Esordio da incorniciare per la nuova Juve Stabia di Fabio Caserta e Ciro Ferrara, che supera in Coppa Italia il Bassano con un netto 3 – 1
PODIO
Medaglia d’oro: a Filippo Berardi, che battezza la stagione della Juve Stabia con la prima rete. Pregevole la giocata del talentuoso esterno scuola Torino, cheal dodicesimo fulmina Grandi con un sinistro a giro chirurgico. La finta finalizzata ad accentrarsi dell’esterno mette costantemente in difficoltà la difesa del Bassano, spesso sorpresa dalla rapidità di Berardi. Nella gara del numero 10, se la qualità è sotto gli occhi di tutti, non manca anche la quantità; tanta corsa, infatti, per Berardi, anche per aiutare in copertura. Promosso.
Medaglia d’argento: a Valerio Nava, terzino tuttofare. Grande prestazione dell’ex difensore del Catania, che non parte benissimo ma che poi recupera alla grande le sbavature iniziali. Nava parte in sordina, per poi diventare un martello sulla distanza. Preciso il cross di destro con il 2 offre a Strefezza la palla del 2-1; se il suo assist è perfetto, da cineteca è invece la rete con cui Nava chiude i conti: sassata di destro da 30 metri con palla che toglie le ragnatele estive dal sette della porta del Pinto di Caserta. Esplosivo.
Medaglia di bronzo: a Luigi Viola, fosforo del nuovo centrocampo della Juve Stabia. L’ex Vibonese è il più in palla nella mediana delle Vespe, e riesce a sdoppiarsi bene nella fase di costruzione e in quella di interdizione. Da fantasista più che centrocampista, è il diagonale con cui Viola innesca Berardi per la prima rete dei gialloblú; nella ripresa il numero 8 dimostra di avere tanta benzina in corpo, andando in pressing sui portatori di palla veneti. Fumo ma anche arrosto.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Daniele Paponi, a tratti invisibile durante la gara. Si contano sulle dita di una mano i palloni giocati dal centravanti gialloblù, sicuramente non innescato sotto porta, ma nemmeno in grado di valorizzare i pochi palloni giocati o di fungere da guida per i compagni più giovani. Prestazione che si assesta sulla falsa riga di quelle offerte la scorsa stagione.
Medaglia d’argento: alla disattenzione di Pietro Dentice. Buona la prestazione del terzino sinistro ex Siracusa, sfortunato nel pagare caro l’unico errore della sua gara. Dentice al minuto 40 si fa infatti bruciare dal suo avversario, bravo a servire Minesso per il momentaneo pareggio del Bassano.
Medaglia di bronzo: a Giacomo Calò, troppo timido a centrocampo. Inevitabile, vista la sua giovanissima età, che il classe 97 ex Sampdoria non sia stato subito incisivo in campo. Qualche rischio di troppo e qualche errore di misura nella sua gara; ad ogni modo sbavature ampiamente comprensibili nella prima uscita stagionale.
R
affaele Izzo