Battuta d’arresto pesante per la Juve Stabia, che stecca il derby con la Casertana dopo essere passata in vantaggio grazie alla rete di Strefezza
PODIO
Medaglia d’oro: a Gabriel Strefezza, che illude la Juve Stabia con la sua rete. La staffetta obbligata sugli esterni continua ad essere positiva per le Vespe: dopo la tripletta di Canotto, subentrato a Melara contro la Sicula ed autore poi del tris, stavolta è il brasiliano a rilevare un infortunato (proprio Canotto) andando poi in rete. Tanta corsa nella gara di Strefezza, bravo ad insaccare in rete con l’opportunismo di un centravanti. Per qualità e quantità che è in grado di assicurare il 21, appare difficile farne a meno.
Medaglia d’argento: a Luigi Viola ed al suo cuore enorme. Tra i tre del centrocampo stabiese, il 15 è l’unico davvero in grado di incidere sul match grazie ad una prestazione forse meno appariscente del solito ma di grandissima sostanza. La fase di filtro della mediana della Juve Stabia è da ricondurre, infatti, quasi totalmente al lavoro “sporco” di Viola, che non perde la bussola nel mare rossoblu, soprattutto nella ripresa. Proprio il riccioluto centrocampista mette lo zampino anche nella rete del vantaggio stabiese.
Medaglia di bronzo: a Federico Franchini ed al suo scampolo di gara. Prescindendo dal fattore “talismano”, che porta la Juve Stabia ad andare in rete non appena Franchini entra in campo, l’esterno destro gialloblù è autore di un’ottima prestazione. Il 23 riesce a tenere a bada i suoi diretti avversari, tant’è che nessuna delle reti della Casertana si innesca nella sua zona di competenza. Può dire la sua in questo importante finale di stagione.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: all’ennesima occasione sprecata da Pietro Dentice. Ancor più dei limiti fisici, che portano il terzino a farsi sovrastare non solo di testa da Turchetta e co, la sensazione è quella di un calciatore privo della fame che deve essere la base di prestazioni importanti, con il 3 che appare quasi come un elemento capitato in campo per caso. Da un calciatore partito con i gradi da titolare, persi poi a causa di tanti infortuni, e tornato in campo per la seconda volta consecutiva, ci si aspetterebbe voglia di strappare l’erba dal campo pur di riprendersi la maglia da titolare. Nella prestazione di Dentice, e non è la prima volta, mancano i presupposti motivazionali; anche la scelta di Caserta di richiamare in panca il suo terzino dopo l’ennesima sbavatura suona come una bocciatura quasi definitiva.
Medaglia d’argento: alla difesa della Juve Stabia, mai solida per oltre 90 minuti. Che la retroguardia delle Vespe abbia problemi lo si intuisce sin dalle prime battute di gara, con i difensori in maglia bianca in costante sofferenza. A risentirne più di altri è forse Bachini, spesso in ritardo in fase di marcatura e sfortunato protagonista dell’ “assist” involontario per la rete del 2 – 1 di De Rose. Rivedibile anche la prestazione di Branduani, mai sicuro in presa anche dopo conclusioni non impossibili, e nel finale perso nella terra di mezzo e beffato in modo umiliante da De Vena.
Medaglia di bronzo: ad Alessandro Mastalli, impalpabile. Il giovane Capitano gialloblù non replica la prodezza del Pinto della scorsa stagione, purtroppo non facendo nemmeno registrare una prestazione sufficiente. Quasi invisibile per gran parte della gara, condita da errori in fase di appoggio non da lui e da un palpabile annebbiamento, dettato anche dalla comprensibile necessità di tirare il fiato dopo un campionato da stakanovista.