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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Akragas 7 – 0

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Match dai contorni tennistici più che calcistici tra la Juve Stabia e l’Akragas. Le Vespe superano i siciliani con un roboante 7 – 0

PODIO

Medaglia d’oro: a Simone Simeri, che risponde alla tripletta del suo amico Canotto. L’attaccante stabiese replica il tris fatto registrare da Canotto contro la Sicula Leonzio, timbrando anch’egli il cartellino per tre volte da subentrato. Reti solo apparentemente scontate per Simeri che, anzi, entra in campo con l’atteggiamento che ogni allenatore vuole vedere. Nessuna polemica per la panchina iniziale, al contrario una fame di gol che aumenta ad ogni rete siglata e che porta Simeri a trafiggere per la prima volta Vono dopo appena 30 secondi dal suo ingresso in campo. Potenza, corsa, gol, attaccamento alla maglia: nello spezzone di gara di Simeri c’è tutto. Dopo quello di Canotto, altro pallone portato a casa; il Patron Manniello di questo passo sarà felice di comprarne altri.

Medaglia d’argento: a Luigi Canotto, che prosegue nel suo magic moment. L’esclusione di Lecce ha evidentemente infiammato l’orgoglio del numero 18, cancellando anche i troppi personalismi visti da parte sua in alcuni frangenti della stagione. Altra prestazione di spessore dell’esterno ex Trapani, che non bissa la tripletta della scorsa settimana, ma che mette a ferro e fuoco la difesa dell’Akragas. Quarto gol in due gare per Canotto, perfetto prima nei tempi di inserimento sul lancio millimetrico di Mastalli, e poi glaciale nel superare di giustezza il portiere agrigentino. L’esterno di Caserta, messi da parte gli egoismi, si sta preparando a dare il meglio si sé proprio nel momento fondamentale della stagione: quando si dice tempismo perfetto.

Medaglia di bronzo: a Gabriel Strefezza, che dipinge il capolavoro di giornata. Menzione particolare la merita anche Capitan Mastalli, autore della rete che sblocca i match e dell’assist per Canotto, ma la scena se la prende la parabola magica del 21 brasiliano. Il destro potente e preciso con cui Strefezza inchioda, solo momentaneamente, il risultato sul 3 – 0 è forse la perla più splendente vista in questa stagione al Menti, oltre che il coronamento dell’ennesima super prestazione di Strefezza. Un crescendo continuo il campionato del brasiliano, diventato elemento insostituibile, qualunque sia la posizione scelta per lui da Caserta, per lo scacchiere gialloblù. Toda joia toda Strefezza.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Luigi Viola, meno sfavillante del solito. Piccola flessione, ampiamente assorbita dalla squadra, per il metronomo del centrocampo stabiese, meno preciso nelle geometrie con cui dirige la squadra. Giusta la scelta di Caserta di richiamare, a partita in cassaforte, in panchina Viola, non certo vista la sua prestazione, ma per concedere al 15 della Juve Stabia un pizzico di riposo che gli sarà sicuramente utile.

Medaglia d’argento: a Gianluca D’Auria, che avrebbe potuto sfruttare meglio lo scampolo di gara concessogli. Occasione di mettersi in mostra per il giovane esterno napoletano, che però entra in campo timido e con poca, apparente, voglia di fare. Contro una squadra che ha offerto una prestazione misera e condita da grosse lacune difensive, D’Auria avrebbe dovuto ispirarsi allo spirito con cui Simeri è entrato in campo, cosa che non sembra essere avvenuta.

Medaglia di bronzo: al solito desolante dato circa il pubblico presente al Romeo Menti. Se nelle scorse settimane qualcuno aveva rapidamente imbastito la scusa del maltempo per giustificare le scarsissime presenze al Menti, oggi la giornata primaverile ha sconfessato questa tesi, mostrando come i gradoni dell’impianto di Via Cosenza siano rimasti semivuoti anche se riscaldati dal sole. 132 paganti, da aggiungere ai 416, ad assistere ad una gara che, per punteggio e spettacolo, forse mai si è vista nella storia stabiese. Il dato stride ancora di più pensando che la Juve Stabia ha oggi conquistato la matematica salvezza e si accinge a giocarsi con autorevolezza un piazzamento playoff. Questi risultati meriterebbero una diversa cornice di pubblico.

R

affaele Izzo


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