La Juve Stabia si fa un gran bel regalo per festeggiare i suoi 110 anni di storia e l’arrivo di Guido Carboni sulla panchina. Per il tecnico toscano l’esordio è da sogno
PODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Lisi, l’Iron Man della Juve Stabia. La prestazione dell’esterno è monumentale per quantità, qualità ed incisività sotto porta. Il numero 23 prende di mira le ragnatele delle porte del Cosenza, eliminandole dallo stadio Marulla. Lisi apre le danze con il gran destro a giro che supera Perina regalando il vantaggio alle Vespe; una saetta, quella dell’esterno, che sembra svegliare tutti i gialloblù dal torpore lungo due mesi. Dopo la sua prima rete, Lisi vede succedere praticamente di tutto in campo: le Vespe sembrano prendere il volo ma vengono quasi raggiunte dall’ex Baclet. Proprio quando la situazione comincia a farsi difficile, il tuttocampista romano chiude i conti con una bordata molto simile alla prima rete, ma questa volta preceduta da un coast to coast alla Weah. Prestazione pazzesca.
Medaglia d’argento: a Yaye Kanoute, altro mattatore di giornata. L’esterno senegalese, da sogno di mercato del Cosenza, comincia la gara come rimpianto dei calabresi fino poi a diventarne l’incubo. Il numero 7 torna quello del girone d’andata e sfrutta al meglio gli assist di un ispiratissimo Nello Cutolo, anche lui con l’argento vivo addosso. Kanoute realizza il momentaneo 0-2 con lo stacco imperioso che scaraventa in rete il bel cross di Cutolo. Pronti via, dopo pochi minuti della ripresa, Yaye porta a tre le reti di vantaggio con la specialità della casa, la galoppata palla al piede. È ancora Cutolo a lanciare l’esterno in contropiede, contropiede culminato con il dribbling ai danni di Perina per il più semplice dei tap-in. Reti, pesantissime, a parte, ciò che colpisce è la verve di Kanoute, tornata ad essere finalmente quella dei tempi migliori.
Medaglia di bronzo: a Paolo Capodaglio, nuovamente in grande spolvero. Il Capitano delle Vespe riprende la sua funzione di “navigatore” della squadra, di uomo in grado di tenere la palla nei momenti difficili facendo sempre la scelta giusta. Capodaglio vede linee di passaggio inesplorate e le sfrutta sempre nel migliore dei modi, potendo contare anche su compagni come Lisi e Kanoute che della corsa negli spazi fanno il proprio punto di forza. Anche nel black out del secondo tempo il regista romano mantiene la calma e la lucidità necessarie a condurre la nave gialloblù fuori dal mare in tempesta. Una menzione la merita anche Matute, autore di una prestazione sopra le righe. Il centrocampista voluto da Fontana, ma praticamente mai schierato dall’ex tecnico gialloblù, trova la maglia da titolare con Carboni. Matute ha la sfortuna di vedere il Cosenza capitalizzare al massimo, con la rete del 2-3, l’unico errore della sua gara. Salvo questo neo, la prestazione del centrocampista camerunense è perfetta.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al quasi tracollo della Juve Stabia della ripresa. E’ bastata la prima rete di Baclet a mandare in totale confusione i ragazzi di Carboni, assaliti da paura ed insicurezza. Che la frittata fosse quasi fatta lo confermano non soltanto il secondo gol dell’ex punta gialloblù, ma anche il quasi autogol di Camigliano e l’ennesima rete sempre di Baclet annullata per fuorigioco. Ci sta, come è inevitabile che accada, che una squadra che viene da un periodo buio, subendo un gol perda le certezze appena acquisite; quello che è assolutamente da censurare è la leggerezza con cui si è giocato dal momento che la gara è stata sullo 0-3. Pensare di avere la partita in mano può portare a conseguenze disastrose (vedasi partite con Lecce, Siracusa e Reggina), quindi serve mantenere la concentrazione sempre su livelli massimi. Le parole del post gara di Mister Carboni lasciano trasparire che in settimana si lavorerà molto su questo aspetto.
Medaglia d’argento: a Santiago Morero, ancora fattore determinante nei gol incassati. Il centrale difensivo argentino prosegue nel suo periodo negativo, interrotto soltanto dalla giornata di squalifica scontata la scorsa settimana. Le due reti del Cosenza arrivano ad opera dell’attaccante che proprio Morero avrebbe dovuto marcare; se in occasione del secondo gol poco si più obiettare a Morero, dato che tutta la Juve Stabia viene presa in controtempo a causa dell’errore di Matute, sul primo gol di Baclet l’errore di Morero è evidente. L’argentino perde la marcatura dell’unico uomo in are di rigore, facendosi poi sovrastare dal fisicamente dominante attaccante francese. A ciò si aggiungano altre sbavature purtroppo già viste nella stagione di Morero.
Medaglia di bronzo: a Nicolas Izzillo, il meno in palla del centrocampo stabiese. Il tamburello sardo a Cosenza si fa vedere poco e non dà il contributo che uno con le sue qualità potrebbe mettere in campo. La gara di Izzillo non è condita da particolari errori, ma il centrocampista non si vede quasi né in fase di impostazione né in quella di filtro, necessaria soprattutto nel secondo tempo. Proprio le prestazioni di Izzillo stridono se confrontate con quelle fornite fino a pochi mesi fa. Con Capodaglio tornato direttore d’orchestra, Matute finalmente in campo e positivo e Mastalli sempre pronto a dare il suo contributo, Izzillo dovrà dare molto di più per conservare la maglia da titolare.
R
affaele Izzo