La Juve Stabia chiude la stagione con la sconfitta casalinga contro il Foggia. Analizziamo nel Podio Gialloblù il match delle Vespe.
PODIO
Medaglia d’oro: a Tommaso Cancellotti, moto perpetuo della fascia destra. Vista la condizione fisica straripante del terzino è quasi un peccato che la stagione sia giunta alla conclusione forse nel momento di maggiore brillantezza del suo intero campionato. Cancellotti sfoggia l’ennesima prestazione di ottimo livello, risultando soprattutto nel primo tempo l’unico tra i gialloblù a non darsi per vinto ed a voler chiudere in modo positivo la stagione. Pur affrontando un organico nettamente superiore, Cancellotti va spesso in slalom sull’out destro, arrivando senza troppe difficoltà sul fondo e piazzando cross precisi per i compagni. Solo l’indolenza degli attaccanti stabiesi ed il tempismo dei difensori foggiani, evitano che i cross di Cancellotti diventino veri e propri assist per eventuali gol. Ancor più che la superiorità tecnico tattica rispetto ai compagni di squadra, quello che differenzia Cancellotti dai suoi colleghi è la voglia di riscatto, di rivalsa, di far gioire i tifosi e di onorare la maglia che il terzino mette in campo. Il numero 2 appare già pronto a prendersi nel prossimo campionato le giuste rivincite.
Medaglia d’argento: ad Abou Diop, ancora in rete a conferma del suo pregevole senso del gol. La punta senegalese centra il suo nono gol in campionato a suo modo, da vero animale d’area di rigore. La rete che accorcia le distanze è il giusto premio per Diop, subentrato ad uno stanco/infortunato Nicastro, e racchiude tutta la seconda parte di stagione vissuta dell’attaccante con la maglia gialloblè. Senza giri di parole, sono le reti di Diop ad aver salvato la Juve Stabia; il senegalese ha avuto un impatto pazzesco sulle sorti della squadra, diventando il perfetto finalizzatore della manovra della Juve Stabia. Alla pari di Cancellotti, Diop mette in campo tanta voglia di fare bene, senza farsi condizionare dalla classifica, dal risultato e dalle motivazioni. La Pantera è assolutamente da strappare al Torino anche per la prossima stagione.
Medaglia di bronzo: alla Curva Sud, che chiude la stagione con uno splendido tifo. La torcida gialloblè apre il match con una bellissima coreografia, in grado di oscurare il Menti mestamente semi vuoto. Il Tifo dei supporter è sano, incessante e passionale; né il risultato sempre più pesante, né la prestazione deludente, né uno stadio non partecipe, riescono a frenare la passione della Curva Sud. Da applausi è inoltre il messaggio di speranza ed, allo stesso tempo di rivolta, dato dalla Curva per le condizioni in cui versa la città di Castellammare, privata di tutte le sue bellezze. Se due anni fa avevamo detto “questa Curva non retrocede”, ora possiamo dire “questa Curva, anche senza play off e con una salvezza sofferta, è da Serie B ed oltre”
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Guido Gomez, al solito evanescente in campo. La partita dell’attaccante italo argentino vive di due palloni toccati. Un passaggio orizzontale errato per Cancellotti, con cui spreca una buona ripartenza per la Juve Stabia, ed una punizione dal limite dell’area calciata alta. Su Gomez già ci siamo dilungati fin troppo; da lui si vorrebbe vedere maggiore vigore, malizia e cattiveria in campo, ma non essendosi viste per un campionato intero, era da ingenui sperare di vederle nell’ultima partita della stagione.
Medaglia d’argento: ai centrali di difesa Rosania e Navratil, in balìa del Foggia per tutti i novanta minuti. Coppia mai sperimentata prima quella scelta da Zavettieri, che manda al “patibolo” contro una corazzata i due difensori che avevano avuto meno chances nell’arco della stagione. Prova da horror per i due difensori, lenti e timorosi nel chiudere gli attacchi di Arcidiacono e compagni; Iemmello va in rete con estrema facilità, quasi come se si trattasse di una partita di allenamento. Proprio la difesa sarà uno dei reparti da rifondare completamente.
Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi, arrivato stremato al termine della stagione. Dopo aver messo il turbo nel momento chiave della stagione, Lisi ha finito la stagione in chiaro debito d’ossigeno, pagando l’enorme sforzo fisico fatto dopo il suo arrivo di gennaio alla Juve Stabia. Poco lucido sotto porta, non da lui è l’errore con cui poco dopo la prima rete di Iemmello poteva portare le Vespe al pareggio, Lisi, giocatore che fa della corsa la sua arma migliore, si è trovato spesso a rincorrere gli avversari, senza essere travolgente come nei mesi precedenti. La speranza è quella di vederlo ad agosto nuovamente con la maglia delle Vespe.
R
affaele Izzo