Pareggio ricco di gol tra Juve Stabia e Casertana.
A
decidere il derby tra la Juve Stabia e la Casertana sono la doppietta di Alfageme per i falchetti, e i gol di Strefezza e Lisi per le vespe.
PODIO
Medaglia d’oro: a Luigi Viola, bussola della nave stabiese. È ormai chiaro come siano le prestazioni del centrocampista napoletano, quasi sempre, ad orientare quelle dell’intera squadra. Anche contro la Casertana si è visto il 15 gialloblù nel vivo della manovra stabiese. Non è forse un caso che l’uscita di Viola in favore di Matute abbia segnato dopo pochi minuti il pareggio di Alfageme. Bisognerebbe clonarlo.
Medaglia d’argento: a Francesco Lisi, che sembra non voler più disattivare il turbo. Il numero 23 della Juve Stabia si è rivelato un diesel, un po’ lento a carburare ma instancabile una volta partito. Altra grande prestazione per Lisi, che condisce la sua gara con tanta corsa, concretezza e, soprattutto, con il gol del momentaneo vantaggio gialloblù. Perfetta l’intesa con Canotto che porta Lisi a trafiggere la Casertana; i due esterni si intendono alla perfezione, scambiandosi non solo fascia durante la gara, ma anche ruolo di goleador e assistman. In costante crescita.
Medaglia di bronzo: a Matteo Bachini, giovane leader del pacchetto arretrato. Una nota pubblicità di materassi parla di “solide realtà”: descrizione che combacia perfettamente con quello che rappresenta, ad oggi, Bachini per la Juve Stabia. Partito, forse, come ultimo difensore centrale nelle gerarchie di inizio stagione, l’ex difensore del Tuttocuoio ha scalato posizioni fino a non lasciare più la maglia da titolare. Al netto di qualche comprensibile imprecisione in fase di appoggio, Bachini è sempre puntuale in chiusura sugli avversari; poco spazio allo spettacolo ma tanto alla concretezza. Tra l’altro è proprio lui a sfiorare la rete del 2-1, prima che sia Lisi a confezionarla, con una bella giocata volante che sfiora il palo.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: agli strascichi della vittoria di Monopoli. I tre punti conquistati in terra pugliese hanno dato certezze, forse troppe, alla squadra di Caserta. La Juve Stabia è scesa in campo troppo sicura dei propri mezzi, e probabilmente sottovalutando l’avversario, in difficoltà per classifica e rendimento. Emblema di tale atteggiamento, la voglia di tanti elementi di risolvere la gara in solitaria, con giocate forzate e senza l’aiuto dei propri compagni. Il mix di eccessiva sicurezza e poca concentrazione ha aiutato nel primo tempo la Casertana, efficace a trovare il vantaggio nel finale. Per una squadra che ambisce a fare il salto di qualità certe defezioni psicologiche, in un senso o nell’altro, devono essere evitate.
Medaglia d’argento: a Santiago Morero, impreciso in occasione della doppietta di Alfageme. Non errori vistosi o diretti quelli commessi dal Capitano stabiese, quanto piuttosto piccole disattenzioni però influenti sulle reti del centravanti della Casertana. In occasione del primo gol di Alfageme, Morero dà il via all’azione dei falchetti volendo impostare in prima persona l’azione dopo aver preso palla. Passaggio errato per il difensore argentino che permette agli avversari di innescare Alfageme. Nella rete del definitivo 2-2, invece, è Morero che non fa salire in tempo la linea difensiva, mantenendo in gioco ancora la punta rossoblù.
Medaglia di bronzo: agli spalti del Romeo Menti desolatamente vuoti. Senza alcuna gara in contemporanea e con un orario comodo per tutti i lavoratori, la Juve Stabia ha giocato il proprio derby avanti a 712 tifosi, di cui 156 provenienti da Caserta. Numeri impietosi per una piazza prestigiosa come Castellammare e che, al di là di annate più complicate, punta ogni campionato a risultati importanti. Il freddo, certamente pungente, non può essere l’ennesimo alibi per giustificare i pochissimi presenti. L’unica certezza della Juve Stabia sono i 500/600 fedelissimi sempre presenti, ed ovviamente il Patron Manniello. Anzi, a proposito del Presidente, è surreale che qualcuno riservi critiche o osservazioni sul suo operato senza fare i conti con la partecipazione, praticamente nulla, della piazza alla vicende della squadra. Dati inaccettabili.