La Juve Stabia centra la seconda vittoria consecutiva al Menti superando in rimonta l’Akragas per 3 a 1. In rete tra le Vespe Lisi, Del Sante e Nicastro.
Campionato Lega Pro, Girone C, 06/03/16, Juve Stabia – Akragas 3 – 1
PODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Lisi, col turbo inserito per tutti i novanta minuti di gioco. L’esterno ex Rimini sfoggia la seconda super prestazione al Menti e, dopo i due gol contro il Martina, segna una rete, e più in generale, offre una prestazione fondamentale per la sorte della squadra. Il numero 7 è instancabile nel proporsi in fase offensiva e nel rincorrere gli avversari, soprattutto nella prima parte della prima frazione, quando gli uomini di Rigoli sembrano molto più in palla dei padroni di casa. E’ encomiabile l’impegno in fase di copertura dell’esterno, che riesce inoltre a non perdere mai lucidità e freddezza in fase offensiva, risultando spesso più pericoloso degli attaccanti gialloblù. Ha importanza capitale la zampata di esterno destro con cui, proprio Lisi, raddrizza la partita e porta al pareggio le Vespe allo scadere del primo tempo, permettendo alla squadra di “assediare” con maggiore lucidità l’Akragas nella ripresa. Anche dopo il 3 a 1 di Nicastro che chiude il match, Lisi sembra indiavolato e brucia l’erba nel tentativo di arrivare alla doppietta personale. Oggi l’ennesima bella cartolina dalla fascia di Lisi parte in direzione Foggia, squadra che un altro esterno, forse da sempre sopravvalutato, ha preferito a gennaio a quella stabiese.
Medaglia d’argento : a Francesco Nicastro, ogni settimana più decisivo e maturo. Il numero 10 è ormai il giocatore universale della squadra gialloblù, quello che, ovunque posizionato, permette alle Vespe di spiccare il volo. Non è un caso che i primi venti minuti horror della squadra siano coincisi con l’inizio di partita “sonnacchioso” di Nicastro; il gol degli ospiti funge però da sveglia per l’esterno e, di conseguenza, per la squadra che si avvia nella sua furiosa rimonta. E’ dai piedi del jolly siciliano che partono tutte le azioni più pericolose della Juve Stabia; Nicastro duetta alla perfezione con Cancellotti ed i due mettono alle strette l’Akragas dalla loro zona di competenza. Nicastro dà spettacolo danzando sulla linea laterale, beffando gli avversari con dribbling, veroniche e sombreri. Il numero 10 manda in porta con un gran numero, dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, Gomez, poco lucido però sotto porta. La partita dell’esterno trova il giusto premio al 40esimo della ripresa, quando Contessa serve a Nicastro un cross perfetto per precisione e potenza, che il numero 10 deve solo appoggiare in porta per chiudere la partita e far esplodere il Menti.
Medaglia di bronzo: a Sergio Contessa, autore di un lavoro monumentale sull’out sinistro. Il numero 3 dimostra che, quando è in palla e concentrato, è forse il miglior terzino della categoria ed è fondamentale sia come terzino, che nelle sue proiezioni da esterno alto. Nel primo tempo, fatto più di sofferenza che di spinta, Contessa è bravo a tenere botta agli attacchi dei siciliani e ad aiutare Carillo, in difficoltà in più occasioni. La rimonta delle Vespe ha impressa il marchio del sinistro di Contessa, che confeziona le reti di Del Sante e Nicastro. Sulla rete del centravanti umbro, Contessa è bravissimo nel coordinarsi su un pallone un po’ alto e nel pescare perfettamente con il suo cross la testa dell’ariete stabiese. Allo stesso modo, l’assist per il 3 a 1 di Nicastro è perfetto; stavolta il traversone del terzino è forte e teso e va a tagliare tutta l’area di rigore prima di essere preda del numero 10 gialloblè. Da sottolineare è inoltre il grande lavoro fatto da Contessa in fase di non possesso ed almeno due salvataggi del terzino decisivi ai fini del risultato finale.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Luigi Carillo, sfortunato in occasione della rete dell’Akragas. Il giovane difensore compie solo un errore nella sua partita, che però rischia di costare caro alle Vespe. Carillo sbaglia nel contenere Di Piazza lanciato a rete e, nel tentativo di aggirarlo, si fa soffiare palla dall’attaccante siciliano, bravo poi a battere Polito. Importante è però la forza mentale dimostrata dal difensore che non si lascia abbattere da un errore che poteva tagliargli le gambe e che non si fa condizionare dalla disattenzione, risultando attento per i restanti 80 minuti. Fortunatamente l’unico errore commesso da Carillo da quando è titolare è stato indolore per la squadra ed anzi l’ha svegliata dal torpore iniziale.
Medaglia d’argento: all’approccio iniziale da brividi che ha poi costretto la squadra stabiese agli straordinari per recuperare il risultato. Gli uomini di Zavettieri sono entrati in campo quasi insonnoliti, senza l’adrenalina che precede un match di vitale importanza per la squadra. Se l’Akragas è stata lesta a sbloccare la partita, le Vespe non hanno certo opposto resistenza ed, anzi, se l’arbitro avesse concesso un giusto rigore agli ospiti, il vantaggio da rimontare sarebbe stato, con tutta probabilità, doppio. Da apprezzare invece la reazione rabbiosa della Juve Stabia dopo i minuti di sbandamento successivi alla rete subìta e grazie alla quale, a cavallo tra primo e secondo tempo, è stato capovolto il risultato.
Medaglia di bronzo: all’ammonizione eccessiva ma anche ingenua rimediata da Polak. Il centrale difensivo, divenuto ancor più importante dopo la partenza di Migliorini, incappa in un’ammonizione pesante che gli costerà la squalifica nel difficilissimo match di Catania. Fa rammarico il fatto che si tratti di un’ammonizione spesa a centrocampo, con l’avversario spalle alla porta e lontanissimo dal fare male alla Juve Stabia. La trasferta di Catania diventa così più ostica ancor prima ancora di iniziare.
R
affaele Izzo