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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblù di Foggia – Juve Stabia 1 – 0

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La Juve Stabia esce sconfitta dal big match di Foggia per 1 – 0. Decisivo è il rigore di Mazzeo determinato da un fallo di Lisi

PODIO
Medaglia d’oro: a Danilo Russo, autore di un grande intervento. L’estremo difensore può fare poco o nulla sul rigore calciato perfettamente da Mazzeo, ma nelle restanti occasioni dei rossoneri è pronto e reattivo nel rispondere presente. Sempre puntuale nelle uscite, due delle quali, basse, sono perfette per coraggio e tempismo e, soprattutto, superlativo sul tiro a botta sicura di Di Piazza. L’attaccante pugliese si rende protagonista di un coast to coast da applausi ma Russo con una parata eccezionale gli nega quello che sarebbe stato un gol bellissimo. Nessuna sbavatura nella prestazione di Russo, solida come (quasi) sempre in questa stagione.

Medaglia d’argento: a Mario Marotta, che dà ancora la sveglia alla Juve Stabia. L’ottimo spezzone di gara di Vibo Valentia e la prestazione maiuscola di sabato contro la Reggina sembravano aver riconsegnato a Marotta un posto stabile tra i titolari, non invece, evidentemente, per Fontana che relega nuovamente in panchina il numero 10 delle Vespe. Che la scelta del tecnico stabiese non sia tra le più azzeccate lo confermano la verve quasi nulla di Paponi e Kanoute e la scossa che l’entrata di Marotta, nella ripresa, dà alla partita. Corsa, dribbling e tanta grinta per il fantasista stabiese, che si avvicina anche alla rete del pareggio con un bel sinistro parato, però, da Guarna. Inconcepibile non schierare dall’inizio l’uomo più in forma di tutta la rosa.

Medaglia di bronzo: a Zivko Atanasov, sempre una sicurezza in campo. Il passaggio alla difesa a tre non scombussola i movimenti del centrale bulgaro, che rappresenta l’unico baluardo concreto su cui può contare Russo. Atanasov si disimpegna bene, non soffrendo la rapidità e la tecnica delle punte rossonere; il centrale bulgaro è l’ultimo a gettare la spugna e nel finale si trasforma in centravanti cercando il tutto per tutto.

CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al duo Morero – Santacroce, decisamente catastrofico. I difensori di maggior esperienza e blasone, quelli che dovrebbero fare la differenza, sono invece le note dolenti della squadra e del pacchetto arretrato, dove solo Atanasov mostra le sue qualità. Morero conferma il suo periodo nero con una prestazione orrenda culminata dall’espulsione finale; se la seconda ammonizione è ben “giocata” ed evita un pericoloso contropiede del Foggia, completamente folle è il primo cartellino giallo, che l’argentino sceglie di prendere uscendo dalla sua area esclusivamente per andare a falciare Sarno ben lontano dall’area di rigore. Stesse considerazioni per Fabiano Santacroce, che dopo un unico intervento positivo, perde clamorosamente la bussola. Errori elementari per l’ex Napoli sia in fase di chiusura che di gestione del pallone al limite dell’area di rigore; anche la rimessa laterale che porta al rigore del Foggia nasce da un erroraccio dell’italobrasiliano.

Medaglia d’argento: a Francesco Lisi, autore del fallo da rigore che regala la vittoria al Foggia. IL posto sul podio se lo dividono Lisi, appunto, e Mister Fontana che a sorpresa schiera l’esterno fuori ruolo, come quinto di centrocampo. Che il numero 23 non sia nella sua miglior giornata lo si capisce dalla quantità industriale di errori, anche in fase di passaggio e controllo, che condizionano le sue giocate; l’errore più grave però Lisi lo commette in difesa, fase in cui è giustamente in netta difficoltà, stendendo il suo avversario appena all’interno dell’area di rigore. Risultano francamente impossibili da capire le motivazioni che portano Fontana a schierare un calciatori fuori ruolo, avendo a disposizione Giron ma, soprattutto, Liviero. Dopo tanti mesi trascorsi, anche giustamente, a ricordare costantemente l’assenza di Liviero quale fattore negativo per la squadra, Fontana nel big match schiera nel ruolo del terzino scuola Juventus un calciatore fuori posizione. A parlare dopo si è sempre bravi, ma l’episodio che decide il match porta proprio la firma di chi è stato schierato fuori ruolo mentre Liviero sedeva in panchina.

Medaglia di bronzo: a Yaye Kanoute, corpo ormai estraneo alla squadra. L’esterno senegalese spumeggiante e devastante visto fino a dicembre ha lasciato spazio ad un calciatore spento, svogliato e quasi disinteressato a quello che succede in campo. Schierato sia da seconda punta che da esterno, Kanoute mette un briciolo del suo strapotere fisico in campo, passeggiando e corricchiando per larghi tratti della gara. Bruciata completamente, a questo punto, la fiducia di Fontana che per fare posto al numero 7 ha lasciato in panchina Marotta nonostante il suo magic moment. Vale quanto detto sopra per il parlare col senno di poi, ma forse le prestazioni di Kanoute ci dicono che a gennaio è stato ceduto l’esterno sbagliato.

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affaele Izzo


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