Secondo 2 – 2 casalingo consecutivo per la Juve Stabia, che impatta su una buona Casertana nel derby del Menti
PODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Ripa, che si riprende il posto da titolare ed il suo ruolo di Bomber. La punta battipagliese continua ad avere una media realizzativa altissima, se si considera che oggi sono arrivate le reti numero 11 e 12 in campionato nonostante le tante assenze e la tante noie fisiche. Spider torna Re in quello che è il suo regno per eccellenza: l’area di rigore. Prima mette tutti d’accordo sulla mischia furibonda in occasione della prima rete, scaraventando in porta la palla da pochi passi; poi, dopo pochi minuti della ripresa, rimette in parità la gara piombando come un falco sul tiro di Lisi ribattuto dalla difesa della Casertana. Nonostante una condizione fisica precaria, come se non bastasse, Ripa fa un lavoro monumentale per la squadra, conquistando falli, dando continuamente fastidio ai difensori ospiti e offrendo sponde precise ai compagni. Unico neo della prestazione di Spider, la conclusione di destro in occasione della quale ha puntato male il “mirino”. Se solo la precedente guida tecnica non lo avesse più volte relegato in panchina per scelta tecnica..
Medaglia d’argento: a Mario Marotta, che parla a lungo la stessa lingua di Ripa. Quando i due attaccanti giocano insieme, entrambi dimostrano di avere una marcia in più. Ripa e Marotta si intendono alla perfezione, si trovano ad occhi chiusi e danno la sensazione di divertirsi l’un l’altro giocando insieme. Il numero 10 della Juve Stabia gioca un match concreto, dove più volte è protagonista nell’uno contro e uno e delle azioni più incisive della sua squadra; è Marotta a guadagnarsi ed a battere la punizione da cui nasce il vantaggio delle Vespe, così come è sempre il folletto gialloblù a conquistare un rigore solare che solo l’arbitro non vede, individuando invece una simulazione proprio di Marotta. Nella ripresa e con una partita giocata dall’inizio in 10 uomini, l’esterno ex Frattese perde lucidità e vivacità, rimanendo ugualmente il più in palla tra gli esterni offensivi visti oggi in campo.
Medaglia di bronzo: a Tommaso Cancellotti, un treno sulla fascia destra. Il frecciarossa numero 2 proveniente da Gubbio sfreccia sulla corsia destra per tutta la gara, costringendo gli avversari a faticose quanto infruttuose rincorse. Nella fase offensiva Cancellotti si sovrappone a Marotta, duettando alla perfezione con lui, mentre partendo da dietro, il terzino va più di una volta in slalom sugli avversari per sfornare cross diretti al cuore dell’area di rigore. Sembra di rivedere l’azione finale della gara col Catanazaro, col rigore conquistato da Cancellotti con un accelerazione da urlo. Nella ripresa la rete del definitivo 2-2 si concretizza proprio con un traversone forte e preciso di Cancellotti, servito alla perfezione ancora da Marotta. Incontenibile.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: alla terna arbitrale. Non siamo soliti parlare di arbitri, ma quest’oggi la direzione di gara del Sig. Zingarelli ha dell’incredibile. Il direttore di gara parte malissimo, concedendo la rocambolesca rete del vantaggio alla Juve Stabia; per onestà intellettuale sottolineiamo che il vantaggio delle Vespe è viziato da una palla trattenuta da un difensore della Casertana e che, quindi, sarebbe stato giusto fermare il gioco e concedere una punizione a due in area ai gialloblù. Poco dopo il Sig. Zingarelli non solo lascia impunito Rajcic, che rompe il naso a Mastalli con una gomitata a palla lontana, ma segnala anche un fantasioso fallo dello stesso Mastalli, che nel frattempo è a terra sanguinante. Inevitabilmente la partita si incattivisce, con Rajcic indiscusso protagonista: questa volta il centrocampista croato dà una testata (va detto, di lieve entità) a Capodaglio che dal canto suo reagisce. L’arbitro anziché punire solo il centrocampista della Casertana, espelle anche Capodaglio, reo di aver commesso un gesto nemmeno paragonabile per gravità a quello di Rajcic; Rajcic, ricordiamo, che se fosse stato espulso per la gomitata a Mastalli, come da regolamento, già non sarebbe stato in campo a creare altro scompiglio. Al 19esimo minuto, poi, l’arbitro concede il rigore alla Casertana per un tocco lieve, ma netto, di Morero su Orlando; penalty giusto..se non fosse per quanto combinato poco dopo dal Sig. Zingarelli. Il direttore di gara, infatti, al 23esimo nota una netta spinta ai danni di Lisi nell’area della Casertana, tanto da accennare col braccio l’indicazione del dischetto; peccato che in un attimo l’arbitro cambi idea lasciando correre il gioco. La ciliegina sulla torta è il giallo per simulazione rifilato a Marotta, nettamente sgambettato (qualsiasi foto lo conferma) in area di rigore. Metro di giudizio opposto per episodi analoghi. Inevitabile incappare in queste condotte di gara quando si affida un derby così teso (alla luce della rottura del gemellaggio tra le tifoserie, arrivato in settimana) ad un arbitro alla sua 18esima presenza in Lega Pro.
Medaglia d’argento: ancora a Santiago Morero, goffo protagonista della difesa stabiese. Il difensore argentino continua a vivere un periodo di costante annebbiamento; anche oggi è lui ad incidere con i suoi errori sul risultato. Il calcio di rigore trasformato da Ciotola nasce da un fallo ingenuo proprio di Morero, che tocca l’avversario con palla che si sta avviando quasi verso il fallo di fondo. Errori costanti e troppo ingenui quelli di Morero, che non riesce proprio a scrollarsi di dosso il momento nero che ne sta condizionando le prestazioni. Lentezza, insicurezza, imprecisione..difetti che non ci si aspetta da un calciatore del suo spessore e della sua esperienza.
Medaglia di bronzo: allo sfortunato Alessandro Mastalli. Il talento scuola Milan torna titolare dopo un paio di mesi passati in panchina, mostrando cose buone ed una crescita che fa bene sperare. Purtroppo sul suo giudizio pesa l’errore che porta alla rete del vantaggio casertano; è infatti Mastalli che si fa scippare facilmente il pallone da un avversario, bravo poi ad innescare Orlando in zona gol. Va detto che la probabile frattura al setto nasale, gentile omaggio di Rajcic, non avrà aiutato Mastalli a dare il massimo, quindi il suo errore è più che scusabile.
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affaele Izzo