Torna al successo la Juve Stabia e lo fa in modo pirotecnico. Per gli uomini di Fabio Caserta arriva la rimonta sul Crotone firmata da Forte, Calò ed Addae nel finale.
PODIO
Medaglia d’oro: a Giacomo Calò, il micidiale cecchino dell’esercito Juve Stabia. In un’armata che può contare sul carro armato Addae sui missili sparati a ripetizione da Forte, l’arma vincete per scardinare gli avversari sono le perfette traiettorie di Calò, in grado a questo punto come nessuno in campionato di incidere da calcio piazzato. Altra prestazione scintillante del regista ex Sampdoria, da cui piedi illuminati si accende ogni azione pericolosa della Juve Stabia. Da fermo, al servizio dei compagni come in occasione dei due assist dalla lunetta per Forte ed Addae, o per la gloria personale, come con la punizione che fulmina Cordaz. Una sequenza di magie a ripetizione che rendono la prima, e di questo passo breve, esperienza di Calò in Serie B di altissimo livello. Mirare, puntare: Fuoco!
Medaglia d’argento: a Francesco Forte, che continua ad azzannare gli avversari. Undicesima rete in stagione per l’attaccante ex Inter che imita Suarez nell’esultanza dopo la prodezza di delpieriana memoria (vedasi un Juventus – Piacenza del 2002/03). Mix tra fantasia e senso del gol che si esalta nelle prestazioni di Forte, spietato nell’area di rigore avversaria e lucido lontano dalla porta, quando la priorità diventa il gioco in assistenza della squadra. Non solo gol ma giocate di grande qualità su tutto il fronte offensivo per il 32; non un caso che la prima palla gol di giornata pure porti la sua firma ma in versione di assistman per Canotto. Un’inversione dei ruoli subito abbandonata per far spazio alla pinna dello “squalo”, piacevole costante nelle acque stabiesi. Cattivissimo me.
Medaglia di bronzo: ad Ivan Provedel, che torna a far parlare di sé negando i gol agli avversari. Dopo la sbornia di complimenti per le sue doti da attaccante, il portiere della Juve Stabia abbassa la saracinesca avanti ai tentativi di Armenteros, Barberis e compagni, sporcandosi davvero i guantoni nella ripresa. Primo tempo suo malgrado “tranquillo” per Provedel, che non può molto per impedire il doppio colpo del Crotone; di tutt’altro stampo la ripresa, dove il 22 delle Vespe salva il risultato in almeno quattro occasioni. Portiere essenziale Provedel, che si vede poco, solo quando conta, scomponendosi solo per negare il gol alla squadra avversaria. Divieto d’accesso.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Lito Fazio, che soffre la fisicità di Armenteros e Simy. Marcare la coppia crotonese è impresa ardua per chi del ruolo di centrale è uno specialista (chiedere a Troest), ovviamente di più per chi non fa della posizione la sua peculiarità. Inevitabile un po’ di sofferenza per l’ex Ternana, che però non fa comunque mancare il suo apporto di corsa, grinta e cuore.
Medaglia d’argento: ad Alfredo Bifulco, che non trova il guizzo giusto. Corre tanto l’esterno di proprietà del Napoli senza però mettere la freccia sulla corsia di sorpasso. Solo un guizzo dei suoi, nella ripresa, consegna Bifulco agli elementi salienti della partita anche a causa del lavoro oscuro cui, inevitabilmente, è tenuto anche lui per reggere l’impatto del Crotone.
Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto, ma solo per le occasioni mancate. La forza dell’esterno è che va a mille all’ora sempre e contro chiunque, dote che diventa una debolezza quando sotto porta serve mantenere freddezza. Lo conferma Canotto, che non capitalizza le due ottime palle gol del primo tempo capitate sulla sua testa e poi sul suo destro, murato all’ultimo istante dalla difesa del Crotone.