Liotti, purtroppo nella ripresa perforato incessantemente dal Lecce. La ripresa segna la caduta in picchiata (anche) della prestazione del terzino mancino della Juve Stabia, che con il suo errore grossolano stende il tappetro rosso alla rimonta del Lecce. Grave è il buco difensivo con cui Liotti lascia passare il lancio di Lepore per Pacilli, che è poi bravo a fulminare Russo con un gran destro. La defaillance segna la fine della gara di Liotti, che va in totale confusione. Non è un caso che gli uomini di Padalino decidano di spingere quasi esclusivamente dalla parte del terzino, impreciso e disattento anche sugli sviluppi della rete che porta all’incredibile vantaggio del Lecce.
Medaglia d’argento: a Salvatore Sandomenico, che diventa irritante quando dimentica di avere attorno altri 10 compagni di squadra. L’ex Aquila per tutto il primo tempo è il migliore in campo e semina costantemente gli avversari, fornendo anche a Kanoute il delizioso assist per la prima rete della Juve Stabia. Alla ripresa dopo l’intervallo, però, Sandomenico lascia negli spogliatoi il senso di squadra e decide di giocare da solo tutto il resto della gara. Incredibile è l’egoismo con cui l’esterno, in almeno due occasioni clamorose, preferisca la conclusione da posizione angolata o l’ennesimo dribbling, al passaggio per i due compagni posizionati al centro dell’area di rigore. Ancora più grave è la circostanza in base alla quale queste “scelte” di Sandomenico arrivino sul 2 – 1 e sul 2 – 0 per le Vespe, quando cioè la terza rete dei gialloblù avrebbe con tutta probabilità chiuso la gara. Errori, quelli di Sandomenico, già visti nella fase iniziale della stagione e pagati dall’esterno con tanta panchina. Evidentemente al calciatore non è ancora chiaro che giocare da solo non porta ad alcun risultato: il risultato di oggi ne è l’ennesima dimostrazione.
Medaglia di bronzo: alla gestione dei cambi di Mister Fontana. Se il tecnico stabiese va elogiato per la grande intuizione di Kanoute dal primo minuto, forse non può dirsi lo stesso per le altre scelte dell’allenatore gialloblù. Parlare col senno di poi è sempre facile, ma ci si chiede perché dopo la prima rete del Lecce, il tecnico della Juve Stabia non abbia mandato in campo i muscoli e la fisicità di Stefano Salvi. Col passare dei minuti la grinta del Lecce nel cercare le altre realizzazioni, che poi sono puntualmente arrivate, è stata lampante e non si comprende il motivo per cui dalla panchina stabiese non siano intervenuti per dare man forte a un centrocampo fatto quasi esclusivamente di piedi buoni ma di pochi muscoli. Ancora, va bene che l’identità della squadra trovi ormai le sue radici in un divertente ed efficace 4 – 3 – 3 , ma quando il risultato è in bilico e la squadra in netta difficoltà passare a un più prudente 4 – 4 – 2 non è a nostro avviso sinonimo di debolezza.
R
affaele Izzo