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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Catanzaro 1 – 1

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La Juve Stabia impatta al Romeo Menti contro il Catanzaro. Poco ciniche le Vespe, riacciuffate nel finale della rete di Letizia

PODIO

Medaglia d’oro: a Luigi Canotto, autore di una gara scintillante. Il numero 18 è il genio della lampada gialloblù, il calciatore dai cui piedi nascono le occasioni più pericolose create dalla Juve Stabia. La gara di Canotto è fatta di fiammate ed accelerazioni con cui l’ex Trapani crea costantemente la superiorità numerica. Sabato, difensore del Catanzaro, non riesce mai ad arginare la fantasia di Canotto, bravo ad innescare con una delle sue giocate di fino l’autorete dei calabresi. Numeri di alta scuola, corsa e grinta: Canotto è il fantasista decentrato in grado di fare la differenza grazie alla continuità ed alla maturità ormai definitivamente raggiunte.

Medaglia d’argento: a Luigi Viola, che regge la bussola che orienta la Juve Stabia. Partita, al solito, di spessore per il riccioluto centrocampista stabiese, che guida bene le Vespe con una lucida visione di gioco; è proprio lui che sfiora per primo il gol con una insidiosa conclusione dalla distanza che Nordi devia in calcio d’angolo con l’aiuto della traversa. Nella seconda parte della ripresa, con l’ingresso di Calò ed il suo passaggio in cabina di regia in luogo di Viola, le Vespe perdono chiaramente lucidità, aiutando il ritorno del Catanzaro; da segnalare anche la rasoiata mancina finale, ancora di Viola, smanacciata da un ottimo Nordi.

Medaglia di bronzo: a Gabriel Strefezza, ormai calato perfettamente nel ruolo di trequartista. Il brasiliano tascabile è diventato una delle certezze della Juve Stabia grazie alla sua concretezza, unita ad una solida base di fantasia. E’ del 21 gialloblù la giocata forse più bella del match, con la conclusione “alla Del Piero” del brasiliano che bacia la l’incrocio del pali gelando l’esultanza ormai pronta di tutto il Menti. Strefezza è poi bravo a disimpegnarsi bene in praticamente tutti i ruoli offensivi: il passaggio da trequartista a punta pura non intacca l’ottima prova del giovane fantasista stabiese.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: alla poca concretezza della Juve Stabia sotto porta. Se un detto celeberrimo recita “Gol sbagliato, gol subito”, i gialloblù potrebbero dire “Dieci gol sbagliati, gol subito”. Le Vespe, infatti, sono scese in campo con il pungiglione “ammaccato”, prive della giusta cattiveria che ogni settimana chiede Mister Caserta e che, va detto, è una costante delle prestazioni gialloblù. La mancanza dell’istinto killer si è manifestata in almeno cinque occasioni; Canotto, Paponi, Mastalli, Viola, Strefezza: tanti sono stati gli stabiesi che, per sfortuna o imprecisioni, non hanno messo a segno il colpo del K.O. che avrebbe mandato al tappeto il Catanzaro. Proprio i calabresi, al contrario, sono stati cinici al massimo, capitalizzando l’unica occasione creata.

Medaglia d’argento: alla retroguardia stabiese, sorpresa inspiegabilmente dalla rete di Letizia a tempo quasi scaduto. Responsabilità da dividere equamente tra i tre centrali della Juve Stabia, non efficaci nel ripartirsi le marcature: Letizia sbuca inserendosi centralmente e beffando un incolpevole Branduani. Difficile valutare la singola responsabilità del beffardo pareggio subìto: chiaro è invece il calo di concentrazione da parte dei ragazzi di Caserta e che porta via due punti pesanti.

Medaglia di bronzo: a Simone Simeri, a tratti spaesato nel ruolo di esterno offensivo. La fascia sinistra appare stretta per l’ariete stabiese, che sembra fisicamente non riuscire a trovare il giusto spazio nella nuova, inusuale, posizione. Inevitabile che i disagi conseguenti al nuovo ruolo condizionino la prestazione di Simeri, non in grado di dare il consueto apporto in termine di dinamismo e corsa; se nelle vesti di punta centrale la sua fisicità fa la differenza, da esterno è invece un limite per Simeri che solo nel finale, tornato in veste di centravanti, sembra riacquisire i giusti movimenti.

R

affaele Izzo


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